Al supermercato i vini del cenone di Natale

E’ il Natale della Crisi con la “C”. Secondo l’analisi della Confederazione italiana agricoltori, Cia, la stragrande maggioranza dei consumatori spenderà tra i 5 e i 10 euro per lo spumante e tra i 4 e i 7 per i vini rossi durante le feste. Esattamente la forbice di prezzi della nostra rubrica Bere bene al supermercato. Ecco quindi alcuni suggerimenti per i vini del del cenone della vigilia (clicca qui per i vini del  pranzo di Natale), spaziando tra bianchi e rossi, tutti reperibili nei principali supermercati e soprattutto dal buon rapporto qualità/prezzo. (A proposito di prezzi, vista la quantità di promozioni pre-natalizia nella grande distribuzione non ha senso indicarli ora. Rispetteremo il mandato di stare sotto i 10€ e se sforeremo lo diremo).

Gli antipasti generalmente sono il festival dei crostacei serviti nelle più svariate maniere e “conditi” con le classiche salse: rosa o cocktail, maionese, aiolì. In molte regioni si usa anche il baccalà mantecato con la polenta o con crostini di pane. Qui siamo nel regno dello spumante Oltrepo’ pavese docg a base di pinot nero 100% la cui spiccata nota “brut” pulisce la bocca alla perfezione dalla grassezza di salse e gamberetti vari.

Ampiamente sotto i 10€ difficile trovare di meglio della Cuveé Storica La Versa Brut, o della versione Pinot (etichetta nera) addirittura sotto i 5€.

Se l’antipasto è a prevalenza di baccalà mantecato e magari tartine di salmone affumicato allora si può girare anche su un Franciacorta satin più morbido o un bel Prosecco di Valdobbiadene. Se preferiamo i vini fermi, perché non provare un bel Frascati Doc? Oppure una Falanghina di qualità con un occhio anche su quelle non del Sannio doc, che stanno facendo passi da gigante negli ultimi anni.

Quest’anno buono è il Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze Spumante della Cantina Produttori di Valdobbiadene. Per il Franciacorta fate una bella figura col Castel Faglia satin. Il Frascati potrebbe essere il Frascati Superiore DOC Tenuta di Pietra Porzia e la Falanghina potrebbe essere la classica Feudi di San Gregorio.

Passiamo ai primi piatti, che, essendo cena di magro, saranno a base di pesce: ravioli, pasta o riso. Qui la discriminante in generale è la presenza del pomodoro: se c’è perché non optare per un buon rosato? Se il sugo è bello carico di olio e di sapori si potrebbe andare su un corposo vino pugliese, tipo un Salice salentino rosato; altrimenti si potrebbe andare a nord e optare per il classico Chiaretto del bresciano o su un vino del Trentino Alto Adige. Sui bianchi prediligiamo la morbidezza sull’acidità: un Pinot grigio del Collio o una Inzolia siciliana sarà un degno complemento di ravioli di magro in brodo o di un risotto ai frutti di mare. In quest’ultimo caso, restando sulle bollicine possiamo stappare un bel Franciacorta brut.

Cuveé imperiale Berlucchi, Pinot grigio del Collio Cantine di Cormons, Inzolia Cantine Settesoli, le scelte per il buon rapporto qualità/prezzo. Per il rosato l’indicazione è più difficile perché i supermercati tendono ad avere una scelta ridotta e in base alla zona di vendita. Segnaliamo il Bardolino chiaretto Cantine Bolla e il Rosato San Severo Doc Torretta Zamarra, per due esempi su tutti.

Per i secondi piatti da nord a sud abbiamo pesci cucinati nelle più diverse maniere, dal capitone al baccalà, dal dentice alla spigola. Fare un abbinamento per tutti è complicato. Diciamo che in generale dovremo optare per un bianco di buon corpo, secco e di un certo tenore alcolico.

Tra le scelte tra i 4 e i 10 euro per andare a colpo sicuro: Cirò bianco di Librandi, quest’anno davvero buono ed economico; Terre bianche torbato di Sella&Mosca, Alastro di Planeta e Regaleali di Tasca d’Almerita (ma se trovate il Leone non pensateci due volte).

Dolce: Panettone o Pandoro? Per il primo andiamo su un Trento doc: col Cesarini Sforza Le Millesimé siamo a cavallo e ampiamente dentro il budget. Per il secondo ci vuole necessariamente un Moscato d’Asti Spumante e qui fatevi un regalo: uscite dal supermercato e cercate nell’enoteca più vicina un bel Moscato d’Asti Docg Bera. Lo pagherete un paio di euro in più ma chiuderete con grande piacevolezza. Se poi tra cassatine, pasticcini e dolci extra vari voleste anche un vino da dessert consiglieremmo un bel Moscato rosa dell’Alto Adige oppure uno di Pantelleria. Anche qui al supermercato si trovano discreti prodotti all’interno del nostro prezzo di riferimento, ma se volete (e potete) farvi l’ultima coccola date retta:  un bel Kabir di Donnafugata (per il meraviglioso Ben Rye bisogna spendere il doppio, purtroppo) e con una ventina di euro andrete a letto contenti.
Sergio Bolzoni 

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