Sedici bollicine che ci sono piaciute per il brindisi di Capodanno

Le tavolate natalizie si sono concluse, ma le festività non sono ancora terminate. Noi vi abbiamo proposto la nostra selezione di bianchi, rossi e vini da dessert per accompagnarle e per digerirle…. Ora però è venuto il momento di brindare al nuovo anno, sarà un veglione diverso, un po’ sottotono per molti versi, ma serviranno quest’anno più che mai le migliori bollicine per augurarci un 2021 all’insegna della positività e di una grande ripartenza. Ecco quindi la nostra ampia selezione, per tutte le tasche e tutti i gusti.

Partiamo con i metodo Martinotti o Charmat, dove cioè la rifermentazione per ottenere gli spumanti avviene in grandi contenitori chiamati autoclavi, per chi cercasse bolle che puntano solitamente alla piacevolezza più che alla complessità

Prosecco Rosè Brut Millesimato 2019 Ca’ di Rajo. Per tutto c’è una prima volta e questa è la nostra prima volta con un prosecco rosé. Il colore è meraviglioso, per dirla brutalmente c’è tutto quel che deve esserci nel prosecco, freschezza, frutto, piacevolezza ma impreziosito da un tocco di pinot nero che dà peso ed eleganza. Per chi volesse provare una delle novità che ha fatto più discutere gli appassionati quest’anno.

Prosecco Brut Casa Canavel. Il prosecco come deve essere senza scimmiottare altre prestigiose bollicine: fresco, profumato e assolutamente beverino. In bocca ha una buona acidità a sorreggere una bella amabilità. Costa il giusto e lo si apprezza non solo come aperitivo. Attenzione che la bottiglia finisce in fretta.

Prosecco di Valdobbiadene Brut ‘Col Credas Adami. Altra bottiglia di prosecco dal rapporto qualità prezzo notevole. Qui siamo nel territorio della finezza, sia a naso che al palato. In bocca è asciutto ma persistente, insomma un gran bel bere.

Ricordo di San Luca Pignoletto Cantina Valsamoggia. In alternativa al prosecco, quello tradizionale, una bollicina dai Colli Bolognesi. Certo noi siamo di parte quando si parla di pignoletto e portici di San Luca ma qui c’è una bolla leggera e tipica dal rapporto qualità prezzo clamoroso. L’ingresso con sensazioni dolci sfuma poi verso le tipiche note ammandorlate e aromatiche. Vino conviviale tutto piacevolezza e freschezza perfetto per l’aperitivo.

Il Frappato Brut Santa Tresa. Rosé siciliano da una zona, quella di Vittoria, e da un’uva autoctona, il frappato, che molto amiamo. Una bella sorpresa, piacevolissima e stuzzicante. Bollicina non troppo aggressiva, morbidezza e bella sapidità per un vino gastronomico da sorseggiare col pesce e con le carni bianche.

Cadelvento Rosato Venturini Baldini. Chi ci segue sa che il lambrusco non manca mai nelle nostre carrellate. Qui parliamo di Sorbara e Grasparossa in versione rosè. C’è una bella finezza con sensazioni floreali e fruttate e una freschezza tagliente. Per il pesce e le paste della tradizione certo, ma noi oseremmo anche per il brindisi con lo zampone e le lenticchie.

Pinot Nero Brut La Versa. Pochissimi euro al supermercato per una bollicina dalla storica cantina dell’Oltrepò Pavese che fa dell’equilibrio e della pulizia la sua forza. Chi non vuole spendere un capitale non resterà deluso.

Passiamo ai metodo classico, in cui a differenza dei vini precedenti la rifermentazione avviene in bottiglia, per chi fosse alla ricerca di bolle un po’ più complesse e strutturate.

Leonia Pomino Brut 2015 Frescobaldi. Chardonnay con un pizzico di pinot nero dalla Toscana con 30 mesi di affinamento sui lieviti. Al naso c’è frutta bianca, cedro e note di pasticceria. Avvolgente e insieme fresco con un lungo finale. Bolla “mediterranea” che può accompagnare qualche bella preparazione di pesce anche sostenuta.

Cuvée ‘More Gian Marco e Letizia Moratti Castello di Cigognola. Bella bollicina da Pinot Nero dall’Oltrepò Pavese, territorio da sempre votato alla spumantizzazione. Corpo, freschezza e complessità con note agrumate, floreali e di panificazione per una bolla che può essere gastronomica o perfetta anche solo per un brindisi.

Zamuner Daniele Riserva del fondatore 2008. Una bottiglia fan-ta-sti-ca. Trovata per caso in un ristorante è stata una delle scoperte dell’anno: a naso non smetti mai di scoprire sentori nuovi e avvincenti, introdotto in un gioco di profumi da far girare la testa. In bocca è pieno, rotondo ma con quell’accenno di leggera sapidità che non lo fa diventare mai stucchevole. Il prezzo inizia a diventare importante, certo. Ma come poche altre volte ampiamente giustificato.

Blanc de Noirs 2016 Altemasi. Bolla da pinot nero quest’anno al suo esordio. E che esordio! Siamo in Trentino, altro territorio storico nella spumantistica italiana. C’è una bella avvolgenza con note complesse ed eleganti per un vino deciso al contempo delicato, che punta su acidità e struttura.

Aquila Reale Brut Riserva 2010 Cesarini Sforza. Il top di gamma della storica cantina sempre dal Trentino. Novanta mesi sui lieviti per una bolla d’altitudine da un unico vigneto. Vino di grande complessità e spinta, dalle note agrumate, di mela, frutta candita e crosta di pane che conquisterà gli amanti delle bollicine.

Arunda Brut Rosé. Non siamo certo teneri, di solito, con i molti rosé italici che si dovrebbero fare in modo diverso. Ma qui siamo davanti a uno spumante particolarmente azzeccato. Morbido e profumato quanto serve ma anche con la dovuta acidità che si deve a uno spumante. Anche qui prezzo importante ma vale la pena anche per capire come affrontare questa particolare tipologia di bollicine. Didattico.

Sudtiroler Serk Alto Adige Metodo Classico. Di nuovo in provincia di Bolzano per una chicca. Della serie fare sistema, i produttori di metodo classico alto atesini hanno unito cento litri del loro vino base in una cuvée spumantizzata soltanto in jeroboam e affinata in bottiglia per 94 mesi per un vino di complessità che vuol essere l’ambasciatore delle bolle sudtirolesi per varietà e armonia.

Berlucchi ’61 for treedom. Non si può parlare di bollicine senza parlare di Franciacorta. Di Berlucchi vi abbiamo recentemente raccontato gli ottimi assaggi di Palazzo Lana. Qui abbiamo un cofanetto che contiene due classici, il Berlucchi ’61 Satin e Brut che tutti conosciamo, e la possibilità di contribuire alla salute del pianeta attraverso la collaborazione con la piattaforma web treedom che permette di piantare un albero a distanza e seguilo online. Per chi ha a cuore l’ambiente, un bel brindisi alla sostenibilità.

Rosè 24éme edition Brut Krug. Fermi tutti, qui facciamo un salto in champagne – e che salto! – da una delle maison più importanti del mondo. Della Grande Cuvée 168ème édition Brut vi abbiamo parlato durante il lockdown, qui parliamo di rosé (40% pinot nero, 32% pinot meunier, 28% chardonnay), creazione relativamente recente nella storia del grande brand. Blend di ventidue vini da sette annate diverse tra il 2006 e il 2012. Uno champagne avvolgente, elegante e pieno in grado di sostenere piatti importanti, anche carni, e prendere il posto del rosso a tavola ma… con più brio! Note speziate, floreali, agrumate, di piccoli frutti rossi, note dolci e tanto tanto altro per un vino che non finisce mai. Noi lo abbiamo provato in abbinamento alla Patata soffice con porcini, gambero e rafano dello chef Enrico Bartolini, che spettacolo! Per chi volesse concedersi una bottiglia speciale per brindare al futuro magari abbinandola ad un delivery di altissimo livello per concludere l’anno coccolandosi fino in fondo.

Tanti Auguri da Sergio e Raffaele

10 risposte a “Sedici bollicine che ci sono piaciute per il brindisi di Capodanno

  1. Pure i francesi , ma dai abbiamo tanti spumanti in Italia e pensate allo champagne , ma per favore ……viva l’Italiaaaaaa

    • Noi pensiamo che allargare gli orizzonti sia sempre meglio che rinchiudersi in un piccolo guscio. C’è sempre da imparare dal confronto, specialmente tra le bottiglie. Cin!

    • si brinda per il nuovo anno con la speranza sia meglio di quello che sta per finire e si fa sempre con il miglior vino che possiamo permetterci

  2. Vi seguo e mi incuriosite…. ma non citare nemmeno una bottiglia di Alta Langa è un sacrilegio alla qualità agli investimenti al territorio e anche alla novità… scusate

  3. Tutti tranne i francesi , per favore togliete lo champagne dai 20 , sono sopravvalutati in tutto.
    C’è la California , l ‘Australia ecc…..

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