Il sindaco di Verona: “Di Maio non venga a Vinitaly”

Era tutto pronto per la solita tranquilla edizione della fiera del vino, ma il sindaco di Verona ha deciso di piazzare la bomba: “Ci ha definito fanatici e sfigati, adesso Luigi Di Maio può fare a meno di venire a fare la sua passerella elettorale al Vinitaly”. Federico Sboarina, si riferisce alle accuse che il vicepremier aveva rivolto al Congresso mondiale delle famiglie, ospitato dalla citta’ scaligera nel fine settimana.

Ecco quindi che gli strascichi della polemica politica investono Vinitaly una volta tanto per qualcosa che non riguarda il core business, cioè il vino. Quindi quest’anno niente “la fiera dovrebbe spostarsi a Milano”, oppure “il wifi non funziona” e nemmeno “c’è troppa gente che viene a bere e basta senza capire cosa ha di fronte”, che sono un classico di tutte le edizioni della manifestazione.

Quest’anno si parlerà di politica vera: di Di Maio e Salvini, della Famiglia – o meglio di quale famiglia, magari anche dei diritti di quelle arcobaleno – di migranti, che per inciso spesso lavorano duramente e a volte malpagati nelle vigne e nei campi nostrani, o di economia,  magari addirittura al di là del proprio fatturato. Sarà un Vinitaly di ben altro spessore, ne siamo sicuri.
S.B.