Viaggio in Valtellina: il Nebbiolo eroico delle Alpi

 

Un grande solco lungo 40km scorre longitudinalmente nel nord della Lombardia stretto tra le Alpi Orobie a sud e le Retiche a nord. Siamo in Valtellina guardata nel suo tratto mediano dai 4049 metri del Pizzo Bernina, il punto più alto della regione e il ‘4000’ più orientale delle Alpi.
La valle oltre che crocevia di genti è da sempre terra di grandi vini: in questo aiuta la particolare disposizione – parallela e non perpendicolare all’Arco Alpino – dove a un versante orobico in ombra fa da contraltare uno retico molto luminoso: qui il numero di ore di sole è pari a quello dell’Isola di Pantelleria.
Esattamente come in Alto Piemonte a farla da padrone è il Nebbiolo, chiamato in loco Chiavennasca. Il paesaggio però è molto diverso: i vitigni non ricoprono morbide colline ma sono letteralmente ‘strappati’ alle pareti verticali della montagna attraverso terrazzamenti artificiali in muretti a secco in sasso. Questi muretti, caso unico per dimensioni in Europa, raggiungono i 2500 km di sviluppo e dal 2018 fanno parte del patrimonio Unesco. Oltre a dare funzione di sostegno, garantiscono un microclima ideale per la vite fungendo da veri accumulatori di calore: durante le stagioni fredde catturano il tepore di giorno e lo rilasciano di notte evitando gelate o repentine variazioni di temperatura.  Continua a leggere



“La Grazia” della Valtellina: dalla tradizione ai piwi

Ci sono cantine che a noi di Avvinando piacciono particolarmente: una di queste è La Grazia di Paolo Oberti e famiglia, in quel di Tirano, bellissimo avamposto italiano in Valtellina che guarda alla Svizzera. Ci piace per almeno due motivi: il primo è che per essere una cantina nata da pochissimo produce già ottimi vini , il secondo perché l’entusiasmo del titolare è straripante e contrariamente alle abitudini del territorio piuttosto tradizionali, non perde l’occasione di sperimentare. C’è un terzo motivo in verità: qui la viticultura è davvero “eroica” viste le pendenze di alcuni filari davvero al limite dell’equilibrio. Eravamo già stati lì qualche anno fa, da appena nata o quasi, tanto che i suoi sfursat (lo sforzato in dialetto) non erano ancora pronti e così siamo ritornati (in giorni in cui si è potuto fare) per capire un po’ come si erano evolute le cose in questo tempo di pandemia.
E così abbiamo trovato che oltre agli sforzati il buon Paolo Oberti si è lanciato su spumanti e vitigni piwi. A questo punto la curiosità era grande e li abbiamo assaggiati tutti. Continua a leggere



Sedici vini bianchi che ci sono piaciuti da bere a Natale

Le festività di quest’anno saranno sicuramente particolari rispetto a quanto siamo abituati. Le tradizionali tavolate si restringeranno, gli spostamenti saranno limitati e i festeggiamenti sottotono per certi versi. Nonostante questo non mancheranno la voglia di stringerci ai nostri cari in un modo o nell’altro e una ricca tavola imbandita, ognuno con le proprie tradizioni. Noi come sempre vi suggeriremo un po’ di vini assaggiati negli ultimi mesi che ci sono piaciuti, perfetti per rallegrare la tavola e regalare qualche momento di piacere. Quest’anno lo facciamo con un po’ di anticipo, cercando di offrirvi una ampia gamma di scelte. Partiamo oggi coi bianchi, passeremo poi ai rossi, ai vini da dessert e distillati e chiaramente alle bollicine! Continuate a seguirci quindi! Continua a leggere



Cantina La Grazia, la start-up della Valtellina: e chi ben comincia…

Un sabato di questo torrido agosto si va in Valtellina, a Tirano. La classica segnalazione di amici che ti dicono: “Assaggia questo”, “prova quello”. Di solito, se ci fidiamo, si compra la bottiglia e via. Stavolta però l’indicazione è: “E’ una cantina nuova, vai su che merita”. Dato che ci fidiamo chiamiamo e organizziamo. In quel di Tirano troviamo ad aspettarci Paolo Oberti, titolare appassionatissimo della cantina “La Grazia“, in onore della moglie, che ci presenterà le sue prime annate prodotte. Insomma ci troviamo di fronte a una vera start-up del vino. Continua a leggere



Vendemmia 2012, saranno grandi rossi. I bianchi un po’ meno

Il gran caldo e la scarsita’ di precipitazioni hanno bloccato l’insorgere delle tradizionali malattie della vite. In tutt’Italia quindi l’uva e’ sana, dice l’Associazione degli enologi stilando le prime previsioni della vendemmia 2012. Una forte eterogeneita’ caratterizza la produzione 2012, visto che anche all’interno di una stessa regione il buono si scontra con l’ottimo e il mediocre con l’eccellente.

”Allo stato attuale, qualitativamente per i vini bianchi si prevede una produzione di buon livello, con una discreta freschezza e una certa potenzialita’ olfattiva – dice il
direttore Giuseppe Martelli – ma senza particolari picchi se non per quei prodotti che sono stati soccorsi con adeguate irrigazioni nei periodi di crisi o ubicati in particolari
contesti geografici come la Valtellina e l’Alto Adige.

Molto ottimismo rimane per i vini che saranno ottenuti da uve a bacca rossa per i quali sono possibili livelli di tutto rispetto”. Il vino italiano comunque piace e rimane il piu’
venduto al mondo. I consumi interni continuano a calare: siamo a 42 litri a persona contro i 45 del 2007, con una tendenza a un ulteriore decremento, tanto che Assoenologi ritiene che chiuderemo il 2012 a 40 litri pro-capite. Continua a leggere