Vinitaly 2015, c’è anche il vino di Expo: ma che etichette!

vinitaly 2015 Vino di Milano per l'expo

Chiudiamo la diretta per quest’anno da Vinitaly con una curiosità: allo stand della Coldiretti era esposto un gruppo di bottiglie del “Vino di Milano per l’esposizione universale“, altrimenti detta Expo, con tanto di immagine del Duomo di Milano. Erano presentate in italiano, arabo, spagnolo, ecc… Bella iniziativa. Ma le etichette vi piacciono? Scriveteci e ditecelo. La diretta da Vinitaly finisce qui ma voi continuate a seguirci su Avvinando: sono in arrivo degustazioni di grandi vini dall’ottimo rapporto qualità/prezzo come nella tradizione delle proposte di Avvinando. Alla prossima.

Vinitaly, dal Meersecco al Bordolino: tutti i falsi del bicchiere di vino

falsiDal Bordolino bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly per denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy. Continua a leggere

Vendemmia: caldo e poca pioggia = meno vino e più gradi

Coldiretti sottolinea come per quest’anno ci si attende una produzione nazionale molto contenuta, intorno ai 40-43 milioni di ettolitri, sui livelli dello scorso anno, anche se la qualita’ delle produzioni vinicole si annuncia tra buona e ottima. I risultati produttivi definitivi dipenderanno dall’andamento climatico delle prossime settimane, anche se il caldo e la siccita’ si sono fatti sentire nei vigneti. Se Nerone sta costringendo le aziende a vendemmiare solo di mattina per evitare stress alle uve, le alte temperature hanno gia’ causato problemi tra i filari, seppur con risultati differenti sul territorio italiano. I cali produttivi maggiori si dovrebbero verificare nelle regioni che hanno sofferto di piu’ la mancanza di pioggia, dalla Puglia (-15-20 per cento) al Veneto (-10 per cento), dalla Toscana (-10 per cento) all’Emilia Romagna (-5/10 per cento), dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia. Continua a leggere

Coldiretti: primavera (quasi) mai così torrida e il vino si arrampica in montagna

La temperatura media globale nei Paesi sopra l’equatore in primavera e’ la piu’ elevata mai registrata con un valore di ben 1,38 gradi celsius superiore alla media. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul caldo torrido, in base ai dati del National Oceanic and Atmospheric Administration. L’anomalia – sottolinea Coldiretti – e’ stata meno evidente nell’emisfero sud anche se complessivamente la primavera 2012 sulla terraferma del pianeta si classifica come la quarta piu’ calda di sempre.
La tendenza al surriscaldamento – continua Coldiretti – e’ evidente anche in Italia dove la primavera 2012 si classifica al sesto posto tra le piu’ calde da 210 anni con una temperatura superiore di 1,29 gradi centigradi rispetto alla media. Negli ultimi anni – precisa Coldiretti – si sono succeduti i record dovuti all’innalzamento delle temperature in Italia.    Gli effetti si sono fatti sentire sui cicli della natura e sulle coltivazioni.

Secondo una analisi della Coldiretti il vino italiano e’ aumentato di un grado negli ultimi 30 anni con il surriscaldamento che ha determinato un anticipo della vendemmia anche di un mese rispetto al tradizionale mese di settembre, smentendo quindi – sottolinea la Coldiretti – il proverbio “ad agosto riempi la cucina e a settembre la cantina”, ma anche quanto scritto in molti testi scolastici che andrebbero ora rivisti. Il caldo cambia anche la distribuzione sul territorio dei vigneti che tendono ad espandersi verso l’alto con la presenza della vite anche a quasi 1200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, dove dai vitigni piu’ alti d’Europa si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop.

Le Marche non sentono la crisi

Il vino marchigiano supera quota 45 milioni di euro e fa segnare uno storico record in vista del Vinitaly. A darne notizia, in una nota, e’ Coldiretti Marche sulla base degli ultimi dati Istat sul commercio estero. Nel 2011 il vino marchigiano ha raggiunto la cifra di 45,7 milioni di euro, il 10% in piu’ rispetto a un 2010 in cui aveva già oltrepassato la quota dei 40 milioni euro. In pratica, le esportazioni vitivinicole rappresentano un sesto dell’intero settore agroalimentare regionale, oltre che la voce più importante.
Coldiretti Marche evidenzia che crescono anche le esperienze di vendita diretta al consumatore, con il 30% dei punti di Campagna Amica che hanno puntato proprio sul vino. Il boom del ‘made in Marche’ segue un altro record, stavolta nazionale, vale a dire quello registrato dalle esportazioni di vino italiano nel mondo, che hanno superato per la prima volta l’importo di 4 miliardi di euro.

Cin cin! Lo spumante non sente la crisi

La crisi non spegne la voglia di brindisi nel mondo dove addirittura aumenta del 26% il valore delle esportazioni di spumante italiano. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della crisi nei consumi globali dalla quale si evidenzia peraltro che la domanda di bollicine Made in Italy è cresciuta di ben 10 volte in Cina, che nell’ultimo anno è diventata un importante mercato di sbocco, sulla base delle elaborazioni su dati Istat relativi al primo quadrimestre del 2011. La metà del valore delle esportazioni viene comunque realizzato – sottolinea la Coldiretti – nei Paesi dell’Ue dove l’aumento è stato contenuto al 10% mentre negli Stati Uniti c’è stato un balzo record del 50% per lo spumante italiano.

Si tratta – continua la Coldiretti – di ottime premesse per la vendemmia appena iniziata con la raccolta delle uve bianche del Franciacorta destinate alla produzione dell’omonimo spumante. La vendemmia 2011 per effetto dell’andamento climatico è anticipata in molte aree del Paese ma – precisa la Coldiretti – si prevede buona sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, anche se molto dipenderà dalle prossime settimane. Continua a leggere

E’ partita la vendemmia 2011

“E’ iniziata a Coccaglio (Brescia) nell’azienda agricola Faccoli con la raccolta delle uve bianche del Franciacorta destinate alla produzione dell’omonimo spumante la vendemmia 2011 che per effetto dell’andamento climatico e’ anticipata in molte aree del Paese ma si prevede buona sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, anche se molto dipenderà dalle prossime settimane”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che “ci sono tutte le condizioni per l’Italia di conservare il primato produttivo mondiale conquistato lo scorso anno nei confronti della Francia con una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di ettolitri realizzata dalla Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri nel 2010”.
“Le condizioni delle uve -sottolinea la Coldiretti- sono in generale molto buone per effetto di una primavera più calda rispetto alla media e di un’estate che ha garantito un’ideale alternanza fra temperature calde durante il giorno e fresche durante la notte. Purtroppo la caduta della grandine a giugno e luglio in alcune zone vitivinicole del Paese hanno influenzato negativamente la resa. Continua a leggere

Italia primo produttore al mondo di vino

Giorgio Odero, uno dei grandi pinot noir italiani

Alla fine ce l’abbiamo fatta dopo esserci andati vicino molte volte: con i risultati finali dell’ultima vendemmia 2010-2011 l’Italia diventa il principale produttore di vino al mondo sfilando il primato finora detenuto dalla Francia.

Lo rileva Coldiretti sulla base dei dati della Commissione Ue che rilevano una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia, superiore – anche se di misura – ai 46,2 milioni di ettolitri della Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri, purtroppo in calo del 3,7%.

Il primato del Made in Italy viene confermato – spiega la Coldiretti – anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia stimabile in un 5%. Il risultato è il frutto di una sostanziale stabilita’ della produzione in Italia e di un calo in Francia.

Pur trattandosi di un dato quantitativo non si può non rilevare che il 60 per cento della produzione nazionale è rappresentata da vini di qualita’ con ben 14,9 milioni di ettolitri sono destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt.

Un risultato incoraggiante arriva anche dalle esportazioni, aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011. ”Si tratta – spiega Coldiretti – del risultato di una crescita record del 31% negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6% dell’export nell’Unione Europea e di un significativo e benaugurante incremento del 146 per cento in Cina”.

Un andamento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all’estero nel 2010 con un valore record dell’esportazioni di 3,93 miliardi, superiori per la prima volta ai consumi nazionali. Inoltre le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato, sono cresciute in valore del 16 per cento, quasi il doppio dell’8,5 per cento messo a segno dalle prime 103 società italiane produttrici di vino.

Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi. Primato italiano sui cugini francesi anche per quanto riguarda i marchi doc: in Italia – segnala l’organizzazione agricola – puo’ contare su 504 vini tra denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).