Undici spumanti da gustarsi a Capodanno

Primo: non è una classifica, l’ordine è alfabetico per cantina. Secondo: non è esaustiva di tutto il territorio nazionale. Terzo: tutte le bottiglie di spumante e prosecco citate sono state regolarmente bevute (cin!) durante l’anno 2018, quindi parliamo di bollicine normalmente in commercio e spesso rintracciabili nei supermercati. Quarto: abbiamo appositamente delimitato le proposte al territorio nazionale. Quinto: perché undici e non dieci come fanno quelli bravi? Perché fatte dieci quella che restava fuori era una tremenda ingiustizia visto che appunto non è una classifica ma bottiglie che noi ci sentiamo di consigliare per festeggiare il Capodanno, nulla di più e nulla di meno. Quindi eccole.

Una bollicina importante che ci piace sempre moltissimo è il Berlucchi ’61 Nature 2011, un millesimato da chardonnay e pinot nero. Stuzzicante con note di agrumi, frutta gialla, fiori, frutta esotica, pane e richiami minerali, ha un bel corpo e una gustosa freschezza.

Il 36 mesi Alta Langa Pas Dosé di Gancia, pinot nero e chardonnay, è stata una gran bella sorpresa! Confezionamento che punta già sull’idea di festa, naso delicato e bocca corposa, secca all’insegna della freschezza e della pulizia. Un vino minerale e piacevolissimo.

L’Extra Brut di Faccoli, chardonnay, pinot bianco e pinot nero, ha un bel corpo, con note più evolute al naso di crosta di pane, frutta gialla matura, con una punta di idrocarburo, in bocca è morbido ma ha una bella spinta minerale.

Il Giulio Ferrari Riserva del fondatore 2007 è buono, buonissimo ma è anche caro, carissimo. Il meglio di una delle più importanti aziende vinicole italiane non può che entrare dritto nell’eccellenza. Qui c’è tutto: bouquet ricco e complesso, una entrata in bocca grassa e una persistenza infinita. Se potete permettervelo non resterete delusi per i soldi spesi. Ed è già una gran cosa.

Il Dosaggio Zero di Letrari si conferma come uno dei migliori spumanti per rapporto qualità prezzo. E lo fa anno dopo anno, non è da tutti. Inequivocabilmente trentino ma anche cremoso e intrigante al naso questo blend di chardonnay e pinot nero ha un solo difetto: un bicchiere tira l’altro! Quindi compratevi una magnum…

L’Asolo Superiore Millesimanto Serenitatis di Montelvini è un extra brut con un bel corpo e struttura, sempre con le tipiche note di pera e mela e un finale fresco e ammandorlato.

Il Prosecco Valdobbiadene Superiore Brut di Mongarda ci è piaciuto molto, morbido al punto giusto, freschissimo e con una mineralità finale piacevolissima.

Moser Rosè, semplicemente. Eppure è una bottiglia tutt’altro che semplice che unisce profumi di frutti rossi a un bel corpo al palato. Ogni anno da quando lo abbiamo assaggiato per la prima volta nel 2016 diventa un filo più rotondo, pur mantenendo una buonissima acidità. Perfetto per pasteggiare con quasi tutto il cenone.

Niente chardonnay o pinot nero. Murgo lo spumante brut sull’Etna lo fa – e come lo fa – col nerello mascalese. Il risultato è uno spumante siciliano che ci conquista per la fragranza della bolla e per i sentori minerali (ok, è un po’ banale vista la provenienza ma tant’è) che si fondono con frutta bianca. Nel palato esplode e regala un sorso potente e persistente.

Quello di Nino Franco è un Valdobbiadene Prosecco superiore Brut A.N.P. che vale i soldi che costa – non pochissimi per la tipologia di prodotto ma ampiamente alla portata – e che non delude sia gli amanti delle bollicine “amabili”, sia chi preferisce una beva più tradizionale. Un giusto mix che conquista per il rigore e l’equilibrio delle sue componenti. Ottimo finale.

Una grande scoperta è stata poi il Brut Zero Valentino Riserva 2007 di Rocche dei Manzoni, dalle Langhe un metodo classico per un’occasione speciale. Note evolute e tanto corpo per un vino di grande struttura e complessità per una cena importante ma anche per un brindisi speciale!

Auguri di buon anno a tutti da Sergio e Raffaele!

23 risposte a “Undici spumanti da gustarsi a Capodanno

    • Esatto io in questi ultimi 2 anni ho molto apprezzato il Cesarini Sforza millesimato , costa poco al di sopra dei 10 euro ma nè vale di altri champagne molto più costosi. In merito ai prosecchini che imperversano ormai dappertutto cu sarebbero da dire molte cose. Ti danno tante volte dz bere a acquaragia

  1. Se assaggia il 60 mesi o il 120 mesi Gancia potrebbe avere delle sorprese anvora più sorprendenti. 10 anni aui lieviti e una freschezza da non credere.

    • Bellissima cantina pugliese, con dei metodi classici da capogiro, d’arapri rosè, brut e gran cuve sono i miei preferiti. Condivido pienamente

  2. Bisogna cercare cantine più piccole, come si fa nello champagne, si trovano vini di grande qualità, con nomi poco conosciuti, ma molto più validi dei soliti nomi reclamizzati e venduti in grande distribuzione.

    • Gentile Ezio, sulle piccole cantine dello Champagne siamo perfettamente d’accordo. Ce ne sono anche in Italia, in verità. Il “problema” di questo genere di articoli a ridosso di cene e cenoni delle Feste è che si cerca di suggerire prodotti che siano facilmente acquistabili in tempo. Motivo per cui cerchiamo di non esagerare con le “piccole” etichette, di cui però, come avrà notato, parliamo diffusamente durante l’anno. Comunque qualche realtà meno conosciuta c’è nell’articolo a ben guardare…

  3. Molti di questi prodotti li conosco, altri no, comunque personalmente credo che il Bellavista Saten sia eccellente come il Franciacorta Mosnel,
    Altemasi Trento D.O.C. Altro ottimo prodotto
    Auguroni

  4. Quando altre cantine non erano ancora nate…
    ..Tra i primi 5
    IL Carpenè Malvolti
    di Conegliano
    Valdobbiadene!!
    D.o.c.q Estra Dray

  5. PASSERINA DRY CANTINA VELENOSI PECORINO DRY – MERLETTAIE CANTINA CIU CIU ‘ DI OFFIDA .

    SONO IL TOP IN ZONA ASCOLI PICHENO E PROVINCIA .

  6. Complimenti per Cantine Murgo che produce brut, extrabrut e rosee, semplicemente eccezionali con uve provenienti dall’etna e quindi da vitigni carichi di minerali. Mi aspettavo, però, che fossero annoverati anche altri spumanti Siciliani di ottimo livello e parecchio conosciuti. Due fra tutti, prodotti da Cantine Milazzo, il Riserva V38AG ed il Federico II. Unico grande neo: il prezzo! In generale, molte cantine siciliane hanno prezzi esageratissimi. Complimenti comunque a tutte le 11 cantine da Voi citate.

  7. Solo vini dalla grandi etichette.
    Esistono cantine che vendono ottimi prodotti a prezzi competitivi…… questione di gusti.
    Buon anno a tutti cin cin

    • Ha ragione Daniele, ma certo ma non facilissimi da trovare. E a tre giorni da Capodanno come da data di pubblicazione dell’articolo preferiamo suggerire bottiglie possibilmente reperibili. Detto questo se guarda bene qualche cantina meno “grande” c’è. Buon anno anche a lei. Cin!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *