Terre di Giurfo probabilmente non è una azienda notissima, al di fuori della Sicilia. Non tanto perché abbia nell’isola il suo mercato principale, quanto perché esporta l’80% della sua produzione come ci racconta direttamente il titolare, Achille Alessi. La cantina è al confine tra il ragusano e il catanese, in un posto isolato, quasi magico. Produce anche un eccellente olio, cosa non insolita in Sicilia, ma il loro ce lo ricordiamo proprio buono. Pochi vini, tutti del territorio, autoctoni come si dice, tranne lo strepitoso syrah che quest’anno ha vinto la medaglia d’oro a Bruxelles. Sono vini che non si trovano al supermercato ma che hanno prezzi corretti, che val la pena di provare. La cantina è (abbastanza) piccola e i vini sono buoni, tutti. Sono vini educati, seri e con una tipicità non pacchiana. Anche quelli che fanno legno mantengono una freschezza che è, secondo noi, la nota tipica di tutta la gamma. Almeno dei rossi, perché solo quelli negli anni abbiamo assaggiato.
Nell’intervista Achille Alessi parlerà della propria azienda e del fatto che è più semplice probabilmente trovare Terre di Giurfo a Toronto piuttosto che a Milano. Per fortuna ci sono le enoteche online. A proposito, Terre di Giurfo ha anche una app sull’Appstore: non aggiornatissima, ci sembra, ma in teoria dovrebbe dirvi in quale enoteca trovare i vini.
Noi abbiamo provato il Frappato Belsito, perché ad un assaggio veloce qualche tempo fa ci era piaciuto e perché in generale… Ci piace il frappato! Continua a leggere
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Il futuro del vino: nasce la Carta di Marsala
La Carta di Marsala è un documento-manifesto che contiene le indicazioni e alcune proposte operative per il futuro della vitivinicoltura italiana in generale e siciliana in particolare. Si tratta di un testo programmatico che nasce dal contributo degli attori dell’intero comparto vitivinicolo nazionale e che guarda con molta attenzione anche ai fattori ambientali, nella convinzione che, per il sistema del vino siciliano, ci sia la necessità di fondare il processo di qualificazione su obiettivi e indicatori comuni, in modo di mettere il prodotto ed il consumatore al centro della proposta di cambiamento.
In questa chiave, il concetto di sostenibilità diventa fondamentale così come l’interconnessione tra economia, società ed ambiente , per affermare che il vino siciliano non è solo un’eccellenza qualitativa ma è anche un prodotto responsabile. Continua a leggere
A Marsala il Forum sul futuro del vino
Fare il punto sulle tendenze e tracciare gli scenari futuri del mercato vitivinicolo, con un occhio attento ai temi della sostenibilita’ e della tutela del paesaggio e alle strategie di promozione dei territori vitivinicoli in chiave turistica. Questo l’obiettivo del primo Forum internazionale dell’Economia e del mercato vitivinicolo, organizzato dall’assessorato alle Risorse agricole e dall’Istituto regionale vini e oli di Sicilia a Marsala da venerdì a domenica.
“Il Forum di Marsala sara’ l’occasione per fare il punto sulle condizioni del settore vitivinicolo nell’isola e in Italia – afferma l’assessore alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta – per individuare strategie future e proposte operative”. Nel teatro comunale intitolato a Eliodoro Sollima, si alterneranno incontri e dibattiti con operatori del settore ed esperti di fama nazionale che avranno il compito di affrontare, da vari punti di vista, le delicate questioni che ruotano intorno agli aspetti socio-economici dell’intera filiera vitivinicola, anche in prospettiva dell’Expo 2015 di Milano. Continua a leggere
Decanter World Wine Awards festeggia 10 anni e premia il vecchio continente
I vini europei hanno riscosso un notevole successo con varietà di uve autoctone ai Decanter World Wine Awards (DWWA) di quest’anno, uno dei concorsi di vini più importanti del mondo, che ha annunciato la scorsa settimana i 32 vincitori di “International Trophy” (Trofei Internazionali) nel corso di una cena di gala tenutasi a Londra.
Con un’unica eccezione, tutti i vini vincenti per il vecchio continente sono stati prodotti con uve autoctone: “Una conferma della dedizione dei produttori del vecchio continente nei confronti del loro mestiere e della cultura della vinificazione. Senza di loro, il vino non potrebbe vantare una diversificazione così ricca”, ha commentato Steven Spurrier, Presidente dei DWWA. Continua a leggere
Export, da Settesoli “Vini differenti per mercati differenti”
La ricetta per l’export di Nicosia: “Comunicare i microterritori come l’Etna”
Continuiamo il nostro giro tra le aziende che a Vinexpo lavorano per combattere la crisi. Abbiamo incontrato Giuseppe Monaco, responsabile estero di Nicosia azienda siciliana che fa dell’Etna il suo punto di forza. Il vino dell’Etna si sa sta vivendo un grande momento, in Italia. Quello che abbiamo cercato di capire con Nicosia è come si fa a comunicare un territorio all’interno di una doc addirittura appena nata come quella Sicilia. L’opinione di Romano è che l’Italia “deve” puntare sulle realtà micro-regionali e comunicare col consumatore maturo ed evoluto. Clicca e guarda l’intervista.
Export per Baglio del Cristo di Campobello: “Crescere coi nostri importatori”
Baglio del Cristo di Campobello è una azienda siciliana giovane per quanto riguarda l’imbottigliamento, è presente dal 2009 pur producendo uva da generazioni, ma opera già su 25 mercati internazionali tra cui Thailandia e Corea del Sud. Incuriositi, abbiamo chiesto a uno dei titolari Carmelo Monetta di spiegarci come si fa. La sua ricetta è semplice in teoria ma di difficile attuazione in pratica: crescere con gli importatori, scegliendo paese per paese le persone giuste. Per fare questo una vetrina come Bordeaux è indispensabile e Monetta ci spiega anche l’importanza di Vinexpo 2013 per la sua azienda. Clicca e guarda l’intervista