Vini al supermercato: crescono bianchi e spumanti, exploit di Pignoletto e Cannonau

avvinandoCome sanno i lettori, qui su Avvinando poniamo grande attenzione al vino del supermercato, tanto da avere una rubrica apposita: Bere bene al supermercato (a proposito attenzione la prossima settimana…). Quindi grande spazio mertiata alla ricerca Iri per Vinitaly 2014 (a Verona dal 6 al 9 aprile) sulle vendite di vino nei supermercati, un canale che distribuisce circa il 63% del vino. Nel 2013 gli italiani hanno bevuto meno vino in quantità, cercando contemporaneamente sia la qualità che il risparmio. Si sono orientati sulle bottiglie “doc” ed hanno iniziato ad apprezzare il vino biologico, ma si sono spostati anche su formati meno costosi come quello del vino da tavola ed il vino con la marca del distributore, cioé del supermercato stesso. I vini bianchi crescono piu’ dei rossi ed i frizzanti vanno meglio dei fermi;  spumante italiano e prosecco sono sempre più acquistati. Continua a leggere



Sembrava di Cortona, ma il vino era siciliano

Siamo alle solite: seimila bottiglie di vino proveniente dalla Sicilia ed etichettato come se fosse di Cortona sono state sequestrate nell’aretino. Un imbottigliatore e un distributore sono stati denunciati per frode.

Riporta l’agenzia Ansa che il controllo è scattato dopo che a Monte San Savino (Arezzo) gli agenti della guardia forestale hanno notato in un ristorante alcune bottiglie di vino rosso da tavola con un’etichetta che riportava un’immagine e il nome di Cortona. Visto che questa pratica è da considerarsi illecita in quanto la normativa europea vieta l’indicazione di luoghi geografici nelle etichette del vino che non appartengano ad una denominazione protetta, sono stati avviati gli accertamenti, in collaborazione con l’Ispettorato repressione frodi di Firenze. Continua a leggere



La birra patrimonio dell’umanità?

Ebbene sì. I produttori di birra tedesca hanno lanciato un’offensiva affinché la birra tedesca, fabbricata secondo lo storico “obbligo di purezza” che vieta l’uso di qualsiasi additivo chimico, venga inserita nel patrimoni culturali dell’umanità, quelli tutelati dall’Unesco per intenderci. Una domanda in tal senso, secondo quanto riferisce la Bild, è già stata inoltrata alle Nazioni Unite, che dal 2013 hanno incluso nella lista dei tesori universali, oltre a città e paesaggi, anche le tradizioni famose. L’obbligo di purezza tedesco, risalente al 1516 , prescrive che la birra sia prodotta solo con acqua, malto, luppolo e lievito. E’ grazie a questo… Continua a leggere


Lessini Durello, le bollicine italiane alternative

E’ un brindisi all’autunno quello del Lessini Durello, vino nato dall’uva autoctona Durella sulle colline tra Verona e Vicenza. I primi sei mesi del 2013 hanno infatti registrano una crescita nelle vendite di questo prodotto che vorrebbe affermarsi a piccoli passi in tutta Italia come “l’aperitivo alternativo”.

Tra i “giganti delle bollicine” italiane riuscire a trovare la propria nicchia non è facile. Ma un vino come il Lessini Durello ha le caratteristiche per poterci riuscire, arrivando a farsi conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più vasto. Di strada da fare ce n’è ancora tanta, ma non si scoraggiano né produttori né il presidente e il direttore del Consorzio, Bruno Trentini e Aldo Lorenzoni che stanno lavorando in sinergia per farsi conoscere dal grande pubblico.

Il Lessini Durello è un vino fresco, vivace, sapido, dal sapore acidulo e asciutto, e dal profumo delicato. Viene prodotto con Metodo Classico o metodo Charmat (meglio chiamarlo Metodo Martinotti, giusto per ribadire l’italianità del procedimento, più volte sottolineata a Milano durante la conferenza stampa di presentazione della ricerca commissionata dal Consorzio sulle preferenze dei sommelier in fatto di bollicine). Continua a leggere



Il futuro del vino: nasce la Carta di Marsala

La Carta di Marsala è un documento-manifesto che contiene le indicazioni e alcune proposte operative per il futuro della vitivinicoltura italiana in generale e siciliana in particolare. Si tratta di un testo programmatico che nasce dal contributo degli attori dell’intero comparto vitivinicolo nazionale e che guarda con molta attenzione anche ai fattori ambientali, nella convinzione che, per il sistema del vino siciliano, ci sia la necessità di fondare il processo di qualificazione su obiettivi e indicatori comuni, in modo di mettere il prodotto ed il consumatore al centro della proposta di cambiamento.

In questa chiave, il concetto di sostenibilità diventa fondamentale così come l’interconnessione tra economia, società ed ambiente , per affermare che il vino siciliano non è solo un’eccellenza qualitativa ma è anche un prodotto responsabile. Continua a leggere



Se il Romanée Conti è un tarocco

Spendi 2.000 euro per una bottiglia di vino e poi è un tarocco. Magari è buono, perché non è che possono metterci dentro la benzina, però… Siamo onesti: quanti consumatori sanno distinguere immeidatamente se un vino non è un Romanée Conti bevendolo da una bottiglia uguale in tutto e per tutto all’originale?

Esattamente quello che devono aver pensato i membri di un’organizzazione con base in Italia dedita alla contraffazione e al contrabbando del Romanée-Conti, distribuito tra l’altro pure in Francia, oltre che in Italia, Svizzera, Russia, Olanda, Germania e Giappone. La banda è stata smantellata dalla Guardia di Finanza di Milano con la supervisione di Eurojust ed Europol. Continua a leggere



Il vino dei Romani rinasce in Sicilia

Sulla questione se ne sono sentite di tutte e di più. Ora il vino degli antichi Romani potrebbe rinascere in Sicilia, dove si tenterà di riprodurre un vigneto seguendo in maniera fedele le istruzioni contenute in alcuni testi romani. L’esperimento sarà condotto dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam-Cnr) a Catania in collaborazione con la cattedra di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali nel mondo classico dell’Università di Catania.
L’obiettivo del progetto è verificare sperimentalmente e tradurre in pratica le antiche tecniche romane di produzione del vino: dal prelievo delle talee fino alla vendemmia, passando per lo scavo delle fosse e l’utilizzo di strumenti antichi ricostruiti. Le istruzioni che saranno seguite sono contenute in alcuni testi risalenti al periodo compreso fra il I secolo avanti Cristo e il II secolo dopo Cristo, come il secondo libro delle Georgiche di Virgilio e il De Agricultura di Columella. Continua a leggere



Con Centopassi nelle ex vigne della mafia

Parte sabato il primo appuntamento di un ciclo di incontri promossi da Centopassi, l’azienda vitivinicola delle cooperative di Libera Terra nell’Alto Belice Corleonese, in collaborazione con Slow Food Palermo. Lo scopo è conoscere da vicino il percorso produttivo che dà valore ai frutti delle terre liberate dalle mafie. La quota di partecipazione è di 23 euro (20 per i soci Slow Food), il tema è ‘Incontriamoci in vigna’, dalla potatura invernale alla vendemmia, in compagnia di protagonisti impegnati nella cura della terra e interessati a raccontare il loro vino. Per informazioni e’ possibile inviare una mail a info@ilgiustodiviaggiare.it. L’appuntamento e’… Continua a leggere