Cinque vini rossi e cinque rosati che ci hanno colpito, assaggiati durante il lockdown

Di bolle e bianchi vi abbiamo già parlato, non resta che raccontarvi alcuni dei vini rossi e rosati assaggiati durante la quarantena che ci hanno colpito positivamente.

Iniziamo dai rosati perché noi di Avvinando siamo grandi appassionati della categoria, soprattutto in estate!

Santa Sofia Bardolino Chiaretto Classico 2019

Dal Garda un bel rosato dalle uve tipiche del veronese, corvina, rondinella, molinara. Colore tenue e brillante. Naso delicato che ha sentori di fragoline, melograno e piccoli frutti rossi completati da una punta aromatica e minerale che lo rendono parecchio mediterraneo. Bella bocca fresca rotonda con note salmastre e un bel finale balsamico e fresco.

Muri Gries Lagrein Kretzer 2018

Dalle porte di Bolzano un rosato da uva autoctona che nel colore pieno punta sulla tradizione. Il naso è intenso e restituisce note di frutta, una bella sensazione di fragola, unita a quella di erbe aromatiche. In bocca una gran sapidità rende piacevole la beva.

Tenute Mannino di Plachi Etna Rosato Arì 2019

Siamo sull’Etna con un bel rosato da Nerello Mascalese, e si sente. Il colore è scarico ma non troppo, il naso delicato, in bocca esprime tutto il vulcano con la tipica freschezza furiosa e una sapidità tonante in un bel gioco tra frutto, note agrumate e saline.

Castello di Montepò JeT 2019

Rosato dalla varietà sangiovese grosso “BBS11”, che i Biondi Santi coltivano in Maremma. Ha colore tenue, splendente, ma c’è un corpo importante, un vino che gioca tra la tradizione e l’innovazione. Il naso è fresco con una bella nota di lampone e rosa, la bocca è piena con una freschezza lunghissima che gioca tra il balsamico e il frutto. gran bel vino.

Paul Mas Rosè Nicole

Un blend di Grenache, Mourvedre e Syrah. Una bottiglia da meno di 6€ alla Gdo. Per la serie: quando si tratta di rosè non ce n’è, i cugini francesi sono semplicemente più bravi. A naso è un’esplosione di fiori e di frutta. In bocca è appena leggermente dolce ma un equilibrio strepitoso lo rende beverino come poche altre cose a quel prezzo. Perfetto per l’aperitivo ma non solo. Attenzione che la bottiglia finisce presto…

Veniamo quindi ai rossi per chiudere la nostra panoramica.

Azienda Agricola Cortese Nostru 2019

Nerello mascalese coltivato in zona Vittoria in regime biologico. Forse il vino quotidiano che ci ha più colpito. Eleganza nella rotondità e piacevolezza, come spesso capita in questa nobile parte della Sicilia. Ci sono frutta, spezie, morbidezza e tanta freschezza. Il tannino è morbido, il finale punta su note di mandorla. Un vino da bere a secchiate anche fresco e super gastronomico (provatelo ad esempio col pesce azzurro!)

Donnafugata Cerasuolo di Vittoria Floramundi 2016

Restando in zona, vino che oscilla tra la goduriosità e la suadenza del frutto e una gran bella eleganza. Note scure di ciliegia e qualcosa di minerale che ricorda la grafite, in bocca c’è slancio ma anche rotondità, sempre un gran bell’assaggio.

Erik Banti Morellino di Scansano 2018

Un Morellino suadente, rotondo, senza un’ombra di fastidiosa acidità. Non si tratta di un sangiovese in purezza ma l’alicante e il merlot fanno il loro dovere rendendo questo vino un piacere per il palato. A naso viola, ciliegia e sotto sotto anche un po’ di tabacco di quelli buoni.

Villa Bibbiani Chianti Montalbano 2018

Da un’azienda giovane che riprende una bella tradizione nel Chianti nel nord, tra Empoli e Firenze, un sangiovese con un tocco di canaiolo nero e colorino. Bel colore brillante, note di frutti rossi al naso e in bocca corpo ma anche tannino e freschezza. Bel finale distinto da sensazioni ematiche e sapidità. Un bel vino “materico” in equilibrio tra morbidezza, freschezza e tannino.

Biondi Santi Brunello Riserva Tenuta Greppo 2012

Chiudiamo con il botto con un assaggio strepitoso, fuori concorso! È stato il primo smart tasting della nostra vita, formula che per questo ci vedrà sempre affezionati! Vino che vuol lanciare un messaggio su come debba essere un Brunello. Colore rosso rubino, vino etereo con note floreali di rosa appassita e di frutto rosso, poi note dolci al naso. Già straordinariamente pronto eppure se ne percepisce l’infinta longevità. L’acidità è preponderante e bilanciatissima con la componete alcolica e il tannino gentile ma ben presente. Una lunghezza fresca e sapida infinita per un vino che colpisce per la grande finezza, da sempre marchio di fabbrica di questo vino leggendario.

Buona estate!

Raffaele e Sergio

 

 

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