La Vendemmia delle donne a Tenute Rubino

Vendemmia delle donne

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Sabato 12 Settembre Tenute Rubino apre le porte del vigneto di Jaddico per “La Vendemmia delle Donne”. Sarà una grande festa in campagna, aperta alle famiglie e agli appassionati in cui tutti avranno la possibilità di scoprire una storia che affonda le radici nella cultura contadina salentina, riscritta con la passione e i valori produttivi della famiglia Rubino.
Siamo nell’agro di Brindisi, a poche centinaia di metri dal mare, in un contesto paesaggistico emozionate e ricco di storie, personali e collettive. Qui, come in tutta la Puglia, le donne e l’agricoltura sono un binomio assoluto. A Tenute Rubino il loro lavoro nei campi è diventato il segno positivo di un’evoluzione professionale e personale, di una qualità del vino che passa anche dalla specializzazione del lavoro femminile. Tenute Rubino crede in tutto questo e porta avanti un progetto di valorizzazione di questa risorsa coerentemente alla filosofia produttiva voluta sin dagli inizi da Luigi Rubino, fondatore dell’azienda. Dietro a grandi vini, infatti, non c’è soltanto il suolo, il clima, il vitigno: c’è il lavoro e l’esperienza delle persone, c’è una cultura, una storia ed un vissuto che fioriscono in sensibilità, cura ed attenzione, a partire proprio da tutte quelle lavorazioni nel vigneto che, durante tutto l’anno, vendono coinvolte queste donne. Continua a leggere



Le cantine delle archistar

Vino, cantine e architettura

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Cantine cattedrali le chiamano in Francia. Moderne ed avveniristiche strutture, ideate dalle firme più prestigiose dell’architettura contemporanea, che attraggono sempre più eno-turisti. Un pretesto in più per scoprire da vicino le realtà vitivinicole italiane ed europee. Qui di seguito vi proponiamo 8 tra i più famosi indirizzi, dove il piacere del gusto e dell’ olfatto si accompagna a quello degli occhi.

TENUTA CASTELBUONO. In Umbria, in quel di Bevagna, un tiro di schioppo da Montefalco, terra di Sagrantino, la famiglia Lunelli – quelli dello spumante Ferrari – ha scelto Arnaldo Pomodoro per realizzare il Carapace, cantina-scultura molto scenografica, ispirata al guscio di una tartaruga, che ben si integra con l’ambiente circostante. Quasi uno scrigno, ricoperto di rame dorato, per custodire il prezioso vino conservato al suo interno. Continua a leggere



Segnalaci il tuo vino delle vacanze con l’hashtag #Avvinando

Passerina

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In vacanza, si sa, noi appassionati di vino ci andiamo più volentieri se – per così dire – possiamo andare in zone “vinicole”. In mancanza di ciò facciamo finta di nulla e ci offriamo volontari per andare ai supermercati della zona a cercare bottiglie nuove da provare. Ecco ci piacerebbe che condivideste con noi e ovviamente con gli altri lettori di Avvinando le vostre scoperte vacanziere. Non necessariamente vini specialissimi o carissimi o introvabili. Nessuna voglia di rarità a tutti costi. Semplicemente avete trovato delle bottiglie che vi sono piaciute? Twittatecelo con l’hashtag #Avvinando. La vostra segnalazione verrà riportata automaticamente al link posto sotto questo post a disposizione di tutti. Noi poi durante i prossimi mesi cercheremo di reperire le più interessanti e ne parleremo con voi. Grazie a tutti per le foto twittate cercheremo di metterle tutte nella gallery.

Ecco le prime segnalazioni giunte su Twitter : Continua a leggere



50 anni di AIS e verticale di Barbacarlo

FullSizeRenderEsattamente un mese fa, lo scorso 7 luglio, l’Associazione Italiana Sommelier ha compiuto 50 anni e ha festeggiato lo storico compleanno con una grande giornata di festa a Milano con convegni, seminari e uno straordinario banco d’assaggio con centinaia di eccellenze enologiche italiane proposte al pubblico.

La giornata non poteva che concludersi con una grande verticale e abbiamo avuto modo di provare il mitico Barbacarlo, alla presenza dello storico produttore Lino Maga.

Un’occasione davvero unica di provare questo straordinario vino, difficile da raccontare per la spontaneità con cui da solo esprime un intero territorio, quello dell’Oltrepò Pavese e forse un intero Paese nelle sue contraddizioni.

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Da Pisacco all’insegna dei vini naturali

Pisacco è uno di quei posti a Milano che non ha bisogno di presentazioni per la sua cucina, per l’ambiente e per il modo in cui, da un po’ di tempo a questa parte, rappresenta uno dei punti di riferimento della ristorazione milanese contemporanea.

Contemporaneità che si riscontra anche nel tipo di serate proposte. Un martedì qualsiasi, siamo stati infatti alla serata Family and Friends apparecchiata sullo splendido banco aperitivo del locale da Giovanni, oste 2.0 di Pisacco. Abbiamo avuto così modo di provare le fantastiche materie prime di Foodscovery, portale che fornisce le migliori eccellenze alimentari italiane in tutta Europa, cucinate magnificamente e innaffiate dalla cantina. Giovanni ci ha fatto da guida nella selezione dei vini con simpatia e competenza e non stupisce che la carta dei vini del locale sia tutta improntata su una sapiente e coraggiosa selezione.

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Maria Grazia di Carlo Giacosa, un nebbiolo davvero piacevole

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Spesso quando si fa riferimento alle Langhe ci si concentra in modo esclusivo sui grandi Baroli e Barbareschi. Certamente la fama di questi vini nobili è più che meritata, ma chi volesse mantenere un occhio anche al portafoglio senza rinunciare a bere bene può trovare molte soddisfazioni anche nei “semplici” nebbioli.

Abbiamo provato il Maria Grazia Langhe Nebbiolo 2010 di Carlo Giacosa, cantina storica del territorio di Barbaresco.

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Verdicchio Balciana di Sartarelli, un grande bianco italiano

vino1Pur essendo un vitigno estremamente duttile, fin dagli anni Sessanta si è spesso affermata l’idea che il verdicchio fosse adatto a produrre esclusivamente vini freschi e semplici e non in grado di competere coi grandi bianchi tradizionali.

Fortunatamente oggi questa idea è stata quasi totalmente soppiantata, anche grazie al lavoro di molti produttori che hanno saputo raccontare il vitigno e il territorio marchigiano producendo bianchi di ottima qualità e struttura con buone potenzialità evolutive.

Una delle aziende simbolo di questo lavoro è Sartarelli che vinifica infatti il verdicchio declinandolo in tutte le sue versioni, anche quella spumantizzata o passita, dimostrando la versatilità e la duttilità di quest’uva.

Abbiamo provato il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Balciana 2011, vino manifesto del lavoro dell’azienda e apripista del nuovo corso del vitigno marchigiano. Continua a leggere