Capodanno 2023, le bollicine per brindare al nuovo anno!

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Il nuovo anno bussa alle porte e, sperando porti con sé notizie migliori rispetto agli ultimi, noi di Avvinando, anche quest’anno, cercheremo di propiziare la sorte brindando alla mezzanotte dell’Ultimo dell’Anno con ottime bollicine che abbiamo provato e che vi consigliamo! Per il menu del cenone di San Silvestro poi, nessun problema, ci sono sempre i nostri consigli sui bianchi e rosati e sui rossi da abbinare ai piatti delle Feste.

Partiamo subito con la bollicina nostrana più famosa nel mondo, il Prosecco.

Pulito e piacevolissimo, l’Asolo Prosecco Superiore Extra Brut di Giusti Wine è una bollicina leggera, “secca”, freschissima, dalle belle note floreali e di frutta bianca. Per il brindisi ma anche per aperitivo.

Il Rive di Collalto 2021 Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut di Drusian è il prosecco come ce lo abbiamo in mente, piacevole, fruttato, beverino e rotondo, con un bel finale ammandorlato. Ottimo secondo noi anche con il pesce.

Il Valdobbiadene Superiore Millesimato Extra Dry Magnum di Val d’Oca si trova in formato magnum intorno ai 30 euro ed è un piacere per il naso: glicine, mela gialla, melone, una leggera frutta secca. Leggero e beverino, in bocca è un connubio elegante tra l’amabilità tipica del vino e una certa acidità.

Il Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry di Le Colture è un vino di gran beva e morbidezza, con una certa concentrazione, da collocare tra i vini amabili che si sposano perfettamente con una crostata di frutta o la pasticceria secca.

Se si cerca un’ottima alternativa al prosecco, dal bel rapporto qualità prezzo ma senza rinunciare alla piacevolezza c’è il Ricordo di San Luca Pignoletto Brut di Cantina Valsamoggia. Non più glera ma pignoletto, non Veneto ma Colli bolognesi, freschezza, agrumi e una piacevole nota di mandorla finale lo rendono perfetto per un aperitivo in compagnia.

Ancora Emilia con il Lambrusco di Modena Robanera 2018 di Cavicchioli, e quando il lambrusco è buono va giù che un piacere. Questo è onesto e non è particolarmente abboccato quindi è perfetto per il cotechino e le lenticchie se non si vuole spendere molto. Si trova nella maggior parte dei supermercati, impossibile sbagliarsi.

Passiamo ai Metodo Classico, vini spumanti in cui, a differenza dei vini precedenti, la rifermentazione avviene in bottiglia, per chi volesse (tendenzialmente) puntare maggiormente su complessità e corpo.

Ci ha colpito una bella bolla proveniente (ma non c’è da stupirsi vista la mano di una grande cantina!) dalla… Calabria! L’Almaneti Brut 2019 di Librandi è uno chardonnay ampio, pieno e gastronomico con belle note cremose, di spezie e agrumi e un ottimo finale fresco.

Dalla Valtenesi (lago di Garda, sponda lombarda) arriva il Mattia Vezzola Metodo Classico Brut Rosé di Costaripa, un tutto-pasto da chardonnay e pinot nero dal frutto evidente ma bilanciato sotto la crosta di pane. In bocca entra elegante e grazie alla fine sapidità si adatta al pesce come alle lasagne.

Torniamo su territori spumantistici più classici, sempre nel bresciano, e apriamo il capitolo Franciacorta.

Il 61 Extra Brut di Berlucchi (chardonnay e pinot nero) è la garanzia di un grande classico. Frutta bianca e agrumi, fresco e con una certa morbidezza. Dall’aperitivo a tutto pasto

Il Brut Golf 192727 di Barone Pizzini è uno chardonnay avvolgente e vellutato, dalle belle note floreali, fruttate, di miele e crosta di pane. Freschezza e nota sapida ne fanno una bolla dalla grande versatilità.

Ottimo il Cruperdu Brut Millesimato 2017 di Castello Bonomi (chardonnay e pinot nero). Il naso complesso ha note tostate, di lievitati, spezie dolci, frutto tropicale. Pieno, avvolgente e insieme freschissimo ed elegante. Agrumi, spezie, note balsamiche e sapide nel finale per una bolla dal lungo affinamento che darà grandi soddisfazioni a tavola.

Il Riserva 2007 Pas Dosé Riedizione 2022 di Mosnel è uno spettacolo. Chardonnay, pinot bianco e pinot nero, 14 anni sui lieviti per una bolla di grande complessità. Cedro candito, bergamotto, chinotto, liquirizia, pan speziato, tostatura, cioccolato bianco. La bocca elegante è cremosa, agrumata, fresca, con una chiusura lunga su note di frutta secca. Per chi vuole una bolla importante, ma “alternativa”.

Non potevamo però certo dimenticarci le bollicine d’Oltralpe. Lo Champagne Reserve Exclusive Brut di Nicolas Feuillatte (pinot nero, meunier e chardonnay) è una bottiglia che ha due grandissimi pregi: è un piacere per il palato e – rispetto a tanti compatrioti – non costa molto. Però vale la pena perché c’è tutto quello che ci deve essere in una bottiglia di vero champagne: la cremosità che si fonde perfettamente con l’acidità al palato e un bouquet ricchissimo che va dai sentori agrumati alla pera cotta, dalla crosta di pane ai fiori bianchi.

Last but not least, lo Champagne Renaissance Extra-Brut Blanc de Meunier di Eric Taillet, come recita l’etichetta, è una bollicina da meunier in purezza. Note agrumate, minerali, floreali e tostate per un ottimo assaggio, elegante, pieno, con un certo spessore e una bella profondità. Soprattutto, super gastronomico e trasversale a tavola grazie anche alla freschezza pazzesca.

Non resta quindi che brindare al nuovo anno con un’ottima bollicina!

Cin, e Auguri di Buon Anno!

Sergio e Raffaele

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