Il Fiano d’Avellino Alimata si è meritatamente aggiudicato i tre bicchieri del Gambero rosso. E non c’è altro da aggiungere. Strepitoso anche il Greco di Tufo Contrada Marotta, complesso e minerale, ma senza snaturare di una virgola questo vino. Applausi.
Navigazione articolo
La Campania che chiama Catullo
Il Falerno del Massico doc di Masseria Felicia 2088 è una sorpresa felice. Il 2004 (c’è ancora qualche bottiglia) è il capolavoro della giornata. L’etichetta recita la citazione catulliana “Minister vetuli puer Falerni, inger mi calices amariores”. Davvero azzeccata. Particolare, ma buona, il Falerno del Massico bianco “anthologia”. E’ una Falanghina, ma ricorda i riesling del Rheingau. Troppo alcol in corpo o un vino davvero unico?
Il Cesanese del piglio di Terenzi
Da Buganza il Piemonte che ti sorprende
Degustazione di barbera di livelli alti col Vigna Veja 2009 e altissimi col Gerbole 2008 che fa un po’ botte grande e piccola per 18 mesi prima di venire riuniti “in un’anima sola” come dice Renato Buganza in persona. L’Arneis era già sapido ed elegante nonostante sia solo da poche settimane in bottiglia.
Da Ricchi per una anteprima assoluta
Da Vercesi del Castellazzo
E’ iniziato Vinitaly
Vino, secondo Mediobanca i fatturati crescono
Una nota di ottimismo: secondo l’indagine condotta dal centro Ricerche & Studi di Mediobanca, sui bilanci dei 107 big del made in Italy ed emersa alla vigilia del Vinitaly di Verona, anche quest’anno il settore dovrebbe crescere. Il 93% del panel stima un giro d’affari in rialzo o stabile, grazie a un export che corre (+20% in Asia, +14% in Europa, +6% negli Usa). L’anno scorso i fatturati dei grandi produttori di vino italiani sono arrivati a quota 4,87 miliardi di euro, in aumento del 9,2% rispetto al 2010.