Piccola guida personale alla Franciacorta: sorprese e scoperte nel regno delle bollicine – parte prima

Diciamolo, Franciacorta è un bel nome. Ha una sorta di musicalità perfetta per un vino di così grande aplomb. Qualcuno potrebbe pensare a una brillante trovata di marketing, in realtà parliamo di una denominazione antica. Negli statuti del comune di Brescia compare per la prima volta già nel 1277 a identificare un’area compresa appena a sud del lago d’Iseo tra il fiume Oglio e il Mella. Qui erano disseminate alcune corti monastiche esentate dalle tasse, le franchae curtes, le corti franche, da cui pare derivi il nome Franciacorta. Continua a leggere



Pantelleria, un patrimonio unico al centro del Mediterraneo

Vista della tenuta di Khamma stampata sull’etichetta del Ben Ryè di Donnafugata

Dici Pantelleria e pensi al passito, ai capperi, ai dammusi, a un grande territorio. Una ricchezza di immagini che sembra confliggere fisicamente col fatto che a Pantelleria è tutto piccolo. Le strade, le scritte sui cartelli che ne indicano le direzioni, le macchine che le percorrono, le case, gli ulivi, gli alberi da frutto, i capperi, le viti ad alberello. Continua a leggere



Viaggio nel Vesuvio del vino: modernità con radici antiche

Statua di Bacco nella villa Augustea a Somma Vesuviana

 

Sul Vesuvio si fa vino fin dai tempi dei Greci, per non parlare dei Romani che ne fecero un’industria. La storia però si interrompe e con i parametri moderni possiamo dire che riprende da pochi anni, con il nuovo disciplinare della doc che data soltanto 2017. 

 

L’agricoltura del dopoguerra e del boom economico

Cosa succede? Succede che nel dopoguerra prima e con il boom economico degli anni sessanta l’agricoltura perde di centralità. Sono le fabbriche il nuovo eden per dare sostentamento alla popolazione sempre in aumento (la conurbazione tra i paesi vesuviani e Napoli tocca oggi i 4 milioni di abitanti) in cerca di lavoro per sfangare un lunario fatto frequentemente di povertà. E quindi Bagnoli, Pomigliano, quando non il dramma dell’immigrazione al nord: Fiat, Alfa Romeo, Breda.  Continua a leggere



Prosecco, Val d’Oca alza il livello: l’Uvaggio storico è un capolavoro

Val d’Oca è il brand per enoteche e ristoranti della Cantina di produttori del Prosecco di Valdobbiadene. Qui vengono profusi i massimi sforzi qualitativi di questa realtà che conta 600 conferitori con una media di 1,5 ettari a famiglia. Famiglia, termine non usato a caso perché a parte un possedimento della Chiesa, il più esteso ça va sans dire. Parliamo di realtà piccole e spesso ereditate che per superare la miseria del dopoguerra negli anni Cinquanta, si sono unite in questa cantina sociale che negli anni è diventata un modello di organizzazione. Continua a leggere



Vini estremi d’Argentina: sorprese dalla Patagonia e da oltre 3.000 metri

Vino d’Argentina, ottimo con la carne, sì certo ma queste due cantine Bodega Colomé e Bodega Otronia sono interessanti in sè in quanto la prima possiede i vigneti tra più alti al mondo oltre i tremila metri (ce ne è una in Nepal ancora più in alto…) e la seconda invece è tra le più a sud del mondo visto che è situata nel cuore della Patagonia.  

Grazie alla cucina eccellente del ristorante argentino Don Juan di Milano, abbiamo avuto l’occasione di degustare alcuni vini di queste due cantine “estreme”. Continua a leggere