Il Lambrusco si unisce, nasce il nuovo Consorzio unico di Tutela

Lambruschi di tutto il mondo (pardon dell’Emilia) unitevi! Forse è questo il pensiero che ha dato il via libera alla fusione del Consorzio che rappresenterà in modo unitario l’articolato universo del Lambrusco.

Fatto sta che il nuovo Consorzio Tutela Lambrusco sarà pienamente operativo a partire dal 1° gennaio del 2021 e condurrà la regia per la promozione del Lambrusco nel mondo rappresentando otto denominazioni che si trovano tra Modena e Reggio Emilia – Lambrusco di Modena DOC, Lambrusco di Sorbara Doc, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di S. Croce DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC, Reno DOC e Bianco di Castelfranco Emilia IGT – per un totale di circa 16.600 ettari vitati e una produzione che nel 2019 è stata di poco più di 42 milioni di bottiglie di Lambrusco DOC, che salgono a quasi 170 milioni prendendo in considerazione anche quelle certificate IGT.  

“Si tratta di numeri importanti per un vino che ha tante anime e interpretazioni a seconda delle molteplici varietà utilizzate e dei differenti territori nei quali ha trovato dimora. I tempi erano ormai da tempo maturi per la creazione di un unico Consorzio che facesse da regia – afferma Claudio Biondi, presidente del Consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena –. Il Lambrusco è già conosciuto in tutto il mondo, ma ora può rappresentare meglio e con più coerenza rispetto al passato l’immagine dell’Italia in moltissimi contesti sia nazionali che internazionali”.