Vinitaly 2015 in diretta: cominciamo con un prosecco

Il Follo

La nostra avventura tra le 4mila aziende presenti a Verona inizia con un classico degli aperitivi: il prosecco. Andiamo alla scoperta dell’azienda Il Follo, locata nell’omonimo Paese nel centro della Valdobbiadene più vocata. Assaggiamo il prosecco Villa Luigia ed è secco, con una acidità che lo rende perfetto anche per un tuttopasto a base di pesce. Caretteristici i sentori di frutta, su tutti la mela. Ottimo anche il Cartizze, completamente diverso. Opulento, armonioso sia al naso che in bocca. Piace anche per una nota amabile che in azienda definiscono “di pasticceria”. S.B.

Vinitaly, dal Meersecco al Bordolino: tutti i falsi del bicchiere di vino

falsiDal Bordolino bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly per denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy. Continua a leggere

Vinitaly, il ministro Martina: “Arriva il registro unico per i controlli sul vino”

“In tema di semplificazione nel settore vino, penso che l’idea del Registro unico dei controlli sia da concretizzare in tempi brevi”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine dell’inaugurazione di Vinitaly, sottolineando che “questa del Registro unico dei controlli sul vino mi sembra una svolta vera se riusciamo a metterla in atto”.
“Penso che ci siano alcuni strumenti – dice il ministro – che forse se li utilizzassimo meglio renderemmo più facile la vita alle imprese, mi riferisco ad esempio alla possibilità di
allargare lo strumento della diffida prima della sanzione amministrativa”.

Non perdetevi durante le giornate di Vinitaly le “chicche” che Avvinando scoprirà per voi (e anche per noi). Fino a mercoledì venite a trovarci spesso (anche dopo, mi raccomando…). Continua a leggere

I vigneti più preziosi? In Alto Adige

franciacortaSu e giù per l’Italia a caccia del vigneto più prezioso, per scoprire il suo valore e la sua incisività nel quadro generale del mercato immobiliare. Ma non solo. Il valore dei vigneti nei top terroir del Bel Paese tiene, nonostante la crisi, e anzi costituisce un elemento di valorizzazione fondamentale per chi voglia investire in aziende vitivinicole italiane.

Un indicatore economico dello stato di salute dell’Italia del vino che disegna una quadro ricco e articolato da cui emerge una “classifica” che vede, al primo posto, i vigneti altoatesini, stabilmente intorno ai 550.000 euro di valutazione per ettaro, quelli dell’Amarone, con quotazioni oscillanti fra i 480.000 e i 500.000 euro, seguiti da quelli del Prosecco nei territori di Conegliano e Valdobbiadene, dove la forbice sta tra i 380.000 e i 350.000 euro ad ettaro, analogamente alle quotazioni dei vigneti trentini; vengono poi quelli piemontesi della denominazione Barolo a 350.000 euro, i vigneti di Montalcino, tra i 350 e i 330.000 euro, incalzati, sempre in Toscana, da quelli piantati a Bolgheri, che oscillano tra i 320 e i 300.000 euro. Seguono, poi, i vigneti della Franciacorta, intorno ai 230.000 euro, quelli piemontesi del Barbaresco tra i 200 e i 230.000 euro ad ettaro, le vigne del Nobile di Montepulciano, che valgono tra 150.000 e 200.00 euro, quelle del Chianti Classico, che stanno tra i 120 e i 150.00 euro ad ettaro, seguite dai vigneti sulle pendici dell’Etna, che possono valere tra i 60.000 e i 120.000, quelli tra le colline di Montefalco, intorno ai 100.000 euro e, infine, quelli di Taurasi tra i 50 e i 60.000 euro ad ettaro. Continua a leggere

Vini al supermercato: crescono bianchi e spumanti, exploit di Pignoletto e Cannonau

avvinandoCome sanno i lettori, qui su Avvinando poniamo grande attenzione al vino del supermercato, tanto da avere una rubrica apposita: Bere bene al supermercato (a proposito attenzione la prossima settimana…). Quindi grande spazio mertiata alla ricerca Iri per Vinitaly 2014 (a Verona dal 6 al 9 aprile) sulle vendite di vino nei supermercati, un canale che distribuisce circa il 63% del vino. Nel 2013 gli italiani hanno bevuto meno vino in quantità, cercando contemporaneamente sia la qualità che il risparmio. Si sono orientati sulle bottiglie “doc” ed hanno iniziato ad apprezzare il vino biologico, ma si sono spostati anche su formati meno costosi come quello del vino da tavola ed il vino con la marca del distributore, cioé del supermercato stesso. I vini bianchi crescono piu’ dei rossi ed i frizzanti vanno meglio dei fermi;  spumante italiano e prosecco sono sempre più acquistati. Continua a leggere

Finalmente comincia Vinitaly 2013

Primi nel mondo per produzione di vino (40,8 milioni di ettolitri nel 2012) ma anche al top sui mercati esteri. Il vino made in Italy non cede terreno, ci pensa
l’export a tenere alto il fatturato del vigneto Italia.   Quasi 390mila imprese, 700 mila addetti, con l’indotto 1,2 milioni, oltre un milione di etichette. Nel 2012 il vino
italiano sui mercati del mondo ha messo a segno un +6,5% annuo, portando il fatturato dell’export a 4,7 miliardi di euro nonostante una contrazione dei volumi dell’8,8%. Sono i numeri di un comparto che macina risultati positivi nonostante la crisi, impensabili per altri settori industriali. I successi e le nuove sfide del ‘pianeta vino’ cui guarda con interesse anche il mondo bancario, verranno passati in rassegna alla 47/a  edizione di Vinitaly, da oggi alla Fiera di Verona fino al 10 aprile. Continua a leggere

Vinitaly viaggia in Russia e Hong Kong

In linea con la vocazione di partner per l’internazionalizzazione, Veronafiere con “Vinitaly in the World” promuove l’eccellenza dei vini italiani nel mondo. Un progetto che mira a supportare i produttori nel presidio di mercati differenti, regolati da una notevole complessita’ di passaggi e interlocutori, oltre che da svariate dinamiche di importazione. Il mercato dell’export enologico italiano non conosce battute d’arresto e nel 2011 ha superato i 4,4 miliardi in valore in aumento del 12,4 per cento, derivanti da oltre 23 milioni di ettolitri (+9,4 per cento).

Numeri che acquistano maggiore valore alla luce della crisi economica mondiale. Nel 2010 l’Italia ha raggiunto il primo posto tra i tre maggiori Paesi esportatori verso la Russia, con 68,8 milioni di litri. L’export di vino italiano verso la Cina, nel 2011, ha registrato un aumento del 35 per cento in termini di volumi (quasi 31 milioni di litri) e del sei per cento ad Hong Kong (poco meno di tre milioni di litri). Un trend confermato anche nei primi sei mesi di quest’anno con un +16 per cento in Cina, sempre in termini quantitativi, e un +40 per cento a Hong Kong. Continua a leggere

Washington, il vino italiano a Capitol Hill

Presentare il mondo del vino italiano e fare il punto sugli scambi commerciali del comparto enologico tra i due Paesi. E’ questo l’obiettivo dell’incontro tra la rappresentativa di aziende italiane accompagnate da Veronafiere (ella veste di organizzatore di Vinitaly), l’ambasciatore italiano a Washington, Claudio Bisogniero e il Wine Caucus, la commissione del Congresso degli Stati Uniti responsabile della regolamentazione federale di settore.

Nel 2011, verso gli Stati Uniti sono stati esportati 2,5 milioni di ettolitri di vino made in Italy (+13% sul 2010), per un controvalore di 1 miliardo e 248 milioni di dollari, (+16% sul 2010). L’evento è di quelli storici: per la prima volta una delegazione di operatori formata dai più famosi produttori vinicoli del Paese e da Veronafiere è stata ricevuta nella sede del Congresso degli Stati Uniti, a Washington.

Obiettivo dell’incontro, la presentazione di alcune delle più note aziende vinicole del Paese che esportano negli Stati Uniti. Continua a leggere