Sedici vini bianchi che ci sono piaciuti da bere a Natale

Le festività di quest’anno saranno sicuramente particolari rispetto a quanto siamo abituati. Le tradizionali tavolate si restringeranno, gli spostamenti saranno limitati e i festeggiamenti sottotono per certi versi. Nonostante questo non mancheranno la voglia di stringerci ai nostri cari in un modo o nell’altro e una ricca tavola imbandita, ognuno con le proprie tradizioni. Noi come sempre vi suggeriremo un po’ di vini assaggiati negli ultimi mesi che ci sono piaciuti, perfetti per rallegrare la tavola e regalare qualche momento di piacere. Quest’anno lo facciamo con un po’ di anticipo, cercando di offrirvi una ampia gamma di scelte. Partiamo oggi coi bianchi, passeremo poi ai rossi, ai vini da dessert e distillati e chiaramente alle bollicine! Continuate a seguirci quindi!

Ombra 2019 Malabalia di Canale. Un vino estivo, fresco come l’ombra si legge in etichetta, che ci rimanda a mesi più spensierati. Dal Roero un Arneis non filtrato che spiega cosa si intenda per freschezza, da bere tra congiunti (pochi e senza assembramenti…) durante una partita a carte per assaggiare qualcosa di sfizioso ma leggero.

Nosiola Trentino 2019 Lavis. Dal trentino un autoctono dal bel rapporto qualità prezzo dai sentori floreali stuzzicanti, in bocca c’è slancio e freschezza e un gran bell’equilibrio. Se vi piacciono i bianchi profumati è l’ideale per un aperitivo ma anche con il pesce.

Beldosso Lugana 2018 Masi. Bel bianco potente che arriva dal Garda dalle belle note di frutta gialla, fiori e minerali. La bocca è piena, c’è una bella freschezza e un finale ammandorlato super minerale. Se il bianco vi piace col pesce ma anche con piatti di maggior corpo.

Aryete Vesuvio Caprettone 2018 Casa Setaro. Vino spiazzante che colpisce come un… ariete. Naso pungente con note verdi, erbacee. La bocca è grassa, super freschezza e con una mineralità tale da riempire la bocca. Vino lungo, se vi piacciono i vini vulcanici qui ne troverete l’essenza.

Leardo Vermentino Maremma Toscana2018 Mustiaio. Di quei bianchi che proprio ci piacciono. Al primo sorso ti porta in barca. Al naso c’è un accenno di idrocarburi, fiori e frutti, la bocca è secca con una bella struttura e morbidezza, ma soprattutto salina e fresca. Il finale è balsamico con una nota di albicocca. Per chi ama i bianchi marittimi ma non per questo semplici.

Vermentino di Sardegna 2019 Antonella Corda. Ancora vermentino, questa volta dalla costa toscana ci spostiamo nel cagliaritano, vino pieno di corpo e sole. In bocca c’è ricchezza e morbidezza, se l’attacco è delicato, entra poi tanta freschezza e super sapidità, con un finale lunghissimo. Un bianco di carattere non solo per il pesce, da dimenticare senza paura in cantina.

Aristos Kerner Val d’Isarco Alto Adige 2018 Cantina Val d’Isarco. Bianco di corpo e potenza. Profumato come ci si aspetta dai vini altoatesini ma pieno come certi bianchi mediterraneo, c’è morbidezza, note di erbe aromatiche e rocciose. Vi darà soddisfazione a tavola con preparazioni di pesce importanti e piatti più strutturati.

Santa Patena Asprinio di Aversa 2016 I Borboni. Una chicca dalla Campania, consigliato a chi vuol provare qualcosa di particolare. Da un’uva che come dice il nome ha grandi doti d’acidità, oscilla tra note dolci di polline, fiori e frutta e note verdi e pungenti. In bocca c’è corpo, tanta tanta freschezza e un bellissimo finale che ricorda lime e che sfiora l’idrocarburo. Ottimo.

Timorasso Derthona 2018 Vietti. Anche in Piemonte non si vive di solo rosso. Naso complesso, salmastro e intrigante, con un accenno di idrocarburo. La bocca è calda, vellutata e minerale con super finale balsamico e salino. Potete lasciarlo in cantina, darà soddisfazione a chi ama i bianchi strutturati. Lo troverete perfetto con formaggi non troppo stagionati e carni bianche.

Sauvignon Collio 2019 Gradis’ciutta. Vino che ci ha conquistato, il sauvignon come piace a noi. Note tipiche tropicali, di mango e sambuco ma delicatissime con qualcosa di pungente che ricorda lo zenzero. La bocca è sapida e fresca, spettacolare il finale. Un vino versatile, perfetto con pesce e crostacei, primi e verdure, ma che ci immaginiamo soprattutto per gli antipasti della Vigilia.

Sauvignon Lafoa Alto Adige 2018 Colterenzio. Torniamo in Alto Adige per un altro sauvignon che non ha bisogno di presentazioni. Fiori di sambuco, acacia e salvia, fresco e pungente in bocca, ha note minerali e iodate che fanno intuire la capacità d’evoluzione (spoiler, abbiamo provato anche il 2010 e l’evoluzione fa davvero paura!). Se avete in mente qualche preparazione speziata, e non solo, non vi deluderà!

Sassaia Angiolino Maule. Uno straordinario esempio di cosa può dare l’uva Garganega, qui all’80% circa e il resto Trebbiano. Ha il colore del fieno quello bello. A naso pera e note balsamiche delicatissime. In bocca è pieno ma al tempo stesso sapido con un finale delicato ma persistente. Se cercate un gran bel vino bianco naturale potete fermarvi qui.

Lugana Vigneto Massoni Santa Cristina Zenato. Un Lugana come deve essere. Tradizionale in tutto ma che fa dell’equilibrio il suo punto di forza. Se lo trovate il 2018 aggiunge con l’anno in più una eccellente mineralità che in bocca non fa rimpiangere bottiglie più costose. 

Béchar Fiano di Avellino Cantine Antonio Caggiano 2018. Senza se e senza ma il miglior Fiano bevuto quest’anno. Naso avvolgente e in bocca non finisce mai: sapido, minerale e persistentissimo con la nota alcolica presente ma perfettamente gestita. Non dovrebbe mancare mai in una cantina. Eccezionale.

Lucido Cusumano 2019. Un vino che si trova facilmente al supermercato. Catarratto al 100%, quest’anno trova la ricetta per mitigare le spigolosità di un vitigno che in purezza non è semplicissimo da trattare. Per il prezzo che ha, è un tutto pasto austero ma di buon equilibrio. Magari troppo “serio” per l’aperitivo ma a tavola la bottiglia finisce di sicuro. 

Opul Alpi retiche bianco La Grazia. Dalla Valtellina un pinot bianco che profuma di passione. Paolo Oberti regala ai valtellinesi, abituati ai rossi e di quelli tosti, un bianco perfetto per fare l’aperitivo: delicato al naso e piacevolissimo in bocca. Non aspettatevi un Vorberg, qui siamo al piacere di bere con gli amici tra una patatina e una fettina di bresaola da stuzzicare. Superbeverino.

Sergio e Raffaele

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