Di Francisca e Verdicchio connubio vincente

E’ Elisa Di Francisca la vincitrice della maxi bottiglia di Verdicchio limited edition realizzata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) per il match benefico Vezzali vs Di Francisca “Senigallia nel cuore”, in favore degli alluvionati di Senigallia. Sono 69 le magnum ad edizione limitata di Verdicchio dei Castelli di Jesi realizzate per l’occasione, per un ricavato della serata realizzato da IMT pari a 3mila euro, che saranno devoluti alla Caritas della città.

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Unesco: i vigneti di Langhe, Roero e Monferrato diventano patrimonio dell’umanità

BaroloSono i vigneti del Barolo e del Barbaresco, ma anche del Dolcetto, del Nebbiolo, del Roero, dell’Arneis, del Barbera e dello Spumante e del Moscato d’Asti. Sono diventati il 50° sito patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco in Italia. Chiunque ci sia stato almento una volta ricorda la assoluta perfezione delle colline di Langhe, Roero e Monferrato, che, sopratutto nelle prime, assurgono a paesaggio quasi irreale, con quelle vigne ordinate alla perfezione. Barolo, Monforte, Serralunga, Nizza, Canelli, tanti i nomi di paesi che sanno di vino, di vino buono. Dopo anni di lavoro a Doha in Quatar hanno riconosciuto l’importanza del lavoro di generazioni di contadini e vignaioli che hanno plasmato un territorio straordinario per la qualità del prodotto e per la bellezza dell’insieme. Quelle vigne del Piemonte quindi sono considerate nel mondo da oggi come il centro storico di Firenze, o la Cappella Sistina. Continua a leggere



Sicilia en primeur 2014: raffinatezza e territorio

Sicilia en primeur 2014

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Sicilia en primeur 2014
è un grande evento di presentazione alla stampa internazionale e nazionale dell’annata dei vini siciliani con degustazione alla cieca e non di (quasi) tutti i vini dei produttori appartenenti ad Assovini Sicilia che cura la manifestazione. Noi di Avvinando abbiamo la fortuna di partecipare da diversi anni a Sicilia en primeur e quest’anno complice il fatto di aver assaggiato davvero una quantità notevole di bottiglie è giunto il momento di fare un bilancio di come secondo noi si è evoluta la viticoltura isolana. Partendo da un dato quasi più antropologico che storico: qui l’uva ha accompagnato l’uomo fin dalla notte dei tempi. Persino sulle Eolie, location della kermesse di quest’anno al Therasia Resort di Vulcano, che anzi furono per certi versi un crocevia importantissimo della diffusione del vino, come ha raccontato il professor Attilio Scienza portando ad esempio la presenza nello straordinario museo archeologico di Lipari di una anfora di Chios, uno dei vini più rinomati dell’antichità. Ebbene, presi nel suo insieme, oggi possiamo dire che i vini della Sicilia si sono lasciati alle spalle definitivamente la nomea non sempre positiva di vini “forti” per lasciare il campo a una ricerca di grande raffinatezza, tradotta però in sicilianità, che vuol dire territori particolari che regalano vini altrettanto unici. Vediamo quali ci sono piaciuti di più quest’anno.

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Cinque Nero d’Avola alla cieca: da 5 a 50 euro

I cinque Nero d'Avola della degustazione

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L’occasione è ghiotta: cinque bottiglie di Nero d’Avola da degustare alla cieca nella propria cucina insieme a un gruppo di amici. Loro non sanno nemmeno di che bottiglie si tratta. Io che ho messo il foglio di allunimio alle bottiglie esco dalla stanza e lascio che uno di loro segni le bottiglie con dei numeri. Ovviamente una riccca cena fa da corredo al tutto.  L’idea era di quelle balzane: scegliere una bottiglia per fascia di prezzo e vedere alla cieca l’effetto che fa. In realtà ci siamo riusciti solo in parte. Comunque questi erano i “campioni” selezionati. Nero d’Avola Settesoli, 4,65 euro; Nero d’Avola Baglio di Pianetto, 8,69 euro; Chiaramonte di Firriato 9,89 euro; Tancredi di Donnafugata (unico blend con cabernet sauvignon, tannat e altre uve) 17 euro, Mille e una Notte Donnafugata 46 euro. Tutti i prezzi sono relativi a supermercati brianzoli del Lecchese. Vediamo i risultati.

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Asta del barolo, 80 bottiglie vendute

Dodici produttori, venticinque lotti per un totale di ottanta bottiglie sono state battute all’Asta: ecco i numeri della XV edizione dell’Asta del Barolo.
L’Asta, organizzata dall’Accademia del Barolo, che riunisce dodici tra le più prestigiose aziende produttrici – Azelia, Cordero di Montezemolo, Damilano, Franco M. Martinetti, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Paolo Scavino, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Pio Cesare, Prunotto e Vietti – si riconferma un appuntamento di grande interesse per gli appassionati di Barolo italiani e stranieri, grazie anche ai collegamenti da Hong Kong e Dubai.
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Ottime le battute d’asta: per bottiglia di Barolo Monfortino Riserva 1988 di Giacomo Conterno con base a 600 euro sono stati spuntati  1.500 euro. Per tre bottiglie 1990 di Bartolo Mascarello partite da 600 euro, si è arrivati a  1.400 euro. Sul fronte della solidarietà le cifre più alte: a Magic for Children 3,000 euro per un lotto di 6 magnum. Alla  Collina degli Elfi di Govone (Cuneo) un altro lotto da 2.500 euro. In totale l’Accademia del Barolo ha incassato 28.630 mila euro.

“C’è stata una crescente affluenza di pubblico dall’estero per l’Asta, come testimonia la presenza di numerosi giornalisti della stampa americana ed europea, – racconta Gianni Gagliardo presidente dell’Accademia – confermandosi l’intrattenimento principale all’interno di un weekend all’insegna del Barolo, che prevede degustazioni, momenti conviviali e visite in cantina”. Ma non solo, perché l’Asta quest’anno è stata anche il set del nuovo film di Charlie Arturaola “The duel of Wine” che ha visto anche Luca Gardini e Adua Villa tra gli attori . Continua a leggere



Vinitaly, dal Meersecco al Bordolino: tutti i falsi del bicchiere di vino

falsiDal Bordolino bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly per denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy. Continua a leggere



Vinitaly, il ministro Martina: “Arriva il registro unico per i controlli sul vino”

“In tema di semplificazione nel settore vino, penso che l’idea del Registro unico dei controlli sia da concretizzare in tempi brevi”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine dell’inaugurazione di Vinitaly, sottolineando che “questa del Registro unico dei controlli sul vino mi sembra una svolta vera se riusciamo a metterla in atto”.
“Penso che ci siano alcuni strumenti – dice il ministro – che forse se li utilizzassimo meglio renderemmo più facile la vita alle imprese, mi riferisco ad esempio alla possibilità di
allargare lo strumento della diffida prima della sanzione amministrativa”.

Non perdetevi durante le giornate di Vinitaly le “chicche” che Avvinando scoprirà per voi (e anche per noi). Fino a mercoledì venite a trovarci spesso (anche dopo, mi raccomando…). Continua a leggere



I vigneti più preziosi? In Alto Adige

franciacortaSu e giù per l’Italia a caccia del vigneto più prezioso, per scoprire il suo valore e la sua incisività nel quadro generale del mercato immobiliare. Ma non solo. Il valore dei vigneti nei top terroir del Bel Paese tiene, nonostante la crisi, e anzi costituisce un elemento di valorizzazione fondamentale per chi voglia investire in aziende vitivinicole italiane.

Un indicatore economico dello stato di salute dell’Italia del vino che disegna una quadro ricco e articolato da cui emerge una “classifica” che vede, al primo posto, i vigneti altoatesini, stabilmente intorno ai 550.000 euro di valutazione per ettaro, quelli dell’Amarone, con quotazioni oscillanti fra i 480.000 e i 500.000 euro, seguiti da quelli del Prosecco nei territori di Conegliano e Valdobbiadene, dove la forbice sta tra i 380.000 e i 350.000 euro ad ettaro, analogamente alle quotazioni dei vigneti trentini; vengono poi quelli piemontesi della denominazione Barolo a 350.000 euro, i vigneti di Montalcino, tra i 350 e i 330.000 euro, incalzati, sempre in Toscana, da quelli piantati a Bolgheri, che oscillano tra i 320 e i 300.000 euro. Seguono, poi, i vigneti della Franciacorta, intorno ai 230.000 euro, quelli piemontesi del Barbaresco tra i 200 e i 230.000 euro ad ettaro, le vigne del Nobile di Montepulciano, che valgono tra 150.000 e 200.00 euro, quelle del Chianti Classico, che stanno tra i 120 e i 150.00 euro ad ettaro, seguite dai vigneti sulle pendici dell’Etna, che possono valere tra i 60.000 e i 120.000, quelli tra le colline di Montefalco, intorno ai 100.000 euro e, infine, quelli di Taurasi tra i 50 e i 60.000 euro ad ettaro. Continua a leggere