Progetto Bonarda dell’Oltrepò pavese, quando la mossa è perfetta!

Devono essersi stancati i sedici produttori dell’Oltrepò Pavese di veder considerare la propria Bonarda un vino per chi di vino capisce poco. Devono averne avute le tasche piene di vederla posizionata in basso a poco prezzo negli scaffali della grande distribuzione. Devono aver pensato, vedendo winelovers e appassionati storcere il naso di fronte all’effervescenza di uno dei vini più rappresentativi del loro territorio ‘basta così, facciamo qualcosa!’. Fatto sta che si sono uniti, i sedici produttori, e hanno deciso di ridare dignità a un vino tradizionale e quotidiano che da sempre esprime un territorio pazzesco dal punto di vista enologico ma non solo, l’Oltrepò pavese, che per motivi tra i più disparati non ha ancora espresso il proprio vero potenziale. Continua a leggere

Natale e Capodanno 2018, i vini per le Feste di Avvinando

Anche quest’anno, inutile fare buoni propositi, con l’arrivo delle festività natalizie ci concederemo qualche strappo alle diete quotidiane… e allora via di pranzi o cene con tavole imbandite. Ne risentirà forse la linea ma non certo l’umore e, per chi come noi è appassionato di vino, sarà di certo il momento propizio per concedersi qualche bottiglia speciale. Noi di Avvinando come sempre lo faremo con un occhio anche al portafoglio. Ecco un po’ di vini italiani che abbiamo provato negli ultimi tempi che ci sono piaciuti. Ve li proponiamo in ordine un po’ casuale, non in abbinamento cioè a un menu fisso dal momento che ognuno ha le sue tradizioni e i propri piatti del cuore per le Feste.

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Vinitaly 2015, Fratelli Agnes Loghetto: l’università della bonarda

vinitaly 2015 fratelli agnes

Una vigna di croatina (e altre piante varie ed eventuali) vecchia oltre 100 anni, curata come si cura un amatissima nonna. E’ così che si arriva al Loghetto, vino rosso ammandorlato di cui avevamo già parlato in un’altra edizione di Vinitaly, ma che quest’anno (annata 2013) abbiamo ritrovato a livelli superlativi. Profumato, potente e persistente ma con ancora un po’ di tannino a garantire una eccellente freschezza di beva è un amico da stappare in serate con gli amici a stuzzicare qualcosa o davanti un bel libro dopocena. Grande, grandissimo vino. Se i Fratelli Agnes fossero nati in Francia invece che a Rovescala, provincia di Pavia, il Logetto sarebbe un Cru di quelli ricercati in tutto il mondo. Invece sono in Oltrepò e fanno bonarda. Anzi, qui trovate l’università della bonarda: ferme o mosse, dalla base alle interpretazioni più complesse, questa azienda fa vini di qualità, con attenzione e cura e per nulla banali. Fatti apposta per togliersi qualche pregiudizio su questo vino. S.B.

BBS – Per gli amanti del salame anche d’estate: Bonarda Le Fracce Rubiosa (anche fredda)

Sì, per essere una bonarda, vino famoso per non essere di qualità proprio eccelsa, è cara.  Per la seconda puntata di Bere bene al supermecato stiamo parlando di una bottiglia che costa la bellezza di 8,49 euri all’Esselunga di Cernusco Lombardone, (LC). Il che di per sè è un azzardo commerciale oltre che un modo di fare vino controcorrente. Se questo basta a scoraggiarvi fermatevi qui, perché d’ora in avanti si parlerà di un vino magnifico a cui difficilmente si potrà resistere, specialmente se come il sottoscritto si è amanti inguaribili dei salumi in generale e del salame in particolare, sia crudo che cotto sotto forma di cotechini vari in inverno.  Mi sbilancio, ma insomma, questa è una rubrica che parla da consumatore (i vini vengono regolarmente acquistati) a consumatore e il sottoscritto i signori di Le Fracce non li ha mai visti in vita sua: al momento la bonarda Rubiosa Le Fracce è la migliore che abbia trovato finora girovagando fra i supermercati (esistono altri campioni ma non nella grande distribuzione). Continua a leggere