Come dicevamo nell’articolo precedente, uno dei vini che più ci hanno entusiasmato tra i montepulciano d’abruzzo c’è sicuramente il “Don Bosco”, annata 2003 della storica azienda (la sua nascita risale addirittura al 1897) Bosco Nestore. Questo, a nostro parere, è un vino che ha tutto per poter essere annoverato tra i migliori vini del Centro Italia Continua a leggere
Archivio mensile:Febbraio 2009
Nella terra dei pastori…
Continuando il nostro viaggio tra le regioni d’Italia ed i suoi vigneti, abbiamo deciso di fermarci in Abruzzo e parlarvi della sua uva regina: il Montepulciano. La sua origine è antichissima tanto che si narra che persino il condottiero cartaginese Annibale apprezzasse molto il vino prodotto nella zona degli “aprutzi” (antico nome di questa regione). Questo vitigno è prodotto in tutta la regione e nel corso dei secoli è andato via via diffondendosi in Romagna, nelle Marche, in Molise,nel Lazio ed in Puglia arrivando a contendere al sangiovese il primato di vitigno più coltivato nel centro e sud Italia. Oltre che essere prodotto in purezza, questa uva viene usata per molti assemblaggi e concorre alla creazione di molti vini rientrando in tanti disciplinari di produzione di vini Doc e Docg. Il vino si presenta di un bel colore rosso rubino in età giovane arrivando ad avere tonalità tendenti al mattone ed all’amaranto se invecchiato oltre cinque anni. Al naso profumi molto intensi e pungenti con spiccati sentori di ciliegia e mora. Al palato risulta molto asciutto ma di buon corpo e con dei tannini che nel corso del tempo vanno sempre più ammorbidendosi donando al vino struttura e morbidezza. Continua a leggere
Il Friuli e la ribolla gialla
La primavera è alle porte ed è ora di cominciare a parlare di vini bianchi fermi e con i primi raggi di caldo sole potrebbe davvero far piacere bersi un bel calice di Ribolla Gialla. Questo è un vitigno le cui origini risalgono al XII secolo dove era conosciuto ed apprezzato dagli abitanti locali per la sua finezza ed eleganza con il nome di “Rabiola”. Le condizioni climatiche e le caratteristiche del terreno fanno si che questa uva cresca solo ed esclusivamente in questa zona d’Italia rendendo la ribolla gialla il vitigno autoctono a bacca bianca per eccellenza del Friuli Venezia Giulia (ed in particolare dei colli orientali e goriziano). Continua a leggere
Gutturnio e pisarei
Tra i vini che quotidianamente si trovano sulle tavole di molti italiani (specialmente del centro-nord), c’è ne uno che sta vivendo una rinascita o se preferite una seconda giovinezza. Il vino in questione è il Gutturnio , vino che viene prodotto sulle colline della provincia di Piacenza ( Val d’Arda, Val Nure, Val Tidone e parte della Val Trebbia), e che viene ottenuto con un assemblaggio di uve Barbera e Croatina (in loco detta anche Bonarda). E’ un vino molto versatile che si presta anche ad un lungo invecchiamento. Le tipologie, infatti, in cui esso viene presentato vanno dal tipo frizzante a quello Superiore o Riserva che prevede un invecchiamento di almeno 24 mesi di cui 3 in recipienti di legno. Il tipo frizzante è un vino da tutto pasto e che ha la caratteristica che può essere consumato sia ad una temperatura di cantina (od anche un poco più fresca) sia a temperatura ambiente, ottimo in accompagnamento sia ai tipici salumi locali (coppa e pancetta), sia con il tipico gnocco fritto. Il gutturnio riserva si presenta più strutturato ed impegnativo rispetto al primo, il passaggio nelle botti di legno conferisce a questo prodotto una struttura molto più complessa, dove il tannino rispetto alla tipologia frizzante è molto più morbido ed avvolgente. L’abbinamento ideale per questa tipologia è da ricercare con carni rosse a lunga cottura ( bolliti ed arrosti). Può essere consumato anche a distanza di svariati anni migliorando nel tempo.
La segnalazione in merito a questo vitigno, è come è nostro uso e consuetudine, rivolta ad una piccola cantina, gestita da una giovanissima ed entusiasta produttrice che fa della ricerca della qualità una missione curando con passione ogni piccolo particolare. Continua a leggere
FRANCIACORTA …..”CHAMPAGNE”
E chi l’ha detto che in Italia non produciamo lo champagne? Ne produciamo di buonissimo e soprattutto di meno caro rispetto al più blasonato cugino d’oltralpe…….no tranquilli, non siamo impazziti, la nostra è solo una provocazione per parlare della Franciacorta che a torto o ragione può essere definita la nostra zona Champagne. E’ in questo piccolo lembo di terra che si estende a Nord-Ovest della provincia di Brescia, che infatti possiamo trovare a perdita d’occhio i vigneti di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco che servono a produrre quella che ormai possiamo definire la più valida e bella risposta allo Champagne francese. In questa zona si producono anche degli ottimi vini fermi (DOC Curtefranca), sia a bacca rossa (cabernet franc e merlot i principali vitigni), sia a bacca bianca (in prevalenza chardonnay), ma sono state le “bollicine” (cioè i vini spumante, DOCG Franciacorta), a rendere celebre e famosa la Franciacorta nel mondo. A differenza di altre zone di produzione italiane, qui l’uso del metodo chempenoise (detto anche metodo classico) è sempre stato nel DNA dei produttori locali e questo ha permesso il proliferare di cantine che sono arrivate a produrre vini davvero eccelsi. Infatti, non vi nascondiamo che è stato davvero difficile potervi fare delle segnalazioni, ma alla fine abbiamo optato non per uno, ma bensì per due produttori. Continua a leggere