Dal 15 ottobre i vitigni autoctoni italiani tornano protagonisti a Bolzano. Autochtona, il forum nazionale dedicato proprio ai vini autoctoni, per celebrare i suoi 15 anni, arricchisce il proprio palinsesto. Oltre alla riconferma di Vinea Tirolensis, vetrina dei vignaioli indipendenti altoatesini, debutta da quest’anno Lagerin Experience, una giornata interamente dedicata al lagrein, il vitigno autoctono più antico dell’Alto Adige. Il 18 ottobre infatti nei padiglioni di Fiera Bolzano arriva la prima edizione dell’evento interamente dedicato alla valorizzazione di questa uva altoatesina con degustazioni, showcooking e abbinamenti gastronomici. Al centro della giornata oltre alle tante novità, ci saranno però anche i finalisti della rassegna Tasting Lagrein, degustazione comparativa dedicata appunto al lagrein arrivata alla sua ottava edizione, che ogni anno elegge un vincitore nelle categorie Rosato, Annata e Riserva.
Ecco i 13 finalisti selezionati da una giuria di professionisti di grande esperienza tra i quali proprio in occasione di Lagrein Experience verranno annunciati i tre vincitori delle singole categorie.
Categoria Rosato:
– Castel Sallegg Südtirol Lagrein Rosé 2017
– Larcherhof Südtirol Lagrein Kretzer 2017
– Weinmanufaktur Lusi Oberrauch IGT Mitterberg Lagrein Rosé 2017
– Schmid Oberrautner Südtirol Lagrein Kretzer 2017
Categoria Lagrein Annata:
– Kellerei Tramin Südtirol Lagrein 2017
– Egger Ramer Südtirol Lagrein Gries 2017
– Kandlerhof Südtirol Lagrein 2017
– Pfannenstielhof Südtirol Lagrein vom Boden Doc 2017
Categoria Lagrein Riserva:
– Kellerei Bozen Südtirol Lagrein Riserva Prestige Line 2016
– Weingut Loacker Südtirol Lagrein Riserva Gran Lareyn 2015
– Kellerei St. Pauls Südtirol Lagrein Riserva Passion 2016
– K. Martini & Sohn Südtirol Lagrein Riserva Maturum 2015
– Kellerei Bozen Südtirol Lagrein Riserva Taber 2016
Pierluigi Gorgoni, curatore della rassegna, ci racconta così l’evento e i vini degustati. “Ogni anno Tasting Lagrein dona l’opportunità di poter fotografare e analizzare con precisione la produzione di uno dei vini autoctoni più rappresentativi e identitari dell’Alto Adige, la sua poliedricità ci consente di apprezzarne il carattere, sia nella forma leggiadra del rosato che in quella più polposa e fragrante della versione rosso d’annata, fino ad arrivare alla complessità strutturale e gustativa della riserva. Sono molto impressionato dalla qualità dei vini provenienti dalla difficilissima vendemmia 2017, i finalisti delle categorie Lagrein “giovani” e Lagrein Kretzer sono vini, oltre che immediati, di validissima struttura, maturi quanto piacevoli, vibranti e continui, assai più di quanto potessi attendermi. Le annate 2015 e 2016, invece rappresentate tra le riserve, sono tra le migliori dell’ultimo decennio (e non solo) e quindi lascia meno sorpresi la struttura e la straripante ricchezza dei relativi vini. Osservando le nomination mi pare opportuno sottolineare un aspetto: cantine cooperative di affermata fama, aziende private più o meno estese e di comprovata qualità, e, infine, vignaioli, già celebri alcuni, altri ancora da scoprire, convivono in questo quadro parziale che ci restituisce compiutamente l’anima alto atesina del vino, brulicante di soggetti diversi per forma ma identici per attitudine esclusiva alla qualità”.
Qualità che è ormai una costante garantita nel vino altoatesino, varietà e versatilità per quest’uva autoctona, il lagrein, che sempre più ci racconta le sfaccettature di questo fantastico territorio. Non ci resta quindi che aspettare il 18 per conoscere i nomi dei vincitori!
Raffaele Cumani
@RaffaeleCumani