Vendemmia 2012: i dieci vini da non perdere dell’Alto Adige

La Mostra vini di Bolzano è da sempre una splendida occasione per gli appassionati di degustare le nuove annate delle cantine altoaetesine. Anche quest’anno la manifestazione ha avuto una ottima affluenza di pubblico anche grazie a tutte le occasioni di scoperta del territorio a corredo della stessa, inserita nell’ampio consesso del Festival del Gusto, a comiciare dal Simposio internazionale del Gewurztraminer (Traminer aromatico). L’occasione ghiotta è stata la possibilità di degustare in anteprima una novantina di vini presso la bella sede del Museo Mercantile di Bolzano. Dato generale: la vendemmia 2012 ci è sembrata di livello superiore alla precedente, in termini di freschezza per i bianchi e di complessità aromatica per alcuni rossi (non tutti come vedremo). Ovviamente, come sempre in questi casi, si tratta di degustazioni di vini appena messi in bottiglia o addirittura campioni di botte e che quindi dovranno trovare la conferma del tempo. Fatta questa premessa, andiamo a vedere cosa ci è piaciuto di più ricordando che comunque il livello generale di tutti i vini presentati ci è sembrato particolarmente alto. Vediamo allora le 10 proposte da tenere assolutamente d’occhio, secondo noi, elencate in ordine sparso (non è una classifica). Cominciamo col Sudtirol Weissburgunder (Alto Adige Pinot bianco) di Alois Lageder Haberle 2012 che pur essendo un campione di botte ha messo in mostra un bouquet di profumi al naso davvero magnifico, con mela e rosa su tutti. In bocca una buona acidità e una buona persistenza ne garantivano la piacevolezza.
Ci è piaciuto molto anche il Pinot bianco di Kettmeir Athesis 2012, con i suoi profumi sottili di mela e di fiori che gli donavano una grande eleganza. In bocca buona acidità e struttura. Restiamo sempre tra i Pinot bianchi e segnaliamo l’Eichhorn 2012 di Manicor, completamente diverso dagli altri due, qui i profumi della mela fanno da controaltare di una spiccata mineralità (quel profumo delle pietre da spiaggia, per capirci). Mineralità e sapidità che si ritrovano anche al palato e che ne fanno un bicchiere di grande bevibilità: ottimo davvero.
Ancora diverso il Sanct Valentin 2011 della cantina di San Michele Appiano, grasso, opulento e importante. Si sente un uso sapiente del legno che ne fa davvero un “vinone” che può accompagnare piatti impegnativi. Lasciamo i Pinot bianchi e passiamo al cugino grigio. Il Pinot Grigio Reserve 2012 di Peter Zemmer offre delicati profumi di pera e burrocacao davvero meravigliosi. In bocca l’acidità e la presistenza sono giuste, di grande piacevolezza: è uno di quei classici vini che non ti accorgi di aver bevuto felicemente tutta la bottiglia. Chiudiamo i bianchi col mitico Feldmarschall von Fenner 2012 di Tiefenbrunner, “il” Muller Thurgau col suo vigneto sperso lassù per i bricchi. Ancora in prova di botte ci è sembrato subito decisamente superiore alle ultime annate: naso elegante ma intenso con un bouquet amplissimo, dall’albicocca al gelsomino alle erbe aromatiche, tutte assemblate con grande equilibrio. Al palato è supportato da una ottima acidità e grande persistenza. Proprio buono.

Passiamo ai rossi. tre segnalazioni, una per tipologia con l’avvertenza: il 2012 della schiava nelle sue varie denominazioni ci è sembrato eccezionale. Un po’ meno negli altri vigneti, che forse hanno bisogno ancora di tempo per esprimersi. Ma tant’è. Tra i rossi degustati in anteprima ci hanno colpito il Sudtirol St. Magdalener Rondell 2012 di Glogglhof (Alto Adige Santa Maddalena, in italiano), veramente gustoso e fragrante in bocca e con una vastità di profumi al naso, tutti armonicamente indirizzati alla piacevolezza, da lasciare davvero stupefatti. Tra i Lagrain in anteprima scaliamo di una annata poché viriamo su una Riserva e segnaliamo il Linticlarus 2011 ancora di Tiefenbrunner che, forse perché era il più pronto dei Riserva presenti di questo vitigno (molti erano ancora campioni di botte), spiccava per eleganza e ed equilibrio sia al naso che al palato. L’ultima citazione la facciamo doverosamente per un vino fuori dall’Anteprima ma che abbiamo assaggiato in una manifestazione collaterale: si tratta dell’Alto Adige S. Maddalena Tenuta Ansitz Waldgries 2012. Veramente sorprendente per i profumi e per la persistenza al palato da far invidia ad alcune bottiglie a tre cifre.
Sergio Bolzoni