Assegnati i Premi Grandi Cru d’Italia ai migliori giornalisti e media italiani e internazionali

Assegnati martedì sera, nella suggestiva cornice di Palazzo della Ragione in Cortile Mercato Vecchio a Verona, i Premi Grandi Cru d’Italia, dedicati alle migliori firme e alle migliori pubblicazioni, italiane e internazionali, che si occupano di vino. Alla cena di gala hanno partecipato 360 giornalisti e operatori nazionali e internazionali, autorità e i soci del Comitato Grandi Cru d’Italia, l’associazione presieduta da Vittorio Frescobaldi (Past President Piero Antinori), che sul modello francese riunisce i 110 produttori dei vini di più alta qualità, secondo i rating delle guide e delle riviste, da almeno 20 anni. Ad esaltare i vini Grandi Cru serviti nel corso della cena dai sommelier di AIS Veneto, i piatti firmati da due dei più brillanti chef della cucina italiana, Enrico e Roberto Cerea, del Ristorante Da Vittorio.

I vincitori delle sei categorie di premi, in base al voto dei soci del Comitato Grandi Cru d’Italia, sono stati:
– Migliore giornalista italiano, Ian D’Agata (International Wine Cellar, Guida ai Migliori Vini d’Italia)
– Migliore giornalista internazionale, Monica Larner (Wine Enthusiast)
– Migliore giovane giornalista internazionale, Matt Skinner (Sunday Telegraph, Gourmet Wine Traveller)
Nella categoria dedicata ai media:
– Migliore testata italiana, Radio 24 – Il Gastronauta
– Migliore testata o guida internazionale, Decanter ex aequo Chinese Edition Guida Vini Gambero Rosso
– Migliore website, www.winenews.it ex aequo www.jamessuckling.com Continua a leggere

Da Maso Bergamini il Traminer è aromatico ma fresco

Chi segue Avvinando sa che questa è una azienda che seguamo da anni per la qualità dei suoi vini e perché apprezziamo le capacità e il rigore di chi questi vini li produce. Gli assaggi di Vinitaly hanno confermato quanto di buono fatto finora e benché giovanissimi i vini di Maso Bergamini confermano tutti la loro fragrante bontà. Ne scegliamo due, con la raccomandazione di assaggiare tutti gli altri: il Teroldego “dei monti” , nel senso che non viene dalla Piana Rotaliana, e il Traminer aromatico qui declinato in freschezza più che in stucchevole opulenza. Un toccasana per chi ama i vini bianchi profumati anche con il caldo d’estate. Da ricordarselo.

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Da Santa Giustina in cerca di Orturgo

Nonostante il prodotto di punta sia il Gutturnio, da ottimi piacentini, qui si può provare uno spumante molto particolare (nonché buono): il 20-10, fatto con uve di orturgo vitigno autoctono (con la doc) della zona. Se non piace la bollicina c’è anche la versione ferma, amabile e molto beverina.

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Da Terre dell’Etna per un grande… Rosato!

Da Terre dell’Etna troverete tre rossi, un bianco e un rosato. Il bianco Afrodite è morbido e suadente. Dei rossi ci è piaciuto di più il Sicilia Igt Nerolavico, nerello mascalese con piccole percentuali di altri vitigni. Quello che assolutamente non si può perdere è il nerello mascalese rosato Amore e Psiche: nome importante per un vino di grande fascino.

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