Avvinando consiglia: i vini bianchi e le bollicine per le vacanze d’Agosto 2022

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L’estate è scoppiata già da un bel po’ e noi ci siamo subito messi al lavoro per suggervi qualche bevuta dissetante che faccia compagnia durante le nostre vacanze, ma non solo. Come sempre non è una classifica né una “guida” per regioni ma un elenco di vini che abbiamo provato e che ci sono piaciuti e che sentiamo quindi di suggerire. Così laddove mancasse qualche territorio o qualche cantina ricordate che non abbiamo l’ambizione di coprire tutto lo Stivale e tutte le tipologie di vino.

Cominciamo dalle bollicine e dai bianchi, qui vi diamo anche i nostri suggerimenti per rosati e rossi.

Partiamo come sempre dalle bollicine, in questo caso con un assaggio inedito e davvero dissetante. Si tratta del Soave Brut Spumante di Santa Sofia, un metodo charmat (con rifermentazione cioè in autoclave) lungo “buonissimo” da uva garganega. Piacevolezza assoluta, fresca, floreale, fruttata con note agrumate e di mandorla. Una bevuta leggera ideale da sorseggiare fredda per un aperitivo estivo.

Ancora charmat e ancora Veneto, ma questa volta dal tempio di questa tipologia di bollicine. Parliamo infatti di prosecco con il Nadin Valdobbiadene Dry Millesimato 2021 di Foss Marai. Vino super beverino, floreale e dalle note di pera e mela. Ha un bel residuo zuccherino che gli dà una certa “accoglienza” e una bella versatilità dall’aperitivo fino, perché no, ad abbinamenti più azzardati come ad un’ottima crostata di frutta estiva, se non si ha voglia di qualcosa di dolce.

Prosecco di Valdobbiadene “Rive di Santo Stefano” Val d’Oca: qui siamo di fronte a una di quelle bottiglie che mostrano come il prosecco possa raggiungere vette di piacevolezza che poco hanno da invidiare ai più blasonati metodo classico. Questo extra brut di Val d’Oca conquista per la sua sapidità e mineralità mentre a naso è un carosello di frutto.

Passiamo al metodo classico (a bolle cioè in cui la rifermentazione avviene in bottiglia). Il Brut di Cesarini Sforza è un Trento Doc da uve chardonnay e dal buon rapporto qualità prezzo. Bel naso fresco e polposo con note agrumate e floreali. La bocca è piena, morbida con una freschezza lunghissima. Spumante gastronomico da provare anche a tavola.

Sempre dal Trentino arriva l’ottimo Blanc de Blancs Brut Trento Doc di Maso Martis. Gran bell’assaggio da uva chardonnay. Elegante, al naso frutta gialla e tropicale, nocciola, panificati. La bocca è rotonda e allo stesso tempo super verticale, con una freschezza cioè prorompente e lunghissima che dà quasi una sensazione caustica. Perfetto anche con il pesce e i crudi di mare, non solo per un bell’aperitivo.

Facciamo un salto in Franciacorta da Mirabella, cantina che ci ha abituato negli ultimi anni a bellissime sorprese. Qui parliamo del Demetra Rosé Millesimato 2015 Brut Nature. Pinot nero, chardonnay e pinot bianco, naso goloso con note di frutti rossi come ribes e lampone, poi pompelmo e erbe aromatiche. La bocca è asciutta con sostanza, frutto, acidità citrica e finale sapido. Super con un bell’antipasto all’italiana.

Interessantissimo assaggio, sempre dalla Franciacorta, L’Extra Brut Rosé Edizione 2018 di Barone Pizzini, altra cantina che regala sempre belle soddisfazioni. Ribes, fragoline, melagrana e amarena, bocca freschissima ed elegante dove emergono nuovamente le sensazioni fruttate. Pinot nero e chardonnay per una bolla di grande versatilità gastronomica, dal pesce a primi piatti anche strutturati.

Viriamo per un attimo all’estero per un metodo classico che non è uno champagne ma merita tutta l’attenzione dell’appassionato perché è come leggere un manuale di come dovrebbe essere un vino di questa tipologia: nel Cremant de Bourgogne Maison Peguet a naso oltre alla classica crosta di pane si colgono note agrumate e floreali. In bocca entra fresco per lasciare posto a una morbidezza che ci lascia col bicchiere in mano a guardare il perfetto perlage con un bel sorriso.

Chiudiamo il capitolo bollicine con un assaggio proveniente dall’Emilia. Il Settimocielo Millesimato 2019 Lambrusco Grasparossa dop Rosè Brut Metodo Classico di Settecani. Si tratta di un inedito grasparossa metodo classico, una bella sorpresa. Il colore è carico, il bel naso punta su piccoli frutti rossi golosi e note di ciliegia, agrumi e fiori delicati. La bocca è piena, contraddistinta da una bella freschezza agrumata e un finale pulitissimo. Bolla super gastronomica, perfetta con taglieri e primi.

Passiamo ai bianchi, vini estivi per eccellenza, anche se per la verità noi di Avvinando li degustiamo tutto l’anno…

In primis ecco un bianco da una cantina, Giovanni Rosso, che fa storicamente rossi (e che rossi!) nelle Langhe. Qui però parliamo dell’ottimo Roero Arneis docg 2020, vino esuberante di gioia e bevibilità. Fiori e frutti con una punta minerale al naso, in bocca freschezza straripante, polpa leggera e finale sapido, con rimandi minerali e a lungo agrumato. Bevuta piacevolissima e spensierata senza rinunciare ad una certa complessità e morbidezza. Più facile da bere in una sera d’estate che da descrivere.

Dalle Langhe arriva lo Chardonnay Luna d’Agosto 2021 di Ca del Baio. Saliamo di corpo. Naso dalle note frutta esotica e agrumi. Bocca strutturata dal frutto goloso, fresca e di lunga sapidità. Non solo per il pesce ma anche per le carni bianche.

Il Manzoni Bianco 6.0.13 2021 di Cecchetto è un vino sfizioso. Siamo nel trevigiano, l’uva è l’incrocio ottenuto dal prof. Manzoni tra pinot bianco e riesling renano. Fiori, frutta esotica ed erbe aromatiche con sfumature minerali. Una freschezza che gioca sulle note di passion fruit e una sapidità potente. Perfetto bello fresco per una cena di pesce e crostacei vista mare.

Dai colli di Parma arriva il Ginestra 2021 di Monte delle Vigne (malvasia di Candia aromatica). Bellissimo naso aromatico tipico, con note di fiori come il biancospino e note fruttate di agrumi e mela. Bocca piena, sapida che lascia sulla lingua una piacevole sensazione di uva fresca e croccante. Da provare con piatti speziati o aromatici.

Il Friuli Colli Orientali Friulano Doc Myò 2020 di Zorzettig è un assaggio intrigante. Un bel bianco che associa le chiare note minerali, di pietra focaia, a quelle di agrumi, di pera e di liquirizia. La bocca è polposa, morbida e fresca con una sapidità ben pronunciata e un finale che sfuma su note di mandorla. Perfetto secondo noi con le carni bianche.

Assaggio che ci ha letteralmente stregato, il San Paolo Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG Classico 2019 di Pievalta, un bianco di quelli seri come li intendiamo noi. Idrocarburi, agrumi, fiori ed erbe aromatiche al naso. La bocca ha una bella grassezza e una sua cremosità, gran freschezza ma soprattutto una spiccata sapidità finale. Grande eleganza e corpo per un vino concepito per durare nel tempo che può sostenere anche cene importanti di pesce, ma non solo.

Altro grande assaggio arriva dal Vesuvio dove Casa Setaro ha voluto replicare il concetto di territorialità dell’altro grande vulcano italiano, l’Etna, per valorizzare la propria vigna più vocata. È nato così il Contradae 61·37 Vesuvio Doc 2019, da uve caprettone, un vero e proprio “cru”. Gran naso dal tiro internazionale, note minerali, idrocarburi accennati, erbe aromatiche e frutto maturo. Bocca succosa, esplosiva, grassa e insieme super fresca con una sapidità sferzante a ricordarci il territorio!

Ancora vulcano, ancora un ottimo bianco. Ci spostiamo però in Sicilia con A’ Puddara Etna Bianco Doc 2019 Tenuta di Fessina. Intensità clamorosa nei sentori “rocciosi”, di pietra focaia, corredati da fiori come la ginestra, pesca gialla e tanta macchia mediterranea. La bocca ha forti sensazioni agrumate, freschezza straripante e un finale super sapido, quasi salino. Vino da un territorio indomabile concepito per durare negli anni.

Restiamo sul vulcano siciliano per l’Etna Bianco Sentiero delle Gerle di Mandrarossa: fresco ed elegante al palato, al naso ci regala un carosello di profumi inebrianti. In più – il che non guasta – un rapporto qualità/prezzo più che buono. La classica bottiglia che finisce (troppo) presto.

Noi di Avvinando non dimentichiamo mai il supermercato come luogo dove comprare i nostri vini. Un bianco tipicamente mediterraneo nei profumi e nei sapori, Lucido di Cusumano è un blend di uve davvero azzeccato. Il giallo oro lascia pregustare una bevuta intensa e infatti non delude: in bocca è pieno, avvolgente mentre a naso il frutto si lascia amalgamare con sentori che ci ricordano un po’ quella macchia mediterranea della Sicilia da cui proviene.

Chiudiamo con una una grandissima bottiglia che ci piacerebbe lasciar invecchiare in cantina ma proprio non ce la facciamo a resistere. Il Fiano di Avellino Antonio Caggiano Béchar è sapido, profondo, ma al contempo freschissimo e addirittura beverino. Il naso è piacevolmente floreale. Qui si è riusciti anche nel miracolo di restare dentro una cifra “comprabile”. Insomma: difficile pretendere di più.

Raffaele e Sergio