Dal Bordolino bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly per denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy.
La falsificazione colpisce anche i liquori nazionali come dimostrano il Fernet Veneto e quello Capri rigorosamente Made in Argentina.”La stagnazione dei consumi interni, insieme alla crescita dei mercati esteri, rende più urgente l’intervento delle Istituzioni per tutelare le esportazioni di vino Made in Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Oltre alla perdita economica, a preoccupare e’ soprattutto ”il danno di immagine che provocano tra i consumatori emergenti dove – ha concluso Moncalvo – non si è ancora affermata la cultura del vino”.
Secondo Coldiretti il settore dei vini e dei liquori italiani taroccati sottrae almeno 200 milioni di euro all’anno alla produzione nazionale. E non è solo un problema di soldi, ma anche di tutela del consumatore. Se persino nella civilissima Svezia si commercializza il Chianti bianco o il Primitivo doc’s original…