
Anarchico e volubile, complesso e difficile da coltivare. La Nascetta, il vitigno piemontese dal quale si produce l’omonimo vino bianco nelle Langhe, è così, sensibile alle condizioni climatiche e dalle basse rese. Lo sforzo però viene ampiamente ripagato sul lungo periodo.
La Nascetta, dimenticato e oggi riscoperto, non è propriamente un centometrista del palato visto che dà il meglio sé con lunghi affinamenti che ne esaltano le caratteristiche. In provincia di Cuneo, nella terra dei grandi rossi Barolo e Barbaresco, da qualche anno c’è un piccolo laboratorio a cielo aperto da 250 mila bottiglie l’anno che cerca di imbrigliare il vitigno anarcoide per farlo diventare “il grande bianco delle langhe” come lo chiamano sulle sponde del Tanaro. Noi, per raccontarvelo, su quelle sponde ci siamo fermati per berlo.
Ottimo rapporto qualità prezzo
La Nascetta non ha nulla da invidiare a più blasonati bianchi da invecchiamento e non è ancora così famosa come vorrebbero i suoi produttori. Questo è un vantaggio per noi amanti del vino che possiamo beneficiare di prezzi accessibili con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Le origini della Nascetta: una storia di rinascita
Le prime tracce della Nascetta, vitigno autoctono delle Langhe, risalgono al 1879, quando l’ampelografo Lorenzo Fantini la descrisse nella sua monografia sulla viticoltura della provincia di Cuneo. Paragonata ai grandi bianchi del Rheingau tedesco, la Nascetta subì un drastico declino dopo la fillossera e le due guerre mondiali. Troppo difficile da coltivare, troppo basse le rese in un periodo in cui era necessario badare alla quantità e non alla qualità. Per anni, è sopravvissuta solo in poche parcelle, fino a quando un gruppo di produttori, con il supporto dell’Università di Torino, ne ha promosso il recupero. Nel 2010 è nata la DOC Langhe Nascetta, sancendo ufficialmente il ritorno di questo vino bianco.
Caratteristiche della Nascetta
- Sentori di agrumi, erbe aromatiche e fiori bianchi
- Ottima capacità di invecchiamento
- Affinamento lungo per esaltarne la complessità
La Nascetta è un vino aromatico e strutturato. “La parte più erbacea – come ci ha spiegato Enrico Rovetto, produttore con grande attenzione per la biodiversità tanto da avere tre asinelli che vivono in vigna – gli permette di mantenere la sua freschezza durante l’invecchiamento necessario all’evoluzione che dona al vino complessità e profondità.
L’abbinamento
La Nascetta più giovane è ideale per accompagnare i tipici antipasti piemontesi e i piatti vegetariani che abbiamo assaggiato nella cantina di Anna Maria Abbona, la sua versione spumantizzata con metodo martinotti è perfetta per un aperitivo. Quando l’affinamento è più lungo emergono i sentori erbacei, di frutta secca e una piacevole sensazione di idrocarburi che gli donano la struttura necessaria ad abbinamenti con secondi di pesce, crostacei e carne bianca.
I numeri
Negli ultimi anni, la superficie vitata dedicata alla Nascetta è aumentata considerevolmente. Nel 2017, gli ettari coltivati erano 18,5, mentre nel 2023 sono arrivati a 41. A oggi le bottiglie prodotte sono circa 250 mila con una media di circa 6 mila per cantina.
I Produttori che abbiamo conosciuto
Rivetto
L’azienda biodinamica guidata da Enrico sperimenta molto impiegando anfore georgiane e vasche troncoconiche in cemento e punta sull’affinamento in grado di esaltare al massimo le caratteristiche della Nascetta. Il Langhe Nascetta 2017 è complesso dalla grande persistenza. Ha collezionato valanghe di riconoscimenti e siamo sicuri che la cantina continuerà ad appuntarsi medaglie al petto.
Ettore Germano
La Nascetta 2016 che abbiamo avuto la fortuna di assaggiare durante una cena con Maria Germano che porta avanti il business di famiglia è l’esempio di quanto possa essere godurioso ed elegante questo vino.
Anna Maria Abbona
Anna Maria è una padrona di casa generosa con i loro ospiti. è una della cantine con vigneti tra i più alti delle langhe e produce tre etichette diverse di Nascetta: il Langhe nascetta Netta è un ottimo modo come primo approccio al vitigno in purezza, la versione spumantizzata, Spumante Netta brut, è l’aperitivo più semplice ma non meno elegante dell’Alta Langa prodotto sempre dalla cantina. La sorpresa è il Tanacetum, un’antica ricetta di vino aromatizzato in stile vermouth prodotto in collaborazione con la distilleria Bordiga 1888 di Cuneo. Perfetto a fine pasto o mixato con la Nascetta spumantizzata per uno spritz tutto made in Langhe.
Castello di Perno
In questa cantina dalle linee moderne la Nascetta attraversa un periodo di macerazione di otto ore e una pressatura molto soffice. Il risultato è un vino dal buon equilibrio tra freschezza e struttura, perfetto da abbinare a taglieri di salumi e formaggi.
Gabriele Madala