Costaripa: per un grande rosé non serve la Provenza, basta il Garda

Il primo incontro con i vini rosé di Costaripa avveniva diversi anni fa in un ristorante sopra Mandello del Lario (Lecco), dopo aver scarpinato per qualche oretta sul favoloso Sentiero del Viandante. “Mangiamo una cosa veloce e poi si torna alla macchina”. Ma sapete com’è: la mangiata non è più tanto veloce e la titolare vista la giornata di tarda primavera piuttosto afosa ci propone delle bollicine. “Avrei voglia di un rosé” dice mia moglie. E io tra me e me sbuffo perché d’accordo che ci sono favolosi rosé… in Francia, però. La titolare allora sorridendo: “Perché allora non delle bollicine rosé?”. Oh mamma, peggio mi sento ma abbozzo.

Nasce così il primo incontro con Costaripa e i suoi vini. Dal suo spumante metodo classico Rosé che da allora non è più mancato nella nostra cantina. Nata dall’intuizione di Mattia Vezzola, questa cantina del Garda bresciano fin da subito si pone l’obiettivo di fare in Italia dei rosé che possano competere con quelli provenzali.

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“A Montefalco”: i nostri migliori assaggi nelle cantine dell’Umbria

“A Montefalco” è la manifestazione che illustra gran parte della produzione di vino dell’Umbria e che come da titolo è incentrata sul territorio di Montefalco e delle sue Doc e Docg. Durante la splendida edizione 2024 abbiamo avuto la fortuna di visitare alcune cantine che hanno restituito un quadro dell’Umbria del vino interessantissimo e in piena evoluzione. Questa è solo una short list delle bottiglie che ci sono piaciute di più.

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“A Montefalco” e la nuova Umbria del vino

L’Umbria del vino avanza o meglio il vino dell’Umbria lo fa con le vette e le incertezze normali quando un intero comparto cerca strade nuove. “A Montefalco” è stato essenzialmente questo: comunicare al mondo che si cambia e in questa annata 2020 a cinque stelle possiamo dire che il cambiamento c’è e nel bicchiere si nota al primo sorso praticamente ovunque.

E che qualcosa si stesse muovendo lo avevamo intuito a Vinitaly 2024 dove nei vari assaggi avevamo individuato del tutto casualmente ben due vini umbri tra i nostri preferiti.

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Vinitaly 2024: i 10 migliori assaggi di Avvinando

Ci sono state tante occasioni di assaggi come sempre in questa edizione di Vinitaly 2024 e questi sono quelli che ci sono piaciuti di più. L’ordine non è di importanza ma casuale.

Le Tese 2021 di Romanelli è un vino umbro che ci ha davvero sorpreso. Da uve trebbiano spoletino è caratterizzato da una lunga macerazione sulle bucce. A naso è molto complesso e in bocca entra con eleganza e regala una buona persistenza.

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Castello di Grumello, i vini della Bergamasca che non ti aspetti

Una visita al Castello di Grumello regala nuove prospettive per la Bergamasca e la Valcalepio. Nuove prospettive perché non è esattamente un’area in cui la campagna vinicola sia preponderante, anzi. Qui il tessuto industriale lombardo affonda le sue radici in tante storie di successo. Ma la nuova proprietà della Tenuta crede in queste colline e in questi vigneti, alcuni senz’altro da considerare storici e sta investendo in tecnologie e conoscenze. Il risultato sono una serie di vini molto interessanti, tra cui anche un piwi che ci ha molto colpito. Ecco il risultato della degustazione.

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Gradis’ciutta, grandi vini bianchi dalla frontiera del Collio

Ci sono in queste settimane racconti tragici sulla frontiera tra Italia e Slovenia, ma non è sempre andata così e soprattutto oggi non è più così e i vini e l’azienda di Gradis’ciutta ne sono la prova lampante.

E’ lo stesso patron Robert Princic a raccontarlo da “italiano di confine” che parla indifferentemente la lingua di Dante e lo sloveno: “La mia è davvero una azienda sul confine, in 200 metri passo da uno Stato all’altro e i miei vigneti sono a cavallo tra Italia e Slovenia”.

A noi di Avvinando queste storie piacciono molto anche perché occupandoci principalmente di cronache dal mondo su Tgcom24, sapere che i confini possono essere superati grazie al vino (e al lavoro) accende un filo di speranza per il futuro.

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Kellerei Kaltern Selezioni: i grandi vini del lago di Caldaro

I grandi vini del lago di Caldaro di Kellerei Kaltern sono chiamati dalla cantina altoatesina “Selezioni” (da non confondersi con la linea top Quintessenz). Dal Pinot bianco al Lagrein, dal Kerner alla Schiava, tutta la gamma dei classici dell’Alto Adige è qui rappresentata al suo meglio e abbiamo avuto una dimostrazione degli alti standard qualitativi al Moebius di Milano dove si è tenuta una ampia degustazione dell’annata 2022.

 

Dato che parliamo di 10 tipi diversi di vino (anche se sul sito ce ne sono addirittura 15), diventa complicato raccontare di tutte e quindi faremo anche noi una selezione delle Selezioni. Non prima di aver detto che il rapporto qualità/prezzo di quasi tutte queste bottiglie della Cantina Kaltern è ancora da ritenersi molto buono come si può veder nello shop online della cantina. 

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