Il Frappato siciliano secondo Gorghi Tondi

A lungo, troppo a lungo sostiene qualcuno, il Frappato è stato utilizzato solo come vino da taglio, per aumentare il corpo e la complessità del Nero d’Avola. Oppure, in abbinamento con quest’ultimo, per dar vita al Cerasuolo di Vittoria.

Da qualche anno però, sono diverse le cantine siciliane che hanno voluto attribuire una dignità autonoma a questo vitigno autoctono (conosciuto nell’isola sin dal XVII secolo) vinificandone le uve in purezza.
Noi abbiamo versato nel calice un Frappato prodotto nel trapanese, a ridosso del mare di Mazara del Vallo, da Gorghi Tondi , azienda tutta al femminile capitanata dalle sorelle Clara e Annamaria Sala. Continua a leggere



Cusumano Salealto, il nuovo cru di Tenuta Ficuzza

Un uvaggio, “Salealto”, che possiamo davvero definire unico, perche risultato di un matrimonio per nulla usuale tra Grillo, Zibibbo e Inzolia, tra i vitigni più conosciuti di Sicilia. Un vino frutto di una sperimentazione durata tre anni, che nasce da Cusumano a Ficuzza, poco distante da Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, in una riserva naturale dove la macchia mediterranea si mescola ai boschi di montagna.

Diego e Alberto Cusumano lo volevano presentare lo scorso aprile in occasione del Vinitaly. E’ andata come tutti sappiamo e allora, ecco l’idea di spedire una bottiglia di quel vino nuovo ad un gruppo selezionato per una degustazione guidata, utilizzando una di quelle piattaforme online per video conferenze tanto in voga – giocoforza – in questo periodo di emergenza Covid-19. Continua a leggere



Grappa e non solo: l’impegno delle distillerie italiane contro il coronavirus

Dalla grappa ai prodotti igienizzanti il passo è davvero breve. E così alcune delle più storiche distillerie venete hanno deciso di convertire – in tutto o in parte – la produzione per realizzare prodotti utili ad affrontare l’emergenza covid-19.

La Nardini di Bassano del Grappa ha pensato ad un mix di alcol etilico, acqua ed aromi naturali ottenuti dagli oli essenziali (come ad esempio quelli di cedro) abitualmente usati per la preparazione dei propri liquori. Bottigliette di formato tascabile da 10 cl. il cui contenuto a 79° può essere nebulizzato su qualsiasi superficie. Una parte della produzione è stata donata agli ospedali del territorio e all’Associazione nazionale Alpini, da sempre impegnata a fianco della Protezione civile. Continua a leggere



Tempi di coronavirus: Italian Wine Podcast presenta “The Lockdown series”

Come abbiamo visto (qui, qui e qui), tante aziende italiane che appartengono al mondo del vino si sono mosse con iniziative a supporto di se stesse certamente, ma anche dei tanti appassionati che come tutti noi si ritrovano confinati in casa senza poter visitare cantine o girare per enoteche. Non poteva non essere lo stesso discorso anche negli Stati Uniti, primo mercato mondiale. Ecco che grazie a Italian Wine Podcast nasce così  #iobevoacasa – The Lockdown Series, un programma dedicato al vino italiano nel mondo ai tempi del coronavirus. Continua a leggere



Coronavirus: Vinitaly rimandata a giugno


La 54esima edizione del Vinitaly è stata rinviata a giugno, dal 14 al 17. È quanto fa sapere Veronafiere. La fiera internazionale del vino era stata inizialmente confermata, ma col perdurare della crisi sanitaria è stato deciso il rinvio dell’evento che richiama buyer e appassionati da tutto il mondo. Anche perché con le restrizioni ai viaggi introdotte da più parti nel mondo, specialmente dagli Stati Uniti, il “giro” di affari solito sarebbe stato irrimediabilmente compromesso.

Dieci bottiglie tutte da scoprire

Ci siamo imbattuti nel catalogo di un grande distributore, Proposta vini, e abbiamo avuto l’opportunità di parteciapre a un evento a Lazise in grande stile, dove venivano presentate le annate in commercio ma non solo. Tanti grandi marchi molto noti e cantine più piccole. Abbiamo scelto 10 bottiglie di cantine non tra le più conosciute, medio-piccole e con un forte radicamento territoriale.

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Nuove cantine crescono: i vini di Davide Fregonese

Metti una sera a cena a Milano con i vini di Davide Fregonese: Barolo Prapò e Ceretta, Langhe ed Etna rosso. E con il proprietario che ti racconta tutto della sua azienda agricola Bugia nen, “non muoverti” tradotto dal piemontese. Inusuale la ruvida franchezza con cui Fregonese spiega di non venire dal mondo del vino ma di avere avuto successo facendo altro per poi cedere “alla voglia di mettersi in gioco in un mondo dove non puoi decidere tutto tu ma sei costretto ad adeguarti alle leggi della natura”. Scegliere di fare vino ad alto livello è una sfida, anche per gli uomini di grande successo e Fregonese lo sa. Continua a leggere