T.E.R.S. Rosso, alla scoperta del Malbo gentile

Una bella e coraggiosa sfida questo T.E.R.S. rosso prodotto dalla cantina Venturini Baldini.
Siamo a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, tra le colline che furono di Matilde di Canossa, e ci ha assai incuriosito il progetto enologico di Julia e Giuseppe Prestia che hanno deciso di dedicare un paio di ettari della loro tenuta per vinificare – in purezza – le uve di Malbo gentile, vitigno autoctono abitualmente usato per dare maggior forza ai Lambruschi della regione.
Il risultato finale, in questo caso, è un vino fermo e non frizzante, dalle marcate caratteristiche olfattive.
Ad avvicinare il naso al bicchiere, si possono riconoscere le more e i mirtilli, ma anche la vaniglia che ritroviamo poi al palato. Un vino dal colore intenso, elegante e molto equilibrato – noi abbiamo assaggiato il 2017 – con un finale fruttato persistente.  Continua a leggere

Vo’ euganeo: i vini della solidarietà

Due vini che vogliono essere – e ci stanno riuscendo benissimo – simbolo di ripresa e di coraggio. Succede a Vo’ euganeo, 3.000 abitanti nel cuore dei colli padovani, uno di paesi simbolo – suo malgrado – della pandemia.
Per ogni bottiglia venduta a marchio Vo’ Rosso doc Colli euganei – un generoso blend di Merlot e Cabernet Sauvignon – un euro viene destinato all’Università degli studi di Padova, per contribuire alla ricerca scientifica contro il Covid-19.
Sempre con la stessa generosa finalità, e allo stesso prezzo, sugli scaffali dei supermercati veneti è possibile acquistare anche il Serprino doc, spumante di pronta beva ottenuto con uve glera. Grazie alla collaborazione tra Cantina Colli Euganei e i più grandi marchi della Grande Distribuzione Organizzata, a metà settembre erano già stati raccolti oltre 70.000 euro. Continua a leggere

La Malvasia bianca del Salento voluta a Verona

E’ stato quantomeno curioso scoprire la Malvasia del Salento grazie a chi – da quattro generazioni – produce vini rossi in provincia di Verona, tra il lago di Garda e la Valpolicella.
Gian Andrea Tinazzi, contadino nel profondo dell’animo, come gli piace sottolineare, 70 anni e non sentirli, ha iniziato a vinificare anche in Puglia all’inizio del nuovo millennio: Primitivo di Manduria, Negroamaro, Aglianico e appunto la Malvasia, vitigno di origine greca, nella sua doppia declinazione a bacca nera e bianca.

Si chiama Alèa la Malvasia bianca di Feudo Croce, una cantina con annessa masseria – poco distante da Taranto – circondata da ulivi e vigneti autoctoni che crescono su terreni calcarei ed argillosi.  Continua a leggere

Il Frappato siciliano secondo Gorghi Tondi

A lungo, troppo a lungo sostiene qualcuno, il Frappato è stato utilizzato solo come vino da taglio, per aumentare il corpo e la complessità del Nero d’Avola. Oppure, in abbinamento con quest’ultimo, per dar vita al Cerasuolo di Vittoria.

Da qualche anno però, sono diverse le cantine siciliane che hanno voluto attribuire una dignità autonoma a questo vitigno autoctono (conosciuto nell’isola sin dal XVII secolo) vinificandone le uve in purezza.
Noi abbiamo versato nel calice un Frappato prodotto nel trapanese, a ridosso del mare di Mazara del Vallo, da Gorghi Tondi , azienda tutta al femminile capitanata dalle sorelle Clara e Annamaria Sala. Continua a leggere

Cusumano Salealto, il nuovo cru di Tenuta Ficuzza

Un uvaggio, “Salealto”, che possiamo davvero definire unico, perche risultato di un matrimonio per nulla usuale tra Grillo, Zibibbo e Inzolia, tra i vitigni più conosciuti di Sicilia. Un vino frutto di una sperimentazione durata tre anni, che nasce da Cusumano a Ficuzza, poco distante da Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, in una riserva naturale dove la macchia mediterranea si mescola ai boschi di montagna.

Diego e Alberto Cusumano lo volevano presentare lo scorso aprile in occasione del Vinitaly. E’ andata come tutti sappiamo e allora, ecco l’idea di spedire una bottiglia di quel vino nuovo ad un gruppo selezionato per una degustazione guidata, utilizzando una di quelle piattaforme online per video conferenze tanto in voga – giocoforza – in questo periodo di emergenza Covid-19. Continua a leggere

Grappa e non solo: l’impegno delle distillerie italiane contro il coronavirus

Dalla grappa ai prodotti igienizzanti il passo è davvero breve. E così alcune delle più storiche distillerie venete hanno deciso di convertire – in tutto o in parte – la produzione per realizzare prodotti utili ad affrontare l’emergenza covid-19.

La Nardini di Bassano del Grappa ha pensato ad un mix di alcol etilico, acqua ed aromi naturali ottenuti dagli oli essenziali (come ad esempio quelli di cedro) abitualmente usati per la preparazione dei propri liquori. Bottigliette di formato tascabile da 10 cl. il cui contenuto a 79° può essere nebulizzato su qualsiasi superficie. Una parte della produzione è stata donata agli ospedali del territorio e all’Associazione nazionale Alpini, da sempre impegnata a fianco della Protezione civile. Continua a leggere

Tempi di coronavirus: Italian Wine Podcast presenta “The Lockdown series”

Come abbiamo visto (qui, qui e qui), tante aziende italiane che appartengono al mondo del vino si sono mosse con iniziative a supporto di se stesse certamente, ma anche dei tanti appassionati che come tutti noi si ritrovano confinati in casa senza poter visitare cantine o girare per enoteche. Non poteva non essere lo stesso discorso anche negli Stati Uniti, primo mercato mondiale. Ecco che grazie a Italian Wine Podcast nasce così  #iobevoacasa – The Lockdown Series, un programma dedicato al vino italiano nel mondo ai tempi del coronavirus. Continua a leggere

Coronavirus: Vinitaly rimandata a giugno


La 54esima edizione del Vinitaly è stata rinviata a giugno, dal 14 al 17. È quanto fa sapere Veronafiere. La fiera internazionale del vino era stata inizialmente confermata, ma col perdurare della crisi sanitaria è stato deciso il rinvio dell’evento che richiama buyer e appassionati da tutto il mondo. Anche perché con le restrizioni ai viaggi introdotte da più parti nel mondo, specialmente dagli Stati Uniti, il “giro” di affari solito sarebbe stato irrimediabilmente compromesso.