Una cantina sociale come tutte in Italia dovrebbero essere: controlli e qualità, qualità e controlli. La linea base dei bianchi è tutta da cercare e godere. Tra la linea selezionata Aristos strepitoso, pur sedegustato troppo freddo, il Grüner Veltliner: vitigno di origine austriaca che nella zona di Chiusa sta trovando un habitat di livello.
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Da Cantine Valle Isarco per l’Aristos
Una cantina sociale come tutte in Italia dovrebbero essere: controlli e qualità, qualità e controlli. La linea base dei bianchi è tutta da cercare e godere. Tra la linea selezionata Aristos strepitoso, pur sedegustato troppo freddo, il Gruner Veltliner: vitigno di origine austriaca che nella zona di Chiusa sta trovando un habitat di livello.
Da Vesevo un Taurasi da ricordare
Da Villa Raiano, un grande Fiano e un super Greco
La Campania che chiama Catullo
Il Falerno del Massico doc di Masseria Felicia 2088 è una sorpresa felice. Il 2004 (c’è ancora qualche bottiglia) è il capolavoro della giornata. L’etichetta recita la citazione catulliana “Minister vetuli puer Falerni, inger mi calices amariores”. Davvero azzeccata. Particolare, ma buona, il Falerno del Massico bianco “anthologia”. E’ una Falanghina, ma ricorda i riesling del Rheingau. Troppo alcol in corpo o un vino davvero unico?
Il Cesanese del piglio di Terenzi
Da Buganza il Piemonte che ti sorprende
Degustazione di barbera di livelli alti col Vigna Veja 2009 e altissimi col Gerbole 2008 che fa un po’ botte grande e piccola per 18 mesi prima di venire riuniti “in un’anima sola” come dice Renato Buganza in persona. L’Arneis era già sapido ed elegante nonostante sia solo da poche settimane in bottiglia.