No, vabbè. Ci mancava solo questa. Sulla stampa inglese si sta diffondendo la notizia che il Prosecco rovina i denti. Prestigiosi quotidiani come il Guardian e il Daily Mail (quest’ultimo più che prestigioso diffusissimo e potentissimo online) hanno pubblicato articoli con “a prova” alcune tesi di dentisti britannici che incolpano l’elevata acidità delle bollicine (e meno male che c’è, diciamo noi), oltre alla componente zuccherina e all’alcol. Continua a leggere
Archivio mensile:Agosto 2017
Tufo Greco Festival, non solo degustazioni
Ornellaia: vitigni francesi, passione italiana
La vista spazia lontano e nelle giornate più limpide nel mare si arriva con facilità a vedere le isole dell’Arcipelago Toscano e la Corsica. Il collinare fissa il paesaggio e mostra la sua punteggiatura di antichi uliveti e vigneti, circondato da ettari di boschi fitti. La quercia di Bellaria rappresenta i 100 ettari di Ornellaia. Il clima mite e marittimo, i colori e gli aromi della rigogliosa vegetazione mediterranea lasciano un’impronta sul carattere dei vini. Continua a leggere
Bolgheri, Poggio al tesoro: il vero del vino
È a bordo di una jeep verde che Franco, responsabile dei vigneti, ci guida tra i filari di Poggio al Tesoro a Bolgheri. Quindici anni fa ha lasciato la sua Verona perché a Marilisa Allegrini non si poteva dire di no.
Famiglia leader nella produzione del Valpoliccela classico e dell’Amarone nel 2001 decide di scendere fino in Toscana e dove andare se non a Bolgheri, patria del vino di grandi e storiche famiglie italiane. Inizialmente gli Allegrini acquistano 3 ettari, oggi sono quasi 70. È Walter, fratello di Marilisa il primo a credere in questo terreno argilloso ricco di sassi per la mineralità, è lui il componente della famiglia che ama trascorrere le giornate tra i vigneti, sogna le vigne a Bolgheri ma non vedrà mai quello che la sua famiglia è riuscita a creare qui.
I primi impianti sono est-ovest perché c’era bisogno di calore, ora ci spiega Franco il clima è cambiato e i filari sono piantati nord-sud “di sole ce n’è fin troppo”. Continua a leggere
Dalla Sicilia non il solito vino bianco: il Lighea di Donnafugata
A tutto zibibbo il Lighea di Donnafugata si fa apprezzare a tavola per quella sua nota aromatica leggera, assolutamente non stucchevole. Arriva da Pantelleria e decisamente si sente: il carattere non manca. Clicca qui per vedere la scheda tecnica completa. Per le note di degustazione guardate il video. Sergio&Raffaele