Live wine 2017, il salone dei vini artigianali

Per il terzo anno di fila siamo stati al Live Wine di Milano, manifestazione dedicata al mondo del vino artigianale. Anche quest’anno molte cantine ci hanno piacevolmente colpito, tra queste ne citeremo tre di cui non abbiamo parlato approfonditamente nei precedenti articoli del nostro blog.

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Rosso di Montalcino Baricci, un piccolo capolavoro toscano

baricci

Quando si pensa a Montalcino l’associazione più immediata è quella con il Brunello, vino famoso e riconosciuto in tutto il mondo come alfiere dell’eccellenza italiana. Per tutti quelli che volessero però provare un vino della zona meno impegnativo dal punto di vista economico e di beva più quotidiana ma di eccellente qualità, il consiglio è quello di assaggiare anche il meno celebrato Rosso di Montalcino. Noi abbiamo provato il Rosso di Montalcino 2012 di Baricci, azienda tra le fondatrici e portabandiera del Consorzio del Brunello di Montalcino nel mondo, un vino che ci ha subito entusiasmato.

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Grandi vini dall’Umbria… Nella Bergamasca!

Ci sono serate che, enologicamente parlando, nascono per caso e spesso si rivelano così belle che non si può non parlarne. Così è successo l’altra sera al Ristorante Vergani, di Fara Gera d’Adda, porto sicuro tra Milano e Bergamo per gli appassionati del mangiare bene e anche del bere bene, vista la passione con cui Sandro Vergani cura la sua cantina scegliendo ogni singola proposta.
Ora, cosa fare quando un “porto sicuro” propone una serata per presentare un piccolo winemaker a noi sconosciuto che per di più offre solo un rosato e un rosso? Se se ne ha la possibilità ci si va, ovviamente. E’ così che abbiamo scoperto i vini di Tiziano Vistalli, microscopico produttore da meno di 5.000 bottiglie all’anno ma che il naso (nel vero senso della parola) di Sandro Vergani ha saputo tirare fuori dal mare magnum di Vinitaly la scorsa edizione.
Ci scusiamo innanzitutto con gli interessati per la qualità delle foto, ma sono state fatte con un cellulare a dimostrazione di come questo post non fosse assolutamente preparato (e non fate i maligni come al solito: ormai dovreste saperlo che noi di Avvinando siamo avvezzi agli scontrini). Quindi passiamo ai vini. Continua a leggere

Emilia Romagna, ora i vitigni sono geneticamente certificati

Vitigni di Pignoletto, Sangiovese, Albana, Trebbiano romagnolo, Malvasia, Ortrugo piu’ controllati, ma soprattutto certificati, sia da un punto di vista genetico, che fitosanitario. E’ questo l’obiettivo dell’accordo firmato alla Regione Emilia-Romagna con i vivaisti, che riorganizza e rilancia l’attivita’ del Nucleo di conservazione e premoltiplicazione del materiale viticolo dell’Emilia-Romagna.
Per dare piu’ garanzie ai viticoltori che li impianteranno e, allo stesso tempo, promuovere e salvaguardare  ulteriormente le tante varieta’ viticole tipiche dell’Emilia-Romagna.    ”Si tratta di una nuova, significativa tappa nel percorso di qualificazione e sviluppo del nostro settore vitivinicolo, che consentira’  un’ulteriore valorizzazione  dei vitigni caratteristici del nostro territorio – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni –  l’Emilia-Romagna e’ oggi una realta’  di primissimo piano nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale.  Continua a leggere