Vermentino di Maremma, c’è del bianco in Toscana… e cresce di anno in anno!

C’è un tema che ci appassiona molto su Avvinando, la crescita del comparto dei bianchi italiani. Per questa ragione assaggiamo con grande curiosità bianchi nostrani dai territori più disparati (che vi consigliamo poi come nel caso dei vini per l’estate) e, dobbiamo dirlo per onestà, constatiamo una sempre maggiore consistenza e complessità di questi vini che molto ci piacciono. Una delle consapevolezze ci siamo portati a casa in questi anni di assaggi è quella che riguarda il vermentino della Maremma toscana.

Nel grossetano si sta investendo molto infatti negli ultimi anni su quest’uva, sia in termini di volumi sia qualitativi con un obiettivo ambizioso, diventare il grande bianco di Toscana, da affiancare ad un comparto rossi già ricchissimo di eccellenze. I vini, secondo noi, hanno già raggiunto livelli davvero notevoli e c’è ancora potenziale.

L’appuntamento giusto per misurare il momento è il Vermentino Grand Prix, organizzato dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, che seleziona ogni anno le dieci migliori espressioni di questo vitigno nel territorio, per spingerlo sempre più ad alzare l’asticella. La “top 10” 2022 dei Vermentini Maremma Toscana DOC è composta da, in ordine alfabetico per azienda: Acquagiusta Wine Tenuta La Badiola Vermentino 2021, Azienda Agricola Bruni Perlaia 2020, Azienda Giudo F. Fendi Burattini 2020, Argentaia Monnallegra 2020, Colle Petruccio Norcias 2020, Cupirosso Audace 2020, Fattoria Il Casalone Leopoldino 2020, La Biagiola Matan 2020, Tenuta Dodici Solo 2020, Terenzi Balbinvs 2020.

Millesimi diversi a dimostrazione del fatto che il vermentino non è concepito come vino da consumare per forza d’annata. Il percorso sembra tracciato e sembra rispecchiare un piano a lungo raggio. Noi che la “Top 10” l’abbiamo assaggiata abbiamo trovato vini molto interessanti, di sole e di mare, polposi con belle sensazioni marine e soprattutto con un’idea ed una progettualità alle spalle. Ottimi i singoli assaggi, diversi a seconda dei luoghi da cui provengono e della mano del produttore, restituiscono però una compattezza di territorio. Accomunati da note minerali spesso presenti, sensazioni di idrocarburo, poi frutta dolce, matura e polposa, erbe mediterranee. Una bella freschezza e una grande sapidità dei campioni che restituiscono vini versatili, di bella beva e piacevolezza ma concepiti per essere longevi.

Raffaele Cumani 
@raffaelecumani

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