Gutturnio e pisarei

Tra i vini che quotidianamente si trovano sulle tavole di molti italiani (specialmente del centro-nord), c’è ne uno che sta vivendo una rinascita o se preferite una seconda giovinezza. Il vino in questione è il Gutturnio , vino che viene prodotto sulle colline della provincia di Piacenza ( Val d’Arda, Val Nure, Val Tidone e parte della Val Trebbia), e che viene ottenuto con un assemblaggio di uve Barbera e Croatina (in loco detta anche Bonarda). E’ un vino molto versatile che si presta anche ad un lungo invecchiamento. Le tipologie, infatti, in cui esso viene presentato vanno dal tipo frizzante a quello Superiore o Riserva che prevede un invecchiamento di almeno 24 mesi di cui 3 in recipienti di legno. Il tipo frizzante è un vino da tutto pasto e che ha la caratteristica che può essere consumato sia ad una temperatura di cantina (od anche un poco più fresca) sia a temperatura ambiente, ottimo in accompagnamento sia ai tipici salumi locali (coppa e pancetta), sia con il tipico gnocco fritto. Il gutturnio riserva si presenta più strutturato ed impegnativo rispetto al primo, il passaggio nelle botti di legno conferisce a questo prodotto una struttura molto più complessa, dove il tannino rispetto alla tipologia frizzante è molto più morbido ed avvolgente. L’abbinamento ideale per questa tipologia è da ricercare con carni rosse a lunga cottura ( bolliti ed arrosti). Può essere consumato anche a distanza di svariati anni migliorando nel tempo.
La segnalazione in merito a questo vitigno, è come è nostro uso e consuetudine, rivolta ad una piccola cantina, gestita da una giovanissima ed entusiasta produttrice che fa della ricerca della qualità una missione curando con passione ogni piccolo particolare.  Continua a leggere



FRANCIACORTA …..”CHAMPAGNE”

E chi l’ha detto che in Italia non produciamo lo champagne? Ne produciamo di buonissimo e soprattutto di meno caro rispetto al più blasonato cugino d’oltralpe…….no tranquilli, non siamo impazziti, la nostra è solo una provocazione per parlare della Franciacorta che a torto o ragione può essere definita la nostra zona Champagne. E’ in questo piccolo lembo di terra che si estende a Nord-Ovest della provincia di Brescia, che infatti possiamo trovare a perdita d’occhio i vigneti di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco che servono a produrre quella che ormai possiamo definire la più valida e bella risposta allo Champagne francese. In questa zona si producono anche degli ottimi vini fermi (DOC Curtefranca), sia a bacca rossa (cabernet franc e merlot i principali vitigni), sia a bacca bianca (in prevalenza chardonnay), ma sono state le “bollicine” (cioè i vini spumante, DOCG Franciacorta), a rendere celebre e famosa la Franciacorta nel mondo. A differenza di altre zone di produzione italiane, qui l’uso del metodo chempenoise (detto anche metodo classico) è sempre stato nel DNA dei produttori locali e questo ha permesso il proliferare di cantine che sono arrivate a produrre vini davvero eccelsi. Infatti, non vi nascondiamo che è stato davvero difficile potervi fare delle segnalazioni, ma alla fine abbiamo optato non per uno, ma bensì per due produttori. Continua a leggere



Degustazione della Barbera “La Bogliona” 2004

Per inaugurare la nostra rubrica abbiamo scelto un grande vino espressione di un grande territorio, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della produzione enologica italiana, il territorio e’ il Monferrato ed il vino e’ la Barbera. Tra le tantissime bottiglie che avremmo potuto scegliere la nostra attenzione e’ caduta su una barbera in particolare: la Barbera d’Asti “La Bogliona” 2004 dell’antica casa vinicola Scarpa di Nizza Monferrato (AT). Dopo il primo sorso ci siamo subito resi conto di essere al cospetto di un vino davvero eccellente, di ottima stoffa e soprattutto in grado di garantire una crescita costante negli anni… Continua a leggere


Qualche cenno storico sul vitigno Barbera

Le origini del vitigno Barbera si perdono nella notte dei tempi, le prime notizie risalgono già al 1304 quando Pietro De Crescenzi lo cita nel suo “Liber Ruralium Commodorum”, che passerà alla storia come il più celebre trattato di agronomia, viticultura ed enologia del medioevo, ma già in precedenza questa uva era conosciuta con il nome di “grisa” o “grisola” dai contadini piemontesi. La sua diffusione, partita dal Monferrato, sua zona di origine, è stata nel corso dei secoli inarrestabile sia in Italia che nel resto del mondo. Grazie anche alla sua versatilità ( questa uva può dare vita sia… Continua a leggere