I migliori vini assaggiati alla Milano Wine Week 2021

Come negli scorsi anni è arrivato il momento di raccontarvi i migliori tra i numerosi assaggi della Milano Wine Week 2021. Gli oltre 250mila winelover e operatori del vino di tutto il mondo, con numerose città del mondo collegate durante gli innumerevoli eventi, hanno potuto svariare su un programma fittissimo con un ventaglio molto ampio di proposte.

Ecco quindi i vini che ci hanno più colpito. Per tutto c’è una prima volta e quest’anno abbiamo partecipato alla nostra prima verticale di prosecco. Avete letto bene, la cantina Masottina di Conegliano, nelle terre storiche di questo vino, ha proposto i millesimi 2020, 2017 e 2014 della Collezione RDO per raccontare il prosecco come bevuta non per forza soltanto d’annata. Parliamo del cuore del prosecco con il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano DOCG Ponente Brut e il Levante Extra Dry, dove un po’ contrariamente a quanto ci si possa aspettare dai dosaggi i primi restituiscono caratteristiche più floreali e fruttate mentre i secondi risultano più complessi, salini e graffianti. In entrambi i casi l’evoluzione è interessante verso note balsamiche, di cedro e zafferano con una certa profondità di bevuta, intensità e freschezza più che integra. Una sorpresa di cui tener conto quando si acquista prosecco di un certo livello, anche laddove ci dimenticassimo qualche bottiglia in cantina.

L’Abruzzo, terra vitivinicola spesso non sufficientemente celebrata, ci regala sempre belle sorprese con i suoi autoctoni. Chi ci segue sa quanto amiamo il Cerasuolo, vino che consideriamo davvero da tutto pasto, ma sa anche che siamo sempre alla ricerca di ottimi bianchi italiani. Segnaliamo quindi due Trebbiano d’Abruzzo del 2018: il Mario’s di Tenuta Terraviva, dai bei sentori floreali e fruttati, bella pienezza e una certa speziatura, e il Fosso Cancelli di Ciavolich, gran bel vino che spinge su acidità e corpo con un frutto denso, sentori di erbe aromatiche e un finale freschissimo giocato tra sapidità, eleganza e complessità.

Castello di Montepò, cantina maremmana di Jacopo e Tancredi Biondi Santi, di cui vi abbiamo in passato raccontato i rosati, per celebrare il trentennale del loro rosso icona, il Sassoalloro, ne hanno lanciato una super selezione, il nuovo Sassoalloro Oro. L’annata 2019, la prima, esalta lo stile degli altri vini. Eleganza, lunghezza, setosità, tannini importanti ma morbidi, gioca tra finezza, acidità e frutto, con un finale ematico bellissimo.

Sempre in Toscana abbiamo ri-assaggiato alcuni Brunello di Montalcino, in alcune belle batterie proposte dal Consorzio. Le annate 2015 e 2016, entrambe stupende, ve le avevamo già raccontate. Qui abbiamo, a distanza di mesi, moltissime conferme sul valore delle annate, perché questi sono vini che davvero lasciano un segno. Rispetto alle anteprime ci sentiamo di segnalare anche altre bottiglie: i 2016 di Fattoria Barbi, La Magia e Talenti, oltre che i Riserva 2015 di Sassodisole e Caparzo. Non ci resta che aspettare con ansia la nuova anteprima per assaggiare le nuove annate!

Vino e moda, eccellenze che convergono in creazioni sartoriali. Ne hanno parlato lo stilista Luigi Lardini e il famoso enologo Luca D’Attoma in un interessantissimo incontro, Wine meets fashion. Spesso non si riflette su quanto concetti come artigianalità, tradizione, eleganza, stagionalità e sostenibilità accomunino i due mondi. Ottimi i vini, una conferma lo strepitoso Groppello 2020 di Sincette che avevamo già inserito tra i nostri migliori assaggi estivi. Un colpo di fulmine, il CiFRA cabernet franc 2020 di Duemani, vino di eleganza e bevuta favolosa! Interessante vedere come nelle bottiglie si riversi un approccio, la convinzione che vini sostenibili siano anche migliori perché, semplificando, meno viene sottratto a ciò che la terra ha da offrire!

Molto suggestivo il lancio delle due nuove etichette nate dalla collaborazione tra Donnafugata e Dolce&Gabbana. Spettacolare ambientazione siciliana per due portabandiera del Made in Italy, e perché no, anche del “Made in Sicily”. Al Rosa 20, gran bel un rosato tutto Mediterraneo e di gran piacevolezza e avvolgenza, e all’edizione limitata 2017 dello storico Tancredi si aggiungono due novità. L’Isolano 2019 è un bianco etneo da carricante, tutto mineralità, agrumi, pienezza e sole con un super finale sapido. Il Cuordilava 2017, ancora Etna ma rosso da nerello mascalese, è un vino di super finezza, frutto, freschezza, tannino e sapidità. Insomma nei bicchieri, e nelle etichette, c’è tutta la grande eleganza dell’Isola, la ricerca di una tradizione antica in chiave contemporanea.

Una bella e varia panoramica. Il patron Federico Gordini ci racconta così il successo della manifestazione: “La 2021 è un’edizione storica che conferma che c’è tanto futuro per i produttori da un lato e per i tanti format ed eventi che abbiamo presentato dall’altro. Una rivoluzione comunicativa sia per gli operatori, con i tanti contenuti prodotti che verranno via via rilasciati su digital, che per il pubblico di consumatori con l’interazione diffusa in città attraverso i Distretti. Una ramificazione sul territorio amplificata dal successo della nostra app” E sul futuro della manifestazione continua: “Abbiamo costruito un bell’esempio di compresenza fisica e digitale, il prossimo anno l’obbiettivo è cresce ancora, ci aspettiamo un forte afflusso dall’estero quest’anno ancora limitato dal Covid. L’idea è di puntare sempre più sull’hospitality confermando che l’offerta di esperienze innovative funziona. Un esempio su tutti? La Chianti Lovers Boat quest’anno ha offerto gli appassionati la possibilità di degustare i rossi toscani in barca sui Navigli. La logica è sempre quella di creare interazione di valore e rete, comunicando con registri diversi da quelli canonici. Nonostante si esca da due anni difficili –  costruire questa edizione nell’incertezza è stata una vera impresa – grazie ad un team under 30 manteniamo un costante contatto con le tendenze e l’innovazione. Siamo riusciti – dopo essere stati l’unico evento del 2020 – a costruire una manifestazione che pone le fondamenta per le edizioni future sia in Italia che all’estero. Ritrovarsi a Milano ad ottobre deve diventare un rito per tutti, in un unicum che unisce business, internazionale, ed esperienze per il consumatore.”

Raffaele Cumani 
@raffaelecumani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *