Italia primo produttore al mondo di vino

Giorgio Odero, uno dei grandi pinot noir italiani

Alla fine ce l’abbiamo fatta dopo esserci andati vicino molte volte: con i risultati finali dell’ultima vendemmia 2010-2011 l’Italia diventa il principale produttore di vino al mondo sfilando il primato finora detenuto dalla Francia.

Lo rileva Coldiretti sulla base dei dati della Commissione Ue che rilevano una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia, superiore – anche se di misura – ai 46,2 milioni di ettolitri della Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri, purtroppo in calo del 3,7%.

Il primato del Made in Italy viene confermato – spiega la Coldiretti – anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia stimabile in un 5%. Il risultato è il frutto di una sostanziale stabilita’ della produzione in Italia e di un calo in Francia.

Pur trattandosi di un dato quantitativo non si può non rilevare che il 60 per cento della produzione nazionale è rappresentata da vini di qualita’ con ben 14,9 milioni di ettolitri sono destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt.

Un risultato incoraggiante arriva anche dalle esportazioni, aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011. ”Si tratta – spiega Coldiretti – del risultato di una crescita record del 31% negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6% dell’export nell’Unione Europea e di un significativo e benaugurante incremento del 146 per cento in Cina”.

Un andamento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all’estero nel 2010 con un valore record dell’esportazioni di 3,93 miliardi, superiori per la prima volta ai consumi nazionali. Inoltre le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato, sono cresciute in valore del 16 per cento, quasi il doppio dell’8,5 per cento messo a segno dalle prime 103 società italiane produttrici di vino.

Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi. Primato italiano sui cugini francesi anche per quanto riguarda i marchi doc: in Italia – segnala l’organizzazione agricola – puo’ contare su 504 vini tra denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).

I vini valdostani: una piacevole scoperta

Davide contro Golia, cosi potrebbe apparire ai più la sfida che i vini valdostani si preparano a lanciare ai più conosciuti e blasonati cugini piemontesi. Quando si parla di vino, raramente pensiamo alla Valle d’Aosta eppure da questo angolo d’Italia arrivano delle proposte davvero interessanti. A Nus sita nel cuore della valle, c’è una piccola cantina che propone vini fatti tutti con vitigni autoctoni e semisconosciiuti. La cantina si chiama Les Granges Continua a leggere

San Patrignano a Vinitaly: stand-shock per salvare 800mila ragazzi

“Uno schiaffo per il mondo del vino che non può più mettere la testa sotto la sabbia”. Andrea Muccioli a Vinitaly ha portato oltre ai suoi prodotti, anche un grido d’allarme: 800 mila giovani, nella fascia tra i 15 e i diciannove anni bevono per sballarsi e i produttori non possono chiamarsi fuori. “Io voglio dire al mondo del vino di qualità che non si può più fare finta di niente”.
E’ il rapporto Espad, condotto dall’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr, a lanciare l’allarme “binge drinking” la bevuta per sballare.

Andrea Muccioli, in fondo il suo è un punto di vista particolare. Ma perché un produttore di vino dovrebbe occuparsi dei morti sulle strade?
“Certo, la nostra è una azienda a vocazione sociale, ma il problema vero è alla base: in Italia abbiamo rinunciato tutti al ruolo di adulti, al ruolo di educatori e il risultato sono questi dati drammatici: non possiamo non occuparci di questi giovani. Da noi vengono molti di queste persone che hanno problemi con le droghe o con l’alcol. Il problema da affrontare è riempire il loro vuoto educativo. E si può: molti dei giovani che vengono aiutati a San Patrignano poi vanno a fare i sommelier professionisti e portano questi valori nel mondo del vino”.
Portare a Vinitaly uno stand con una auto fracassata da un incidente stradale è una cosa che fa scalpore. Qual è stato il riscontro?
“Fino ad ora molto misero. Ad oggi abbiamo sussurrato ai produttori di vino di qualità che devono occuparsi del problema. Ora abbiamo deciso di dare uno schiaffo al sistema, perché non è più possibile far finta di nulla. Non si può continuare a parlare di cultura del vino ignorando gli aspetti sociali. L’educazione è l’unica via possibile. Ed educare significa anche far conoscere la storia del territorio, come viene fatto il vino, tutti i procedimenti che portano alla produzione di un vino di qualità che poi verrà apprezzato per quello che è. I ragazzi che bevono per sballare buttano giù prodotti di pessima qualità, magari in cartoni, senza curarsi di nulla, solo per riempire un vuoto esistenziale. Noi proponiamo una via diversa. E’ giunto il momento che tutti si diano una svegliata, perché non è vero che chi beve per sballarsi non usa il vino, la ricerca del Cnr lo smentisce: il 49% lo fa”.

I suoi colleghi produttori potrebbero rispondere che è un problema di controlli….
“Guardi, io sono per i controlli severi, anche se poi sulle quantità di alcol che ti fanno incappare nella sanzione quando si guida ci sarebbe da fare un altro discorso, perché portare a 0,25 è fare del terrorismo. Detto questo le leggi andrebbero adeguate alla gravità del fenomeno:  se fosse per me al negoziante che vende ai minori di sedici anni la licenza non la ritirerei per un tempo limitato ma la straccerei definitivamente”.

Che sia un problema di educazione al bere responsabile lo testimonia anche un’altro aspetto della ricerca del Cnr: nelle regioni dove esiste una consolidata tradizione vinicola (Toscana, Campania, Piemonte e Veneto) la percentuale di binge drinkers è inferiore. Segno “di una maggiore consapevolezza legata alla peculiarità e alla tradizione del territorio da parte di chi beve vino in regioni dove questa bevanda fa parte della cultura del luogo”.

Vinitaly 2011: si inizia domani fino a lunedi

Per il mondo del vino i suoi appassionati e gli addetti al settore la lettera V ed  il mese di aprile hanno un significato particolare. La lettera V infatti e l’iniziale di due parole molto care ai seguaci di bacco: Verona e Vinitaly!! Tutto questo giro di parole ci serve per dire che domani prendera il via l’edizione 2011 della kermesse e come è consuetudine la redazione di Avvinando  parte e va in trasferta, da domani, infatti saremo a Verona , dove per cinque giorni , si svolgerà la 45esima edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, una delle fiere più importanti a livello europeo e mondiale del settore. . Continua a leggere

Sicilia en primeur 2011: alla scoperta del Cerasuolo di Vittoria

Di Sergio Bolzoni
L’edizione 2011 di Sicilia en primeur, l’appuntamento con i vini siciliani dei più importanti produttori dell’isola, riunitisi in Assovini Sicilia, si è tenuto quest’anno nel suggestivo Donnafugata resort golf&spa, alle porte di Ragusa.
E’ stata come ogni anno l’occasione per la stampa nazionale e internazionale di fare il punto sulla viticoltura siciliana alle prese con un rinnovamento, lento ma costante, che negli ultimi anni l’ha vista sempre di più abbandonare il vino forte di alcol e carico strutturalmente per guadagnare in finezza e bevibilità. Tutti i vini assaggiati, anche i neri d’avola in purezza, vanno in questa direzione, che peraltro è quella prediletta oggi dal consumatore. Lo spiega molto bene il presidente uscente di Assovini, Diego Planeta, nell’intervista qui.

C’è però chi, di questa evoluzione del mercato, può trarre gran giovamento, perché il vino rosso di facile bevibilità lo produce da sempre: parliamo dei produttori del Cerasuolo di Vittoria. Unica docg della Sicilia istituita nel 2005, non è proprio famosissima presso il grande pubblico. Ed è un peccato perché merita i favori di una attenzione più vasta. Viene prodotto principalmente nelle campagne di Vittoria, in provincia di Ragusa, la food valley isolana, ed è un blend, rigidamente disciplinato, dei vitigni autoctoni frappato e nero d’avola, quest’ultimo presente in quantità che devono essere comprese tra il 50 e il 70% massimo. Continua a leggere

Le donne e il vino, binomio assoluto e perfetto

Cosa c’è di meglio di una donna che sa destreggiarsi abilmente tra calici di sangiovese e nebbiolo, profumi, colori e sentori? E’ finito il tempo in cui l’argomento “vino” era assoluto ed esclusivo argomento ad appannaggio dell’universo maschile, oggi più che mai, le donne sono sempre più le protagoniste di questo mondo, che sian esse semplici appassionate, enotacarie, sommelier, enologhe e produttrici…. Continua a leggere

Nasce Abissi, lo spumante che viene dalle profondità del mare

Parlando di vino abbiamo sempre parlato di colline, alture vigneti e terreni. Per raccontare invece di questo vino invece dovremo parlare di profondità del mare, di acqua e di pressioni. Questo spumante, infatti viene prodotto da vigneti liguri di vermentino ,pigato e bianchetta ma poi viene affinato… in fondo al mare!!! L’iniziativa, partita come un esperimento enologico di alto livello, ha riscosso un grande successo da parte del pubblico e della critica. Infatti, l’imprenditore Pietro Lugano, ha deciso di raddoppiare i numeri della produzione, dalle 6.500 delle prime due calate alle 13.500 della terza, che avverrà in primavera. Continua a leggere

Winelove 2011:ma quante belle scoperte……

Il mondo del vino è sempre bello da frequentare perche sempre pieno di sorprese, come quelle che ci è capitato di fare andando nei giorni scorsi a Winelove 2011, fiera che si è svolta a Milano in concomitanza con un’altra grande manifestazione, quella di Identità golose. Di questa kermesse che  seleziona e propone, piccole realtà che producono ottimi vini  ma dal prezzo contenuto ci piace e ne condividiamo appienola filosofia.  Continua a leggere