Ci sono occasioni che non ti aspetti: la degustazioni dei vini Tenuta Pakravan Papi è una di queste. Innanzitutto perché è una Toscana diversa dal solito, visto che siamo a Riparbella in provincia di Pisa e vicino al mare, non quindi uno di quei territori famosi come Bolgheri, Montalcino, Chianti o Montepulciano. Poi perché questi vini nascono dalla storia familiare che coniuga una fuga dall’Iran – di grande attualità in questi giorni – e l’incontro in Italia con un uomo e un territorio. Da Pakravan Papi però è la Francia ad essere di casa e lo si capisce dai vini: uno chardonnay che sembra uno Chablis e un taglio di cabernet sauvignon e cabernet franc che ci porta dritti dritti a Bordeaux. E poi c’è un sangiovese… Continua a leggere
Archivi autore: sergiobolzoni
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E’ morto Vittorio Vallarino Gancia, imprenditore del vino rapito dalle Brigate rosse
E’ morto a 90 anni Vittorio Vallarino Gancia. Per decenni guidò la Gancia, l’azienda che era stata fondata dal suo bisnonno nel 1850.
Nella sua lunga vita ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali quelli di presidente del Consorzio dell’Asti e di Federvini. Nel 1994 il presidente della Repubblica Scalfaro lo nominò Cavaliere del Lavoro.
Nel 1975 fu rapito dalla Brigate Rosse e poi liberato grazie a un blitz dei carabinieri con conseguente conflitto a fuoco in cui persero la vita l’appuntato Giovanni D’Alfonso e la terrorista Mara Cagol, fondatrice del gruppo armato assieme al marito Renato Curcio.
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Viaggio in Valtellina: il Nebbiolo eroico delle Alpi
Un grande solco lungo 40km scorre longitudinalmente nel nord della Lombardia stretto tra le Alpi Orobie a sud e le Retiche a nord. Siamo in Valtellina guardata nel suo tratto mediano dai 4049 metri del Pizzo Bernina, il punto più alto della regione e il ‘4000’ più orientale delle Alpi.
La valle oltre che crocevia di genti è da sempre terra di grandi vini: in questo aiuta la particolare disposizione – parallela e non perpendicolare all’Arco Alpino – dove a un versante orobico in ombra fa da contraltare uno retico molto luminoso: qui il numero di ore di sole è pari a quello dell’Isola di Pantelleria.
Esattamente come in Alto Piemonte a farla da padrone è il Nebbiolo, chiamato in loco Chiavennasca. Il paesaggio però è molto diverso: i vitigni non ricoprono morbide colline ma sono letteralmente ‘strappati’ alle pareti verticali della montagna attraverso terrazzamenti artificiali in muretti a secco in sasso. Questi muretti, caso unico per dimensioni in Europa, raggiungono i 2500 km di sviluppo e dal 2018 fanno parte del patrimonio Unesco. Oltre a dare funzione di sostegno, garantiscono un microclima ideale per la vite fungendo da veri accumulatori di calore: durante le stagioni fredde catturano il tepore di giorno e lo rilasciano di notte evitando gelate o repentine variazioni di temperatura. Continua a leggere
Il Rosé pugliese alla conquista di New York
Lo chiamano Pink Bubbly per il colore e le bollicine che lo caratterizzano. Nella stagione estiva newyorkese, il Rosé, ossia le bollicine rosa della Puglia, scala i grattacieli di Manhattan e raggiunge la vetta delle classifiche dei vini più gettonati del mercato americano. È questo il dato che fuoriesce dalla tre giorni della Summer Fancy Food 2022, la più grande manifestazione americana dedicata all’agroalimentare che ha visto, grazie a Puglia Wine World, una folla di visitatori – oltre 10mila – tra buyers stranieri, stampa di settore e wine lovers, puntare gli occhi e degustare con i propri palati il rosé made in Puglia.
Montevecchia da bere: la Brianza (lecchese) che fa il vino
In Brianza sono i migliori al mondo a fare i mobili, ma sapranno anche fare il vino? Per scoprirlo si può andare l’11 prossimo a Montevecchia, bel borgo collinare esattamente a metà strada tra Milano e Lecco e partecipare al percorso di Montevecchia da bere dove i produttori locali offrono degustazioni con assaggi di formaggi locali, per i quali il paese è in realtà più famoso nella zona. Continua a leggere
Crémant d’Alsace Pierre Frick: la bollicina che spiazza
Torniamo a parlare di un crémant, cioè di uno spumante metodo classico francese prodotto in Alsazia: il Crémant d’Alsace Pierre Frick 2018.
Chi ci segue da un po’ sa della nostra fascinazione per le bollicine d’oltralpe, specialmente quelle “fuori zona” dalla regione di Champagne, ma in questo caso il motivo per cui ne parliamo risiede nella sua particolarità, oseremmo dire addirittura spiazzante.
Pierre Frick è un viticultore orgogliosamente biodinamico tanto da riportare un copioso “manifesto” in proposito nel retroetichetta. Ma non è questa la particolarità, anzi. Dato che chi scrive sul biodinamico in generale la pensa esattamente come la senatrice a vita Elena Cattaneo (qui il suo discorso in Parlamento), poteva al contrario rappresentare un minus. Continua a leggere
Mantì extra brut: una gemma della Franciacorta
Partiamo dal presupposto che in zona gli spumanti li sanno fare, però questo Franciacorta Mantì extra brut ci ha colpito perché si pone in modo un po’ diverso nel panorama vinicolo locale. Lo ammettiamo: all’inizio non avevamo capito questa bolla, poi complice una ottima cassoeula tutto è cambiato, perché il Mantì si è rivelato un eccellente bollicina a tutto pasto. Continua a leggere