A tutto zibibbo il Lighea di Donnafugata si fa apprezzare a tavola per quella sua nota aromatica leggera, assolutamente non stucchevole. Arriva da Pantelleria e decisamente si sente: il carattere non manca. Clicca qui per vedere la scheda tecnica completa. Per le note di degustazione guardate il video. Sergio&Raffaele
Archivi tag: Donnafugata
Donnafugata Mille e una notte 2008: il fascino dell’invecchiamento
Sì, è una vulgata abbastanza consistente e con certamente qualche ragione, quella che sostiene che i vini a base di nero d’Avola non possano invecchiare. Il Mille e una notte di Donnafugata è la dimostrazione, iconica e nel bicchiere, che si tratta di una stupidaggine. E’ vero che per le sue caratteristiche non è un vitigno dalla longevità infinita ma d’altronde anche tanti nebbioli hanno vita breve. Il fatto è che bisogna saperlo trattare se si vuole fare un grande vino da evoluzione. Che poi magari non saranno decenni, ma almeno 9 anni (e scommetteremmo sul decimo) certamente sì. Qui ad ogni modo non parliamo di un vino in purezza ma di un blend con un 20% circa – se ricordiamo bene – di Syrah e altre uve. E forse questo è il segreto: uve selezionatissime e sapiente lavoro di assemblaggio. Il Mille e una notte 2008 appena aperto sembra proprio un nero d’Avola tradizionale e freschissimo, mora, ciliegia e viola. Poi man mano che si ossigena prende la “stairway to heaven” inebriandoci al naso con sentori di cannella, china, liquirizia e cacao dolce. In bocca è velluto puro. Di una piacevolezza mai stucchevole e una persistenza infinita. Un vino strepitoso da bere anche dopocena con gli amici o con la fidanzata. Continua a leggere
In Sicilia la vendemmia è già cominciata (di notte)
Siamo andati da Donnafugata nella tenuta di Contessa Entellina.
di Fabio Nuccio
Sicilia en Primeur 2016, la nostra diretta Twitter: ecco i vini che ci sono piaciuti di più
L’edizione 2016 di Sicilia en primeur 2016 si è tenuta al Rocco Forte Verdura resort di Sciacca ed ha raccontato la storia dei viticoltori di Assovini Sicilia che anno dopo anno trovano il modo di evolversi e di aprirsi al mondo con i vini ma anche con l’innovazione tecnologica che passa per il web e la proposta enoturistica ad ampio raggio. Continua a leggere
I Cavalieri del lavoro del vino da Donnafugata
Undici vini e 11 Cavalieri per rappresentare l’eccellenza del vino italiano: Giacomo Rallo – fondatore di Donnafugata – a fare gli onori di casa, a Marsala. Nelle cantine storiche di famiglia, infatti, si è tenuta questa magnifica degustazione, dove ogni produttore/cavaliere ha presentato il suo vino ai colleghi e all’esclusiva platea degli ospiti invitati per l’occasione.
Oltre a Giacomo Rallo di Donnafugata, i produttori che hanno confermato la loro presenza sono: Vittorio Frescobaldi – Marchesi de’ Frescobaldi; Diego Planeta – Planeta; Paolo Panerai – Feudo del Pisciotto; Venerando Faro – Pietradolce; Gianni Zonin – Feudo dei Principi di Butera; Sebastiano Messina – Azienda Marabino; Francesco Argiolas – Cantine Argiolas; Giuseppe Benanti – Azienda Vinicola Benanti; Giuseppe Rizzardi – Guerrieri Rizzardi; Piero Antonori – Marchesi Antinori. Presente anche Bruno Ceretto che ha proposto un suo vino nei momenti conviviali. Continua a leggere
Donnafugata, vendemmia anticipata ma con danza tra i vigneti
Antonio Rallo e Jose Rallo ci raccontano i perché della vendemmia anticipata e notturna di quest’anno. Allietati dalla danza tra i vigneti ha animato la serata Calici di Stelle di Contessa Entellina la sera del 10.
Ben Ryé Donnafugata 2012 e 2008: il re dei passiti italiani
E convinzione, anche abbastanza netta, di chi scrive che sui vini dolci in Italia abbiamo enormi potenzialità ma su come farle fruttare ci sia spesso ancora molto da imparare. Che non ci sia insomma quella qualità stratosferica raggiunta dai grandi Sauternes o dai tedeschi Trockenbeerenauslese, dagli Eiswein e così via. Quello che trovo manchi nei campioni italiani in generale è l’acidità, che anche nei prodotti più carichi ti invoglia a bere un secondo bicchiere. Ecco, io con i passiti italiani è già tanto se – con piacere – finisco il primo di bicchiere. Finora.
Poi è arrivato il Ben Ryé di Donnafugata e tutto è cambiato. Ne abbiamo già parlato varie volte su Avvinando, ma recentemente per una fortunata combinazione di eventi (alla stessa cena bottiglie portate da persone diverse) ho potuto con tutta calma degustarne due annate piuttosto diverse: 2008 e quella attualmente in commercio credo, la 2012.
Uve zibibbo, fatto a Pantelleria, non sto a raccontarvi i dettagli che potete benissimo leggere sul completo sito di Donnafugata. Quello di cui vorrei scrivere è della strepitosa – e per me sorprendente – capacità di invecchiamento di questo vino che merita di stare a fianco dei più grandi in Europa. Continua a leggere
Cinque Nero d’Avola alla cieca: da 5 a 50 euro
L’occasione è ghiotta: cinque bottiglie di Nero d’Avola da degustare alla cieca nella propria cucina insieme a un gruppo di amici. Loro non sanno nemmeno di che bottiglie si tratta. Io che ho messo il foglio di allunimio alle bottiglie esco dalla stanza e lascio che uno di loro segni le bottiglie con dei numeri. Ovviamente una riccca cena fa da corredo al tutto. L’idea era di quelle balzane: scegliere una bottiglia per fascia di prezzo e vedere alla cieca l’effetto che fa. In realtà ci siamo riusciti solo in parte. Comunque questi erano i “campioni” selezionati. Nero d’Avola Settesoli, 4,65 euro; Nero d’Avola Baglio di Pianetto, 8,69 euro; Chiaramonte di Firriato 9,89 euro; Tancredi di Donnafugata (unico blend con cabernet sauvignon, tannat e altre uve) 17 euro, Mille e una Notte Donnafugata 46 euro. Tutti i prezzi sono relativi a supermercati brianzoli del Lecchese. Vediamo i risultati.