Il Bio che avanza nel vino: 4 bottiglie su 100 sono biologiche

Il bio avanza anche nella filiera vitivinicola: in Italia, nel 2020, 4 bottiglie di vino su 100 sono biologiche, ma il fenomeno è in forte crescita in tutto il mondo sia in termini di estensioni delle superfici vitate che di interesse del consumatore, sempre più attento all’impatto della produzione alimentare sull’ambiente.

 

In Italia, al 2019 si contano 107.143 ettari di vigneto biologico (+109% nel decennio), con un incidenza sulla superficie vitata complessiva del nostro Paese di quasi il 19% , la più alta in Europa e nel mondo.  Continua a leggere



“La Grazia” della Valtellina: dalla tradizione ai piwi

Ci sono cantine che a noi di Avvinando piacciono particolarmente: una di queste è La Grazia di Paolo Oberti e famiglia, in quel di Tirano, bellissimo avamposto italiano in Valtellina che guarda alla Svizzera. Ci piace per almeno due motivi: il primo è che per essere una cantina nata da pochissimo produce già ottimi vini , il secondo perché l’entusiasmo del titolare è straripante e contrariamente alle abitudini del territorio piuttosto tradizionali, non perde l’occasione di sperimentare. C’è un terzo motivo in verità: qui la viticultura è davvero “eroica” viste le pendenze di alcuni filari davvero al limite dell’equilibrio. Eravamo già stati lì qualche anno fa, da appena nata o quasi, tanto che i suoi sfursat (lo sforzato in dialetto) non erano ancora pronti e così siamo ritornati (in giorni in cui si è potuto fare) per capire un po’ come si erano evolute le cose in questo tempo di pandemia.
E così abbiamo trovato che oltre agli sforzati il buon Paolo Oberti si è lanciato su spumanti e vitigni piwi. A questo punto la curiosità era grande e li abbiamo assaggiati tutti. Continua a leggere



E’ arrivato il Prosecco Rosé, in alto i calici!

Se ne parlava da tempo e alla fine il Prosecco rosé doc è diventato realtà e lo si può trovare da qualche settimana sugli scaffali della grande distribuzione. Milioni di bottiglie sono già state acquistate anche dai buyer dei mercati esteri, in primis Gran Bretagna (dove è già molto apprezzato il nostro Pinot grigio blush), Germania e Stati Uniti.

Il disciplinare prevede un 10/15% di pinot nero vinificato in rosso da aggiungere alla partita base (85/90 per cento) ottenuta dall’uva Glera. Continua a leggere



T.E.R.S. Rosso, alla scoperta del Malbo gentile

Una bella e coraggiosa sfida questo T.E.R.S. rosso prodotto dalla cantina Venturini Baldini.
Siamo a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, tra le colline che furono di Matilde di Canossa, e ci ha assai incuriosito il progetto enologico di Julia e Giuseppe Prestia che hanno deciso di dedicare un paio di ettari della loro tenuta per vinificare – in purezza – le uve di Malbo gentile, vitigno autoctono abitualmente usato per dare maggior forza ai Lambruschi della regione.
Il risultato finale, in questo caso, è un vino fermo e non frizzante, dalle marcate caratteristiche olfattive.
Ad avvicinare il naso al bicchiere, si possono riconoscere le more e i mirtilli, ma anche la vaniglia che ritroviamo poi al palato. Un vino dal colore intenso, elegante e molto equilibrato – noi abbiamo assaggiato il 2017 – con un finale fruttato persistente.  Continua a leggere



Vo’ euganeo: i vini della solidarietà

Due vini che vogliono essere – e ci stanno riuscendo benissimo – simbolo di ripresa e di coraggio. Succede a Vo’ euganeo, 3.000 abitanti nel cuore dei colli padovani, uno di paesi simbolo – suo malgrado – della pandemia.
Per ogni bottiglia venduta a marchio Vo’ Rosso doc Colli euganei – un generoso blend di Merlot e Cabernet Sauvignon – un euro viene destinato all’Università degli studi di Padova, per contribuire alla ricerca scientifica contro il Covid-19.
Sempre con la stessa generosa finalità, e allo stesso prezzo, sugli scaffali dei supermercati veneti è possibile acquistare anche il Serprino doc, spumante di pronta beva ottenuto con uve glera. Grazie alla collaborazione tra Cantina Colli Euganei e i più grandi marchi della Grande Distribuzione Organizzata, a metà settembre erano già stati raccolti oltre 70.000 euro. Continua a leggere



La Malvasia bianca del Salento voluta a Verona

E’ stato quantomeno curioso scoprire la Malvasia del Salento grazie a chi – da quattro generazioni – produce vini rossi in provincia di Verona, tra il lago di Garda e la Valpolicella.
Gian Andrea Tinazzi, contadino nel profondo dell’animo, come gli piace sottolineare, 70 anni e non sentirli, ha iniziato a vinificare anche in Puglia all’inizio del nuovo millennio: Primitivo di Manduria, Negroamaro, Aglianico e appunto la Malvasia, vitigno di origine greca, nella sua doppia declinazione a bacca nera e bianca.

Si chiama Alèa la Malvasia bianca di Feudo Croce, una cantina con annessa masseria – poco distante da Taranto – circondata da ulivi e vigneti autoctoni che crescono su terreni calcarei ed argillosi.  Continua a leggere



Il Frappato siciliano secondo Gorghi Tondi

A lungo, troppo a lungo sostiene qualcuno, il Frappato è stato utilizzato solo come vino da taglio, per aumentare il corpo e la complessità del Nero d’Avola. Oppure, in abbinamento con quest’ultimo, per dar vita al Cerasuolo di Vittoria.

Da qualche anno però, sono diverse le cantine siciliane che hanno voluto attribuire una dignità autonoma a questo vitigno autoctono (conosciuto nell’isola sin dal XVII secolo) vinificandone le uve in purezza.
Noi abbiamo versato nel calice un Frappato prodotto nel trapanese, a ridosso del mare di Mazara del Vallo, da Gorghi Tondi , azienda tutta al femminile capitanata dalle sorelle Clara e Annamaria Sala. Continua a leggere



Cusumano Salealto, il nuovo cru di Tenuta Ficuzza

Un uvaggio, “Salealto”, che possiamo davvero definire unico, perche risultato di un matrimonio per nulla usuale tra Grillo, Zibibbo e Inzolia, tra i vitigni più conosciuti di Sicilia. Un vino frutto di una sperimentazione durata tre anni, che nasce da Cusumano a Ficuzza, poco distante da Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, in una riserva naturale dove la macchia mediterranea si mescola ai boschi di montagna.

Diego e Alberto Cusumano lo volevano presentare lo scorso aprile in occasione del Vinitaly. E’ andata come tutti sappiamo e allora, ecco l’idea di spedire una bottiglia di quel vino nuovo ad un gruppo selezionato per una degustazione guidata, utilizzando una di quelle piattaforme online per video conferenze tanto in voga – giocoforza – in questo periodo di emergenza Covid-19. Continua a leggere