Rosso di Montalcino Baricci, un piccolo capolavoro toscano

baricci

Quando si pensa a Montalcino l’associazione più immediata è quella con il Brunello, vino famoso e riconosciuto in tutto il mondo come alfiere dell’eccellenza italiana. Per tutti quelli che volessero però provare un vino della zona meno impegnativo dal punto di vista economico e di beva più quotidiana ma di eccellente qualità, il consiglio è quello di assaggiare anche il meno celebrato Rosso di Montalcino. Noi abbiamo provato il Rosso di Montalcino 2012 di Baricci, azienda tra le fondatrici e portabandiera del Consorzio del Brunello di Montalcino nel mondo, un vino che ci ha subito entusiasmato.

Continua a leggere

Il Club del Buttafuoco storico compie 20 anni

7 febbraio 2016: il Club del Buttafuoco Storico ha compiuto 20 anni. Festeggiamenti e riflessioni di un rosso importante, che impreziosisce la ricchezza varietale dell’Oltrepò Pavese, cuore enologico della Lombardia. Croatina, Barbera, Ughetta di Canneto e Uva Rara lavorate sapientemente nello sperone di Stradella, tra i torrenti Scuropasso e Versa. 13 produttori, 2mila ettari di ghiaia, arenaria e argilla, 40.000 bottiglie prodotte ogni anno. Da Canneto Pavese una storia di vino italiano.
Simone Savoia

Piè delle Vigne Cataldi Madonna, uno straordinario Cerasuolo d’Abruzzo

cataldi-madonnaL’Abruzzo è una delle regioni italiane più votate alla vinificazione in rosato e per molti abruzzesi uno dei vini più tradizionali è il Cerasuolo, il cui nome richiama nei profumi e nel colore rosa ciliegio proprio le “cerase”. Pur essendo un rosato però il Cerasuolo d’Abruzzo spesso non condivide la bassa gradazione e la struttura esile con i “classici” vini della tipologia.

Continua a leggere

Anteprima Amarone 2012, il trionfo delle differenze

A Verona la tredicesima edizione di Anteprima Amarone dedicata all’annata 2012 ci ha regalato la suggestione di un prodotto che piace sempre di più all’estero (il 60% della produzione finisce oltreconfine) e anche parlando con i produttori si percepisce chiaramente la propensione all’export della Valpolicella, fatta di aziende dinamiche e di carattere fortemente imprenditoriale. Ma queste cose le sappiamo tutti, il Veneto non per niente è una delle principali locomotive dell’Italia. Più interessante in questa sede è capire come è l’annata 2012. Intanto dobbiamo dire che oltre la metà delle 78 bottiglie in degustazione erano campioni prelevati da botte, ergo pronti ma non prontissimi. Quindi parliamo di vini giovanissimi (4 anni di invecchiamento sono il minimo sindacale) che evolveranno molto nel tempo e diventeranno – spesso – alquanto diversi. Continua a leggere