Il Lambrusco sarà la nuova El Dorado del vino italiano?

Rispondiamo subito, non lo sappiamo, ma ci speriamo. Perché il Lambrusco, vino rosso frizzante per eccellenza dalla lunga storia e patrimonio della nostra tradizione enologica, negli anni è stato sempre più percepito come un prodotto industriale e di poco valore, spesso amabile, ma negli ultimi tempi sembra aver puntato fortissimo sulla qualità conquistando anche i winelover più esigenti. 

Così, anche se non sappiamo la risposta, la domanda sorge spontanea: il Lambrusco è destinato a diventare la nuova El Dorado del vino italiano?

Vitigno Lambrusco? No. Sorbara, Grasparossa, Salamino, ma non solo…

Lambrusco, non un’uva, ma un gruppo di uve molto diverse fra loro. Le più note, Grasparossa, Sorbara, Salamino, ma anche Maestri, Marani, Viadanese per citarne solo alcune. Lambrusco, il vino della convivialità. Contemporaneo, pochi gradi, grandi acidità, piacevolezza di frutto, versatilità.  

Molti indizi, che forse fanno una prova. Tutto vero e, per i winelover più accorti, tutto già stato detto. Ma c’è ancora molto da fare per comunicare questi vini meravigliosi fuori dall’Emilia e per un grande pubblico che a volte ancora considera questo ben di Dio un vino da pochi euro da acquistare in bottiglioni da scaffale. Bene sta facendo il Consorzio (e bene aveva già fatto ad unirsi in unico Consorzio) con un ciclo di abbinamenti a ristoranti etnici a dimostrarne la versatilità e, appunto, la contemporaneità e la prospettiva futura.

I colori del Lambrusco

Una regione, l’Emilia, un vino. Ma tanti abbinamenti.

Chi scrive è cresciuto in Emilia, ad osteria e lambrusco, dove “ad ogni bicchiere risuonano le filosofie” per dirla con le parole del Maestrone Guccini, non possiamo che essere contenti del lavoro che si sta facendo sulla qualità e sulla comunicazione di questi prodotti. Per citare il giovane produttore Carlo Cavicchioli “abbiamo superato il muro del suono del Lambrusco.”

Siamo abituati a pensare il Lambrusco un vino da salame e lasagne, cucina emiliana insomma. Abbiamo però assaggiato una serie di vini in abbinamento alla cucina giapponese di Finger’s Garden, varie tipologie di Lambrusco perché come per lo Champagne c’è un Lambrusco possibile per ogni piatto.

E infatti gli abbinamenti incredibili dimostrano una teoria che chi scrive (forse perché di parte?!) ha sempre perorato tra gli sfottò e le pernacchie di molti. Il Lambrusco è e sarà lo Champagne d’Italia! Boom, e va bene ridete, ne riparleremo fra una generazione! Tanto più che oggi c’è una spinta più che credibile sul metodo classico nella zona.

Che tipo di vino è e sarà il Lambrusco?

Ok, può sembrare grossa detta così ma vediamo nel dettaglio l’idea. Ci sono così tante varietà di uve, metodi e territori che ci si può permettere di soddisfare tutti i gusti, gli abbinamenti, le possibilità di fruire del vino. Chiaro, sarà difficile costruire un brand di quel livello, ma trasliamo il tutto su un altro piano… quello dell’italianità e, ancora, della convivialità, del buon vivere emiliano, del vino della festa e dello stare insieme. Forse per la prima volta esiste una via tutta nostra e autoctona alla bollicina, senza bisogno di confronti continui che lasciano il tempo che trovano con vicini ingombranti. Perché il Lambrusco è il Lambrusco, nel bene e nel male, una tradizione che non si sta creando dal nulla. Perché al di là delle tipologie (e delle provocazioni di parte) il Lambrusco si sta e si deve riposizionare con la qualità sempre più alta e continua del prodotto.

Non ultimo c’è un tratto. Una grande energia che si respira in questa parte di Emilia. Una generazione di giovanissimi, carichi e innamorati del vino e delle bollicine che vogliono imparare e sperimentare e che stanno lavorando proprio a questo. Perché hanno capito, forse meglio della generazione di chi scrive, quanto il nostro vino abbia bisogno di un prodotto così. Forza lambrusco, forza Emilia, forza vino italiano. Abbiamo bisogno delle energie più vere!

Ah, rischiavamo di tralasciali… ecco i vini che ci sentiamo di segnalarvi.

Gli abbinamenti ai piatti delle bottiglie di Lambrusco provate

Ventiventi – Modena Lambrusco Metodo Classico Rosè

Sorbara. Vino che ci ha conquistato. Piccoli frutti rossi, acidità spinta, una lamata agrumata, chiara sapidità. Abbinamento: roll croccanti di avocado e cheese cream in tempura avvolto in pasta kataifi con tartare di tonno, salmone e pesce bianco.

Francesco Bellei&C. – Lambrusco di Sorbara Ancestrale 2019

Bottiglia da finire con goduria. Fiori, note minerali, erbe aromatiche, mentolate e fragola. Frutto, fragranza e super freschezza in bocca. Abbinamento: tonno, polpo e capesante con avocado e asparagi in salsa miso.

Le Casette – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Ca de’ Bortolini

Grasparossa. Note di mirtillo, ciliegia, spezie e verdi. Sensazioni fruttate, grande freschezza e tannino presente. Finale balsamico. Abbinamento: Uramaki selection

Cantine Lombardini – Reggiano Lambrusco Brut

Salamino, charmat lungo. Frutto, grande freschezza, finale asciutto. Abbinamento: Nigiri selection

Cantina Sociale di Gualtieri – Reggiano Lambrusco Il Ligabue

Salamino con una percentuale di maestri. Tannini morbidi, note di agrume scuro, grande freschezza lunga. Vino versatile e conviviale. Abbinamento: merluzzo nero dell’Alaska marinato in salsa miso.

Raffaele Cumani 
@raffaelecumani

6 risposte a “Il Lambrusco sarà la nuova El Dorado del vino italiano?

  1. Se posso…. direi che mancano all’appello, per qualità, Ottocento nero della cantina di Canali (abbinato al pesce alla griglia potrebbe stupire) e naturalmente il Rosè della cantina Bertolani di Scandiano, ottimo con il branzino al forno.

  2. 1963 anno del mio conseguimento del diploma di ENOTECNICO alla SCUOLA ENOLOGICA DI CONEGLIANO VENETO G.B.CERLETTI. Questo il primo di agosto . Il primo di ottobre inizio l’attività presso le CANTINE CHIERICI DI GUALTIERI RE e continuo presso SEVERIVINI BAGGIOVARA MO. NEL 1983 fondo il CENTRO ENOLOGICO MODENESE CEM CA’DI SOLA MO e sono miei clienti tutti i produttori della zona tipica del LAMBRUSCO PR, RE, MO,BO MN, CR. Per ragioni di salute nel 2000 vendo il CEM.
    A scuola a CONEGLIANO IL LAMBRUSCO era denominato il vino COCA COLA.
    Penso di aver contribuito a sfatare questo messaggio errato. Ragione per la quale :
    VIVA IL LAMBRUSCO.
    ENOLOGO ANDREA PRANDI ANCHE TENORE.

  3. Rispetto le vostre degustazioni, ma sono certo che i Grasparossa che produce in vari tipi la piccola TENUTA PEDERZANA di Solignano Vecchio di Castelvetro sono nettamente migliori di quelli da voi segnalati. Provate !

  4. La mia compagna (di religione ebraica) per la prima volta, abbiamo comprato una bottiglia di lambrusco in un negozio di Toronto (Canada) e adesso e’ il suo vino preferito in assoluto

  5. La mia compagna (di religione ebraica) per la prima volta, abbiamo comprato una bottiglia di lambrusco in un negozio di Toronto (Canada) e adesso e’ il suo vino preferito in assoluto
    Nn ho mai pubblicato nessuno commento sul lambrusco

  6. Non dovrebbe essere difficile viste le grandi capacità di iniziativa degli emiliani. In fondo il Prosecco ha una base ampelografia meno vasta e pure vediamo dove è arrivato. Io sono stato tanti anni in contatto con le RIUNITE di cui eravamo anche fornitori e forse di qui lo so ancora. Andate avanti perché siete sempre stati bravi

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