La vendemmia 2014 in Italia perde quasi 4 milioni di ettolitri rispetto a quella del 2013. L’anno scorso infatti era stata una annata quantitativamente importante con poco meno di 45 milioni di ettolitri raccolti, quest’anno ci si ferma a 41 “a causa delle terribili condizioni meteorologiche – ha spiegato all’agenzia Ansa Palma Esposito, la responsabile vino e olio di Confagricoltura e vicepresidente del gruppo di lavoro sul vino al Copa-Cogeca – i viticoltori hanno dovuto affrontare una situazione difficile: il calo del raccolto al Nord è stato in media del 15% con punte fino al 40% in alcune zone della Puglia e un calo del 27% in Sicilia, ma quest’ultime due regioni avevano conosciuto nella vendemmia 2013 aumenti fino al 30%”.
Di fronte alla difficile situazione climatica – ha precisato a sua volta Gabriele Castelli di Fedagri Confcooperative – si è rivelato molto importante il lavoro fatto dai viticoltori e dalla cooperative che sono intervenuti a più riprese sui vigneti e sono riusciti a salvare la qualità del raccolto”. Le scorte di vino sono “minori dello scorso anno e si ipotizza che con meno vino in cantina i prezzi dovrebbero restare stabili o aumentare in alcune zone di produzione”.
In generale è tutta l’Unione europea che registra un importante calo nell’Unione europea: meno 9,9% rispetto all’anno precedente, fissandosi a 157,7 milioni di ettolitri. L’Italia, con 41 milioni di ettolitri si posiziona al secondo posto dopo la Francia (45 mln), incalzata dalla Spagna (40,8 mln). Più lontano ci sono Germania (9,4 mln), Portogallo (5,9 mln) e Romania (4 mln).