L’Oltrepò Pavese 2.0 con la nuova app

Screenshot_2014-09-11-18-53-24Tanti meriti e cose da migliorare. L’Oltrepò Pavese prova a entrare nel mondo digitale grazie a una app prodotta dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Da oggi tutte le curiosità su bollicine dell’Oltrepò, Pinot nero, Bonarda, Buttafuoco, Riesling, Sangue di Giuda e Moscato saranno a portata di tasca per gli appassionati. L’applicazione, corredata da una sezione in inglese, consente di conoscere l’Oltrepò del vino, di non perdere nessuno degli appuntamenti in agenda, di sapere dove sono i produttori, di seguire in tempo reale l’attività del Consorzio su Facebook, Twitter, Youtube e Instagram, di collegarsi con un dito al sito del Centro Riccagioia e di Terre Diverse, oltre che di ammirare tante fotografie del territorio.
L’applicazione si chiama pedissequamente “Consorzio Tutela Vini Oltrepò“, non esattamente un nome campione di immediatezza per chi non è avvezzo alle burocrazie del vino. Forse si poteva cercare qualche cosa di più accattivante o almeno di più semplice, ma tant’è. Continua a leggere



Estate maledetta: Biondi Santi non farà (forse) il Brunello Riserva 2014

Prime conseguenze enologiche di questa estate maledetta, dal punto di vista climatico. Non solo piangono i gestori delle spiagge ma anche, sembra, i vignaioli. La notizia è di quelle che fanno rumore: vista la annata, quest’anno Biondi Santi pensa di non fare il Brunello di Montalcino Riserva 2014.  A darne notizia è Winenews.it. “Come nel più classico stile Biondi Santi – racconta a Winenews Jacopo Biondi Santi, erede della famiglia che ‘invento” il Brunello di Montalcino – di certo non faremo la Riserva 2014. Adesso, nei nostri filari, stiamo facendo una pre-vendemmia, per cercare di salvare un po’ di uve e provare a fare il Brunello… Continua a leggere


Il Parosé 2008 Il Mosnel primo tra i pas dosé

il Mosnel Franciacorta Pas Dosé Rosé Padosé copiaLa prima edizione del Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC  – www.champagnesparklingwwc.co.uk) ha visto concorrere 650 etichette da tutto il mondo. I tre giudici, Tom Stevenson – ideatore del premio – la MW finlandese Essi Avellan, il winemaker australiano Tony Jordan, hanno degustato tutti i vini in un crescendo di selezioni che ha portato ad eleggere un “World Champion” per ogni territorio e tipologia.

Due di questi importanti riconoscimenti sono stati assegnati a Il Mosnel, storica azienda della Franciacorta, ed entrambi per il Parosé 2008, Franciacorta Rosé Pas Dosé Millesimato che si è classificato non solo al vertice del suo territorio come World Champion Franciacorta ma anche di tutti i Pas Dosé del mondo, vincendo il World Champion Pas Dosé.
Nel medagliere dell’azienda anche il Franciacorta Brut (Medaglia d’Oro e Best in Class) e il Franciacorta Satén (Medaglia di Argento).

Il titolo di Supreme World Champion è stato assegnato allo Champagne Louis Roederer 2002 Cristal Rosé mentre tra gli altri Campioni del Mondo (52 in tutto), oltre ad un nutrito drappello di Champagne e alle migliori etichette sparkling del pianeta, si aggiungono per l’Italia anche Ferrari 2007 PerléCa’ del Bosco 2005 Cuvée Annamaria Clementi e Nino Franco 2013 Valdobbiadene Primo Franco. Continua a leggere



Wine kit: Amarone e Barolo in polvere, scoperta la base del vino contraffatto

immagineScoperta una centrale che smistava in tutto il mondo i Wine kit, uno dei simboli della contraffazione dell’alimentare made in Italy. Si tratta di una frode alimentare tra le più diffuse e basta gare una semplice ricerca con Google per accorgersene: anche siti insospettabili vendono prodotti che consentono di fare “vino italiano” in casa. E un po’ in tutto il mondo.
Ben venga quindi l’operazione condotta dai Carabinieri del nucleo antifrodi di Parma e dalla Procura di Reggio Emilia con la collaborazione dell’Agenzia delle dogane. Un’associazione a delinquere transnazionale composta da quattro persone è stata infatti individuata e – secondo le indagini – sarebbe responsabile della commercializzazione in tutto il mondo dei Wine kit, con cui si produce poi il cosiddetto vino in polvere, cioè un preparato solubile in acqua assimilato al vino, con etichette che fanno riferimento ai più famosi vini italiani, dall’Amarone al Barolo. Confezioni che hanno le effigi del tricolore italiano e del Colosseo. Il valore complessivo finora accertato della frode è di oltre 28 milioni di euro. Continua a leggere



Nubifragio nel Trevigiano, Nardi: “Il Prosecco non c’entra nulla”

Impazzano, com’è ovvio, le polemiche dopo il nubifragio che ha ucciso 4 persone sabato sera a Refrontolo nel Trevigiano. E tra le polemiche quella che sembra tra le più feroci è che sia colpa del fatto che si tratti della zona del Prosecco e che quindi i disboscamenti per far posto alle vigne abbiano la colpa di non aver trattenuto a sufficienza l’acqua e il fango dall’esondazione del torrente Lierza. ”Siamo di fronte a una tragedia. Alle persone morte va il nostro massimo rispetto e alle famiglie colpite la nostra vicinanza”, dice Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. ”Non si era capito subito bene cosa fosse accaduto e queste morti ci hanno portato, come Consorzio della Docg, a scegliere un doveroso silenzio in attesa che fosse fatta chiarezza;  ma quello che mi sento di affermare con certezza è che questa tragedia non ha alcun legame con la coltivazione della vite”. Continua a leggere



Unesco: i vigneti di Langhe, Roero e Monferrato diventano patrimonio dell’umanità

BaroloSono i vigneti del Barolo e del Barbaresco, ma anche del Dolcetto, del Nebbiolo, del Roero, dell’Arneis, del Barbera e dello Spumante e del Moscato d’Asti. Sono diventati il 50° sito patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco in Italia. Chiunque ci sia stato almento una volta ricorda la assoluta perfezione delle colline di Langhe, Roero e Monferrato, che, sopratutto nelle prime, assurgono a paesaggio quasi irreale, con quelle vigne ordinate alla perfezione. Barolo, Monforte, Serralunga, Nizza, Canelli, tanti i nomi di paesi che sanno di vino, di vino buono. Dopo anni di lavoro a Doha in Quatar hanno riconosciuto l’importanza del lavoro di generazioni di contadini e vignaioli che hanno plasmato un territorio straordinario per la qualità del prodotto e per la bellezza dell’insieme. Quelle vigne del Piemonte quindi sono considerate nel mondo da oggi come il centro storico di Firenze, o la Cappella Sistina. Continua a leggere



Asta del barolo, 80 bottiglie vendute

Dodici produttori, venticinque lotti per un totale di ottanta bottiglie sono state battute all’Asta: ecco i numeri della XV edizione dell’Asta del Barolo.
L’Asta, organizzata dall’Accademia del Barolo, che riunisce dodici tra le più prestigiose aziende produttrici – Azelia, Cordero di Montezemolo, Damilano, Franco M. Martinetti, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Paolo Scavino, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Pio Cesare, Prunotto e Vietti – si riconferma un appuntamento di grande interesse per gli appassionati di Barolo italiani e stranieri, grazie anche ai collegamenti da Hong Kong e Dubai.
asta barolo

Ottime le battute d’asta: per bottiglia di Barolo Monfortino Riserva 1988 di Giacomo Conterno con base a 600 euro sono stati spuntati  1.500 euro. Per tre bottiglie 1990 di Bartolo Mascarello partite da 600 euro, si è arrivati a  1.400 euro. Sul fronte della solidarietà le cifre più alte: a Magic for Children 3,000 euro per un lotto di 6 magnum. Alla  Collina degli Elfi di Govone (Cuneo) un altro lotto da 2.500 euro. In totale l’Accademia del Barolo ha incassato 28.630 mila euro.

“C’è stata una crescente affluenza di pubblico dall’estero per l’Asta, come testimonia la presenza di numerosi giornalisti della stampa americana ed europea, – racconta Gianni Gagliardo presidente dell’Accademia – confermandosi l’intrattenimento principale all’interno di un weekend all’insegna del Barolo, che prevede degustazioni, momenti conviviali e visite in cantina”. Ma non solo, perché l’Asta quest’anno è stata anche il set del nuovo film di Charlie Arturaola “The duel of Wine” che ha visto anche Luca Gardini e Adua Villa tra gli attori . Continua a leggere



I vigneti più preziosi? In Alto Adige

franciacortaSu e giù per l’Italia a caccia del vigneto più prezioso, per scoprire il suo valore e la sua incisività nel quadro generale del mercato immobiliare. Ma non solo. Il valore dei vigneti nei top terroir del Bel Paese tiene, nonostante la crisi, e anzi costituisce un elemento di valorizzazione fondamentale per chi voglia investire in aziende vitivinicole italiane.

Un indicatore economico dello stato di salute dell’Italia del vino che disegna una quadro ricco e articolato da cui emerge una “classifica” che vede, al primo posto, i vigneti altoatesini, stabilmente intorno ai 550.000 euro di valutazione per ettaro, quelli dell’Amarone, con quotazioni oscillanti fra i 480.000 e i 500.000 euro, seguiti da quelli del Prosecco nei territori di Conegliano e Valdobbiadene, dove la forbice sta tra i 380.000 e i 350.000 euro ad ettaro, analogamente alle quotazioni dei vigneti trentini; vengono poi quelli piemontesi della denominazione Barolo a 350.000 euro, i vigneti di Montalcino, tra i 350 e i 330.000 euro, incalzati, sempre in Toscana, da quelli piantati a Bolgheri, che oscillano tra i 320 e i 300.000 euro. Seguono, poi, i vigneti della Franciacorta, intorno ai 230.000 euro, quelli piemontesi del Barbaresco tra i 200 e i 230.000 euro ad ettaro, le vigne del Nobile di Montepulciano, che valgono tra 150.000 e 200.00 euro, quelle del Chianti Classico, che stanno tra i 120 e i 150.00 euro ad ettaro, seguite dai vigneti sulle pendici dell’Etna, che possono valere tra i 60.000 e i 120.000, quelli tra le colline di Montefalco, intorno ai 100.000 euro e, infine, quelli di Taurasi tra i 50 e i 60.000 euro ad ettaro. Continua a leggere