A Sicilia en Primeur 2017, Etna e vini del vulcano

Chi ha visitato l’Etna sa di trovarsi in un luogo speciale. Un vulcano di oltre tremila metri che si affaccia sul mare in un’isola, la Sicilia, al centro del Mediterraneo. Una terra che ha visto l’incrocio di culture, in cui storia umana e geologica hanno costituito un ambiente unico e stratificato.

L’unicità del territorio non è sfuggita ai molti viticoltori che negli ultimi decenni vi stanno investendo, insieme agli storici pionieri, dando nuova vita e blasone ai vini di questa antica regione. A fianco infatti delle cantine storiche troviamo un fiorire di aziende che, con grande impegno, di anno in anno stanno sperimentando per trovare la miglior chiave di interpretazione del territorio e delle sue uve autoctone, principalmente nerello mascalese per i rossi e carricante per i bianchi.

Abbiamo visitato in occasione di Sicilia en Primeur 2017, anteprima del vino siciliano, alcune cantine etnee, la maggior parte delle quali ci hanno sorpreso per eleganza e tipicità dei vini. Cercheremo per ognuna di esse di concentrarci su uno o due portabandiera della filosofia aziendale, impresa non facile e a rischio di dilungarci un po’… Continua a leggere

Barone di Villagrande, un Etna rosso gentile

Oggi non parliamo di un vino da supermercato, anche se sta ampiamente nel range di prezzi (sotto i 10 euro) della nostra rubrica Bere Bene al supermercato. Si tratta dell’Etna rosso di Barone di Villagrande, una cantina di Milo, alle pendici del vulcano gestita con piglio moderno dai giovani Marco e Barbara. Il loro Etna rosso è fatto in larga parte da Nerello mascalese (80%), poi da Nerello cappuccio e Nerello mantellato. Si tratta di varietà tipiche della zona dell’Etna e chi segue un po’ il mondo del vino sa che si tratta dell’ultima frontiera aperta dal dinamico comparto isolano, con una corsa negli ultimi anni di tutte le aziende principali o quasi ad acquisire terreni vitati in zona.

L’azienda di cui parliamo invece è originaria di Milo, coltiva uve da secoli e scusate se è poco. In cantina dispongono infatti di bottiglie vecchie di decenni che regalano sorprese come testimoniato nella nostra visita. La bottiglia degustata è un 2010, che già in annata di commercializzazione l’anno scorso ci era piaciuto molto (come si capisce da qui), ma c’era rimasto il dubbio che da qualche mese ulteriore in cantina avesse tutto da guadagnare. Continua a leggere

Sicilia en primeur 2012 – sull’Etna da Barone di Villagrande

Degustazione di vini tipici dell’Etna da Barone di Villagrande. L‘Etna bianco 2011 mantiene le fragranze provate ieri. Siamo quest’anno tra le eccellenze per i bianchi dell’Etna e in generale tra quelli assaggiati in Sicilia. Il carricante con cui è prodotto al 90% si esprime qui con una acidità inusuale per un bianco siciliano, garantendo freschezza e mineralità. Inoltre costa in cantina 8 euro. Un rapporto qualità prezzo molto, molto alto.
A testimoniare la longevità del Carricante degustata in cantina anche una bottiglia di annata 2001, Fiore, che invece fece un anno di barrique. Davvero notevole come mantiene una struttura di bevibilità con praticamente alcun segno di “vecchiaia”. Sviluppa note di frutta esotica e albicocca davvero piacevoli, che non si ritrovano nel 2011, che invece si mantiene su note più floreali e leggermente agrumate più fresche. Insomma come fosse un riesling (tedesco).

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Seconda degustazione di Etna rosso 2010 confrontato con una bottiglia del 1968 che affinati i tannini esprime ancora una notevole profondità senza alcun segno evidente di “seduta”. Continua a leggere